513 MDXXX, GENNAIO. 514 347* 348 deslrulione del lutto a prometer che ¡1 dillo governo continuasse come ha fatto fin hora. Che se eglino vogliono pace et concordia con Sua Beatitudine, come pare che in parole dimostrino, è in arbitrio suo di haverla, ma con le debite circum-slantie. Se anche perseverano ne la loro pertinatia, saranno causa di la ruina del resto di quel stato, et da loro medesimi, sicome fin hora ne hanno ruína- lo la magior parte. Sono stale fate repliche da un canto et da 1’ altro, ma non è seguilo più oltra di quello che vostra excellentia intende, et anche non si spera altro di meglio. Da questa sera al tardi in qua è stalo dillo che P imperador non partirà per luni proximo, ma che forsi differirà fino a mercore ; pur non si ha la certeza di questa dilatimi- Li comessari de li allogamenti el forieri sono ili inanti a far le provisioni che bisognano, sì quelli di la Maestà Cesarea come quelli del papa, et tulavia si inviano gente al camin destinalo. Certo è che Nostro Signore afferma di non voler lardar più di 4 o 5 giorni la parlila soa da poi quella di Cesare. Lo illustrissimo signor Ferrando ha hauto questa sera la expedition sua. Secondo che sua signoria dice, domatina la se inviarà verso il campo. Nostro Signor ha declarato voler in compagnia soa in questo viagio olirà li cardinali nepoli, li reverendissimi Ravenna, Cesi et Manlua. A dì 24, la mattina. Non fo alcuna lettera da conto ; solum da Brexa del proveditor generai Nani. Come partiva per Bergamo col pagador per pagar quelle zente etc. Vene P orator del duca di Milán justa il solito, con avisì hauti dal suo duca. Fu provato, con li Governadori, do daci del fero el di la spina, et li caraladori cazele. Da poi disnar, fo Collegio di la Signoria con li Cai di X, par aldir li Sovergnani ; et parlò prima per li castellani missier Ilironimo da Coloredo dolor, poi Santo Barbarigo avocato del conte Coslan-lin et figlioli Sovergnan fo del conle Ilironimo. Li rispose sier Zuan Francesco Mocenigo avocalo, qual è per Francesco el Bernardin Sovergnan, che voleno la roba, la mila, fo di Antonio Sovergnau rebello. Et itérum parlò sier Antonio Manolesso avocato de castellani. Sichè ad saturitatem tutti disseno le loro raxon. Si expedirá mo’ nel Conseio di X con la Zonta. . In questa sera fo provada la comedia per la festa fa sier Zacaria Gabriel di sier Marco, per le / Diarli di M. Sanuto. ~ Tom- LU. noze sue a sue spexe, compagni i Reali, in la caxa de la rezina a San Cassan, dove invidò tulio e! Pre-gadi et altri vechi. Vi vene 7 procuratori et molli vechi. Prima era un bellissimo conzier de tutta la sala, con 18 bazili d’arzenlo in loco di ruose ; era belissime lapezarie di cremesse, parte di sier Antonio Grimani qu. sier Ilironimo et parie di sier Zorzi Memo qu. sier Lorenzo. Fo belli intermedi, et soni et canti assai, et comedia bufonesca. Durò fin hore 4 ; si farà a dì 26. A dì 25, fo San Polo. Fo pioza et nìolo, ergo clara dies Pauli etc. Da Ferrara, di 22, hore ..., del Surian et Tiepolo oratori. Avisa il zonzer loro, et vanno seguendo il suo viazo a Bologna per esser presto con li altri 4 oratori nostri. Da poi disnar, fo Collegio di Savi ad consulen-dum. Nota. Questa malina fo dillo una zanza, incerto auctore, che in Spagna erano morii li doi lìoli del re Chrislianissimo ; lamen in la Signoria non è nulla. Da Bologna, fo lettere di l’orator Contarmi, di 22. Come a P imperador era venuto un poco di cataro. Item, che ’1 papa è durissimo con-tra Fiorentini. Di sier Gabriel Venier orator, di 22. Scrive del zonzer de lì monsignor di Terbe, che andò in Franza, orator del re Christianissimo, insieme con monsignor di Claramonte, come oratori del re Christianissimo, et dicono aver lassato el re Christianissimo a Lion, qual voleva andar a la volta de Baiona dove haverà so fìoli. Scrive el duca haverli ditto che a dì 15 fo consignà Milan per li nonci de P impero a .... per nome di soa excellentia, con tanto contento de milanesi quanto dir se possa ; el hanno fatto grandissime feste, cridando : « Sforza, Sfor- . say>', et hanno electi 4 oratori a la Maestà Cesarea, per ringratiarlo di haverli dalo el suo signor duca. Item, è stà consignà etiam le altre terre, videlicet Pavia, Alexandria, Como eie., exceto li castelli de Milan el Como, iusla la capitulation. Di Franza, di sier Sebastian Justinian ora- 343* tor, di 7, da Troes. Come il re veniva a la volta di Lion et doveva venir a Digiun. Scrive haver hauto le nostre letlère del Senato con P aviso de la paxe et liga fatta, et che comunicoe a queli signori, quali parseno non haver piacer di la liga. Et che zonto sia con la Maestà del re el ge comunicarà le lellcre et li parlerà. Da Ferrara, di sier Marco Antonio Ve■> 33