119 UDXXIX, OTTOBRE 120 più honoralo Cardinal che sia, et in li loci publici el papa lo acareza più de li altri el ha il primo loco apresso Sua Santità di quelli cardinali erano qui, etiam che siano più veterani. Tulli li signori cardinali el prelati hanno lassalo voce che Nostro Signor va per concluder pace universale fra christiaui che prego la Maestà di Dio sia cusi et doni questa grafia a questa afflitta Italia. Dimane si aspecta qui la Signora illustrissima el hoggi se li fono mandale le eavalchalure. Copia di una lettera del duca di TJrbin da Brexa di 23 ochibrio, scrita qui al suo orator. Nobilis dilectissime noster. Hessendone venuto hoggi a nolitia che inimici haveano svalisati alcuni nostri fanli, et volendo intender ove el come fusse sialo, marniamo al eia -rissimo signor provedilor generale un nostro, il qual no referisse, sua signoria haver dillo che, mandandosi a questi di il signor Cesare et messier Antonio da Castello per reveder il paese et li luogi che sono in testa a li nemici, andorno con una banda de cavalli et de fanli, el che, hessendo de ritorno et fanti dicendo esser stanchi, volseron firmarsi a re- * posare et rinfrescare a Leno. Il che parche lor fusse da principio negato dal signor Cesare il qual, replicando pur li fanti non poter più caminare el havea bisogno di riposare, disse loro che se pur voleano rinfrescar un poco slessero solamente fino a la mezzanotte et poi se mellesseron in viaggio el venisseron via, et che li lassarebbe ancor alcuni cavalli per spalle, come intendiamo che lassò cerca 25.1 quali cavalli a la mezza notte veneron via et li fanli, per voler attendere al riposo o pur negligeulia secondo ne fu referito o perchè si fosse, restorno, et la matina furon circondati, presi a descrilione el svaligiali da li inimici, et li capi furon messier Joan Luigi de Lingoni et el conte Bernardino de Monte Aguto, secondo intendiamo. La qual cosa non hab-biamo prima saputa, causala forsi per haversi ha-vuto respetlo de dircelo sapendo il dispiacere che ci darebbe, come bora ci dà. El vogliamo sappiate esser stato senza sapula nostra el falla come liuvele inteso, perchè possiate far capace la illustrissima Signoria che la è passata senza colpa nostra. Et cusi farete, racomandandoci in sua bona grafia. Et bene valete. A dì 25. La noie et la malina fo pioza menuta 82 et caligazo. La terra, di peste, herí, niuno, el di altro mal, 11. Vene in Collegio I’ orator di Milan insieme con quel domino Francesco Tu tignano, solicitando haver li 5000 ducati promessi. Vene l’orator di Fiorenza, et monslroe quanto havea da soi Signori, per lettere di 15, che slavano di bono animo per man lenirsi eie. Da Brexa, di sicr Bolo Nani proveditor ze-neral, di 23. Zerca danari et danari per mandar le zente, maxime adesso che inimici se ingrossano a Cambara. Et per lettere di. domino Simon Lueatello dotor, zudexe del maleficio, di Brexa, di 23, drizate a sicr Lunardo Foscari, vidi lettere. L’imperalor hoggi s’ è partito da Piasenza, et lenirà la via di Modena et Rezo passando per quelle con descrilione, perchè par gli sii sta fatto asaper che al papa saria intrico passar per quelle et restituirle al duca, imperò starà cusi la cosa fino a lauto serà destinalo in Bologna. Li nemici sono pur a Gambara, el si dice sono per levarsi, che non gli pono star ; hanno falto una spianala due miglia intorno il campo. Si dice che parie di le genie di Antonio da Leva si aspelano in campo : li sui cavalli leggieri vano scorendo et facendo prede per il bressatio, a soi piaceri, che non hanno alcun contrasto. Noto. Il formento.padoan è a un ducato: il vino, di fuora tanta abondanlia che mai non fu tanto, ma tristi vini, el non è dove meterli, et intesi è sta fato la crida chi voi andar a luor de l’uva vadi. Da poi disnar fo audienlia publica, ma è pochi voia audienlia. Di Ferrara, fo lettere del Venier orator nostro, di 23. Come aspetavano li a Ferara il cardinal gran canzelier di l’imperador, et 1’imperador si doveva partir da Piasenza hozi, cli’è 25 et . . . Di Mantoa, di Andrea Bosso secretano di .... Scrive coloquii abuli col signor marchese qual voi andar et al pontefice a far rivereulia a Cesare, el si offerisse far boli officio per la Signoria nostra sichè volendo etiam lui poi venir. Il che Soa Maestà partirà a di 25 over 26 da Piasenza. Scrive mo' lui Andrea che aspetta ordine nostro di quanto 1’ haverà a far. Da Corfù, di sier Hironimo da'chà da Pe- 82* xaro capitanio sellerai da mar,, di 28 setem-brio et 3 di l’instante, venute questa matina.