555 mdxxx, febbraio. 556 El perchè non passò se non 9, fo refalo il scur-linio per elezer il decimo che mancava. f Sier Aguslin da Mula fo cao def Con¬ seio di X, qu. sier Polo .... 108. 30 Sier Polo Justinian fo proveditor a Ber¬ gamo, qu. sier Piero..... 51. 82 Sier Hironimo Querini fo proveditor sora P armar, qu. sier Piero . . 91. 49 Sier Alvise Dolfin e di Pregadi, qu. sier Hironimo....... 77. 60 Dapoi fo tolto il seurtinio di 5 Savii sora la de-ferenlia di l’ixola di Nanfo, ¡usta la parte presa del .......Il seurtinio è questo : VSavii sora la differentia de l’ixóla di Nanfo. t Sier Vincenzo di Prioli è di Pregadi, qu. sier Lorenzo...... 101. 34 f Sier Sanio Contarmi fo capitanio a Padoa, qu. sier Stefano .... 99. 40 Sier Lorenzo Salamon è di la Zonta, qu. sier Piero....... 97. 46 f Sier Hironimo da cha da Pexaro fo savio a terraferma, qu. sier Nicolò 109. 36 f Sier Filippo Capello fo consier qu. sier Lorenzo....... 125. 18 Sier Santo Trun è di la Zonta, qu. sier Francesco ........ 92. 49 Sier Antonio Bembo fo cao del Con¬ seio di X, qu. sier Hironimo . . 97. 43 f Sier Marco Anlonio Trivixan fo al luo¬ go di prrcurator, di sier Domenego cavalier procuralor..... 124. 12 Et perchè ozi lezendosi le lettere, vene lettere da Sibinico con uno mazo di lettere da Constantinopoli di domino Alvise Griti fiol naturai del Serenissimo, drizato a li Cai di X, di 3 da Zener, qual fo letto in Collegio di Savii, remotis aliis per esser di summa importantia, fo licentià il Pregadi et lette le ditte lettere con la Signoria et Collegio, con li capi del Conseio di X, nè volseno dir alcuna cosa. Ma se intese come il Signor voleva ussir con grossa armata fuora, di galie 140 sotil et 40 grosse. In questo Pregadi fu posto, per li Consieri, atento sier Bernardin Contarmi da Santa Caterina morite et lassò Nicolò et Lucia in pupilar età, quali l non sapeva le leze di refudar li beni paterni, per- | tanto sia preso che, non obstante lapsu temporis, possino refudar eie. 107, 12, 2. Fu posto, per li Savii, alento ladevution di An-zolo da Crema, qual ha lassà do Boli mascoli et una fìa da maritar ; pertanto, hessendo dito Anzolo morto, sia preso che a Zuan Francesco suo fiol li sia dà l’officio di la massaria di la becheria di. Vicenza, quando il vacherà, aziò possi sustenlar la fameia etc. Ave: 165, 18, 8. Fu presa. Copia di ma lettera da Bologna, di sier Ma-thio Bandolo dì sier Marcilo dotor et cavalier, di 29 zener 1529, hore 6 di notte, scritta a suo cugnado sier Lorenzo di Prioli el cavalier. Non più presto che hozi si è poluto haver la udienti» di Cesare, rispetto il suo fredimento. Pur a le 21 hore, reduti qui tutti li signori ambasciatori, parte di quali non haveano anco disnalo, et molli signori di la corte romana, prelati nostri veneti, l’arzivescovo di Bari, marchexe di Vilafranca et molli altri signori di la corte di Sua Maestà veneno a levarli ; li quali subito gionti, venuti fuor di la camera sue magnificentie, per missier nostro padre furon molto ringratiati, et per nome di la illustrissima Signoria, che havesseno voluto luor questo carico, ma principalmente la Cesarea Maestà, che li havesse dato ; aflìrmandoli questi liesser termini superflui ad agiungere a la infinita observantia di quella repubblica verso di Cesare ; et cosi se ne monlorono a cavallo. Misier nostro padre, con il manto di reslagno sopra la dogalina violeta ; il cla-rissimo Gradenigo, con una ducale d’allo basso cremesino; il clarissimo Mocenigo, con uno manto a la ducale, aperto dinanli, di restagno d’oro novissimo el il più bello che vedesse mai, sopra la sua caledra portalo, sicome l’altro beri dal papa; il clarissimo Bragadino, con uno manto di damaschili cremexino fodrato di vari sopra di uno centanino carmisino, et li altri 4 con veste ducale violete. Et con bellissimo ordine di molla quantità di cavalcature acompagnati andassemo al palazzo, dove Iro-vassemo le scale fornite di la guarda di Sua Maeslà da una banda et da l’altra, facendosi passare per «leggio. Et intrati con molto maggior facilità di l’altro giorno, seben però con gran folla de molli, in una de le maior sale di esso, quale è preciso sopra et simile a quella ne la quale havessemo il concistoro l’ altro giorno, benissimo coperta de allo basso di bellissimi quanto dir se possi et novissimi