277 MDXX1X, NOVEMBRE. 278 duo lo capo .... cum l’aquila grande, et uno altro picolo che si porla sempre inanzi a Sua Maestà quando eamina, et lo stendardo di Borgogna con una croxe grande rossa et dirila in bianco. Da poi li trombetti, da diexe ; li araldi vestiti di bracati et seta cum l’aquila dinanzi et da drielo, che butavano danari. Gionti a lor erano li mazieri che son tre, et da poi Monfort cavalarizo maiore di Sua Maestà, molto bene abigliato et armato, cum una gran spada nuda in mano, et da l’una parte et da l’altra di la strada zerca 200 alabardieri, la mila .•demani, l’altra mi là spagnoli, lutti vestiti de la solita livrea. Poco poi veniva la persona di Soa Al-teza, che è di mediocre statura, e più aparisente a cavalo che a piedi, perciò che cavalca benissimo, el era sotto uno baldachino o palio di bracato portalo da li principali ciladini di Bologna, con allri 30 gio-veni a piedi con sagioni di raso bianco lutti tagliali. Veniva Sua Maestà, armalo el corpo, le gambe, el le braze, et sopra le arme un sagio, et barde al cavallo di bracato rizo cum liste dì veluto paonazo con alcuni ricami d’oro, in testa una bareta di veluto negro cum ponteli d’oro, che (ale l’ha porla . sempre cimi un penachio picolo bianco a la orechia manca. Era sopra un bellissimo cavallo liardo con sella di argento et sopra di oro et velulo turchino, cum una guarnìzone a la leggiera di oro tiralo di precio, come dicono li spagnoli, che la manifatura costò ducati 4000; penò a lare da anni 7. Seguiva al palio di Soa Maestà primo el conte di Naxao marchese di Azinet, gran camerlengo di Sua Alleza, flamengo, che è il maiore personaggio di favore et de mirala che sia, ha d’inlrala da ducati 80 milia, et è conseiero magiore et più secreto. Andava ar- 193 mato con sagio et barde di (eia el di ora et di argenti, bene instrelte et mescolale, el per tulio dillo ornamento anche piastre spesse di oro di martello, di valore, con le zoie che portava, da ducali 12000, et haveva, da poi se, uno paggio con un altro ornamento come el suo, et non men rico et galante. Eravi Andrea Dorìa senza arme con un vestilo di pano negro, et celilo senza capa, homo veclik), grande, drito, aslulo, con barba bifulcata longa et bianca, et con una vivacità che pare sempre dispo-sto ad exercilarse, et intra in lutti II consegii de Sua Maestà. Poi seguiva in ordine cinque in cinque cavalieri con lor paggi di lanzia, poi il marchese Arescot flamengo et nipote di monsignor di Chie-vres, venuto ultimamente cum li alemani, giovene de anni trenta, guarnito di sua persona et cavallo de richi vestimenti di vello di bracalo di oro et argento di gran valuta. Poi il marchese di Mon-ferà gioveneto ben disposto, vestilo, lui e’I cavallo, di panno d’oro et paonazo, cum stafieri asai vestili di oro et di seia a sua livrea: il marchexe di Slorga, il marchexe di Moia fiolo del marchexe di Vegliena, il marchese de Villafranca fiolo del duca de Alba, el conte de Saldagna, el conte de Fuen-tes, el contede Aquilar, el conte de Allainura, et molli altri grandi di Spagna: etiam e ra cum essi el conte di la Nuvolara, italiano. Tulli erano con vestimenti di bracato, richi di zoie et di vestir a lor livrea: saria longo descriver de ciascheuno le invention et moli haveano sopra le sopravesle de li cavali; ma più di tutti li allri, vene il marchese di Slorga sopra un dignissimo cavallo, con un apa-rechio, in la persona et cavalo, di oro sopra nero, cum alcuni recami bianchi ben posti et certe verdure et alcune varietà de invention che 1’ ha fato parer el più rico et meglio adornato signor de li altri che vi erano ; olirà de ciò I’ haveva apresso sua persona 20 paggi sopra 20 corsieri ben guarniti con casache de veludo negro con le maniche ben divisate et ricamale. Etiam havevano molli zenlilhoineni ben a cavallo et bene adornati a lor livrea, poi era don Diego Hurtado di Mendoza conte di Melilo, persona signalata, et è del consiglio di Sua Maestà, don Gian di Padiglia comcnda- 193« dor maggior de Alcantara, del medemo consiglio, el segretario Covos comendador maggior el è in tutti li consigli secreti di Sua Alteza. Erano etiam molti genlilliomeni secretarli, comendatori, camerieri continui et che vivono cum Sua Alteza, armati in l’ordine che erano, da zirca numero 300. Dapoi seguivano alcuni cavalli leggieri et la retroguardia de fanti zerca 2000 spagnoli, el la muni-lione che erano da carete numero 50, et alcuni conseieri di Sua Maestà non apli a portar arme. Poi monsignor de Grandeville molto lilterwto et intrinseco di Sua Maestà in scriver cosse secrete, homo che aspira esser gran conseier; poi lo episcopo di Osmo, spagnolo, frale di S. Dominico, confessor di Sua Maestà et consier ; lo arziepiscopo di Bari, spagnolo, conseiero, et ha intrata da ducati 20 milia in Spagna, fu arlievo in corte di Roma del Cardinal Ascanio. Et cussi, inlrando in Bologna, a la prima porla era un arco triumphale, et cusi era altri quattro (in a la porta del palazo grande dove al-logia il papa et lo imperator. Su la piaza di Bologna si vedevano scriture Ialine dinotante tutla la concordia del papa con Sua Maestà et la futura pace con quiete di christiani, con laude de l’impe-