229 MDXXIX, NOVEMBRE, sla ha scrilo che’l Turco a 15 dillo se levò de l’as- sedio de Viena et continuò tal suo levar zorni 5, et scrive tutto lo successo, principio, mezo et fine di la obsidione di Viena, la qual continue di et note ha duralo giorni 24, che mai ha cessalo di trazer, far mine et dar asalti. Lo campo del Turco a giorni 22 de selembrio andò solto Viena et è stato fina a 15 de octobrio. Lo nostro capitanio, el giorno avanti che’l campo venisse, intrò in Viena con quelle gente haveva a la impresa de Xagabria. In Viena se hano ritrovato solimi 22 milia fanti soldati a pe’ et a cavallo, et tra li altri capitami è stato lo conte Nicolò de Sohn generale, el dómente é stata la obsidione mai hanno possuto mandar fora alcuno aviso, et manco hanno havuto de fora dentro. Hanno falle molle mine, ma tulle sono fallale perchè ne fevano a l’incontro. Gente assai è morta de fora, alcuni etiani dentro, ma lo paese tutto ruinalo et brasato. Scrive lo campo del Turco passar 250 milia persone. Hanno presi molti turchi da conto, hanno lassali molti cariazi, cavalli et gambeli in grandissimo numero sotto Viena. La fame et Io gran fredo ha fato levar el turco, aliter era grandissimo periculo per tanta multitudine che era, che quando davano la bataglia scuriano l’aere de freze, et per la schio-petaria sonava ruinasse il mondo. Li cavalli leggieri li vano seguitando a longe. Idio sia laudato. jData a Gradiscila, a dì 30 octobrio 1529. ') Fu posto, per i Savii, una parie che de coetero li datii tutti nostri se incantino zorni 10 avanti il compir del dalio, et quelli li torano siano obligali a dar le loro piezarie in zorni IO con certe clausule. Et li Governadori di l’intrade andono a la Signoria et disseno è materia che aspella a loro, et però voleano prima consultar questa parte, unde fo indusià aziò etiam loro vedesseno ditta parte. A dì 13. La terra, di peste, beri, ninno, et di altro malsichè è zorni 14 non è sta mal di peste in questa terra. Vene Porafor del duca di Milan, iusta il solilo, per saper di novo. Vene l’orator del duca di Urbin et monstroe quanto havia hauto da Bologna di l’orator del suo Signor, et ringratiò la Signoria di l’operalion fa per il duca suo P orator nostro a Bologna. Item, soli- (1) La carta 160* è bianca. 230 citò si mandi danari per pagar le zenle che non pono slar, comprando fin el sol. Di Bologna, del Contarmi orator, di 10. Come il Gran canzelier havia voluto la copia del mandato et ditto faria una scrilura in quello l’era difetivo. Scrive esser stato da P imperator con l’oralor del duca di Urbin capitanio zeneral nostro, et scrive quanto è sia parlalo cum Sua Maestà. ltern che 11 si diceva Fiorentini haver dato una stretta a li imperiali, per il che si erano retrali, unde par che questi vogliano mandar nel suo campo 7 bandiere di fanti. Scrive come Cesare ha dillo haver lettere di Lenz, di suo fradello re Ferandin, come il Turco era andato a Buda. Et altre particu-larità ut in litteris. Di Ferrara, del Venier orator, di 11. Scrive la nova di Fiorenza, dala una rota a li ninnici, in conformità ut supra. Summario di una lettera di Bologna, di Zuan Maria da la Torta nontio del duca di Urbin, di 1.0, scrita al suo signor. Come era sialo a far reverenda a l’imperator, al qual havia ditto : « Sire, il signor duca di Urbin mio signor mi manda a far reverentia a la Maestà Vostra et ricordarli che per il passalo, quando ha potuto con honor suo, non ha mai mancalo di farli servilio, cusi ne l’avenir, havendo la medesima occasione, non è per far altrimenti. » Et basoli la mano, et ricotnandò il suo Signor. Soa Maestà rispose che ringratiava soa signoria del bon animo che li leniva di farli piacere, et che cussi P harebbe le cose di quella per ricomandale. Scrive, di Fiorenza liozi s’è publicalo che, volendo li imperiali prender un bastione, erano stati rebatuti con danno notabile, el che il principe di Orangie havia scritto che se li mandi licenlia che’l reculassi, overo mandarli tanta zente di novo che se li possi star a lo securo. Unde hanno terminato il papa et l’imperador de mandarli 7000 fanti, zoè 161 4000 di quelli sono in Lombardia ed il papa ne vuol far 3000. Et di Fiorenza par quelli di dentro siano ussiti et brusalo tre belle ville, una del papa, l’altra di Jacobo Sai viali, el la terza di fioli fo di Zanni di Medici. Scrive qui si atende a trovar danari. Il papa farà do cardinali ; si nomina el patriarca de Antiochia, nepole fo del Cardinal San Zorzi, per ducali 30 milia, et il fradelo del caslelan di Mus per ducali 50 milia, et credesi si farà una squadra di cardinali andando a la longa l’impresa di Tdchana. Scrive