47 MDXXlX, OTTOBRE. 48 et da lui non se trae altro, salvo che egli dice voler che noi ci remeliamo in lui liberamente, et che poi mostrerà che non vuole la noslra libertà. Questo è 31 quello che^noi con tanti ambasciatori habiamo Irato da lui, donde noi possiamo congetturare quale sia la mente sua, la quale tulio giorno da ogni banda scuopre peggiore, perchè habiamo aviso come nel Casentino sono comparsi mandati dal presidente di Romagna con patente per sollevar quelli populi et farli rebellare da li nostri Signori, il che dimostra di quanto buono animo sia verso la cita. Noi vi mandiamo la copia de le dille patente aziò possiate informare colesti Signori del tulio, et dimostrare loro che horamai la cosa è ridota a termine che è necessario fare prova de le arme senza sperare punto ne lo acordo, che è quanto ci oc-core. Bene valete. Ex palatio fiorentino, a dì 9 septembrio 1529. Sottoscritta a banda dextra : Decemviri libertatis et pacis reipnblicae floreiitime. A tergo : Magnifico oratori fiorentino apucl il lustri,ss inumi dominium venetum domino Bar-tholomaeo Gualteroti, civi nostro carissimo. Venetiis. Leoncllus Pius de Carpo Ravenne provinciae Romandiolac praeses. Havendo noi presentilo che molli luogi de la iurisditione fiorentina vicini al governo el presidentato nostro, vista l’impresa di Nostro Signor conira a la città et contado di Firenze el il danno che potriano senza dubio patire per lo incorso el ociipatione de li soldati el gente de Sua Santità, volentieri se darebbono sotto la ubidienlia de lo prefalo Nostro Signor per scampar da lo instante pericolo el mina, azió che si dia libera facultà a qualunque città, castello et villa de la iurisditione preditta de Fiorenza di provedere a la salute et scampo suo, dechiariamo per virlù de le presente, de le quale sarà ostensore sier Nicolò da Sarsina, come siamo di continuo aparechiati el prompli ad acetare in nome di Nostro Signor ogni città, caslel et villa che voglia venire a la obedienlia de Soa Santità, come è dillo di sopra, promelendo sopra la fede nostra che in tal caso tali luogi ipso facto diventerano sicuri de ogni rapina, insulto, violenza, rubamenti, incendi, et de ogni altra sorte de oltraggi che sono soliti fare li inimici, né si maneará loro de ogni favor, aiuto, protelione el defensione che si manchi a li subdili de Soa Santità. In quorum fulcm. Datum Faventiae, sub fide nostri soliti sigilli, die 27 septembris 1529. ‘ Leonellus Pius praeses. Johannes Paulus Castiglionus Copia di lettere di sier Zuan Vituri prove- 32') di far generai in Puia, date a Trani a dì 17 septembrio 1529, ricevute a dì ... . octubrio. lleri andai a Barlela a visitar el signor Renzo per apontarmi con sua signoria de quanto el suo secretario domino Morello et domino Virgilio mi havea fatto intender da parte sua in acomodarmi sì de gente et de ogni altra cosa che ’I poteva, dove ho trovalo sua signoria tanto disposta in far servitio a la illustrissima Signoria quanto è possibile. El ragionando che venendo el genlilhomo de la camera del re Chrislianissimo per la resti-lution de Barlela, et perchè il re se obliga dar 30 milia scudi al mese per mexi tre a 1’ imperador per tuor queste terre lenimo, li dissi : « Se ’1 re ve ordinasse che restasti con queste gente a la expugnatiou de questi loci, che opinion è la vostra ? » El qual me rispose: « Non se ’1 re me ’1 comandasse, ma apena Dio, non sum per farlo per alcun conto. » Ringratiai sua signoria. Disse etiam che la inlerlenirà più el potrà la restilulione de Barletta, dicendo: «Provediior, in questo mezo prevedetevi de tulle le cose sono necessarie a la vostra defensión, perchè legno certo che li inimici farano ogni cosa di liaver questi loci per dispegnar tulle le forze de I’ imperador di questo Regno, per andar tulli a trovar 1’imperador : siehé fin che vili poteti servitevi de lutto quel io posso avanti vegni el genlilhomo del re. » Sicliè sua signoria è inclinatissima a li servitii nostri. Et disse : « Subito restituita Barletta voglio andar in Pranza per la via de Venetia, et perchè ho inteso esser stato intertenuto il viceré di Barlela a Venetia, ho mandato a dimandar un salvocondutlo a. la illustrissima Signoria.» Mi meravigliai de tal domanda (1) tia carta 31* è bianca