335 335* 493 MDXXX, A dì 16, domenega. Di Bologna, di l’ ora-tor Contar ini, di 11, più vechie di le altre. Scrive come quel zorno el ponlifice havia fato con-gregation de cardinali, intervenendo li oratori de Franza, de Ingalterra, et il nostro orator Conlarini non fo chiamato.....Et fo proposto per Sua Santità la materia del Turco, et terminato che per tutto el stado de la Chiesia cadami pagi meza per cento, da esser spesi conira el Turco. La qual bolla fo butada a stampa, et io 1’ ho. Noto. Iteri fo scritto per Collegio a Bologna a P orator Contarmi, come li oratori a dì 17 partira-no. Pertanto fazi asaper al ponlifice el Cesarea Maestà questo, exortandoli destramente a voler aspec-larli eie. Vene il conte di Caiazo in Collegio, et tolse la licentia de partirse, vedendo alcun non voler meter parte de ritornarlo a nostri stipendi ; el qual era capitanio de le fantarie; et disse che’l suplicava el Serenissimo facesse lezer al Pregadi una scrittura che lui apresentò per iustificalion sua. Il Serenissimo la tolse, dicendo si faria lezer al Senato. Et cussi se parli esso conte molto de mala voia et sdegnalo ; et partite poi a dì 17 da malina. Vene P orator de Fiorenza, qual non ha lettere de soi Signori, et parlò zerca un salvocondulo de Tanai de Nerli qual si voi acordar con fa Quaranlia. Andò tre volte ; non fu preso, perchè sier Mafìo Bernardo dal Bancho li contradisse. Hora el ditto è aquietado, et lui Nerli di novo voria acordarsi. La parte è contraria, et non obstanle la parte, voria di gratia questo li fosse concesso. Il Serenissimo con il Collegio disse........ Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vene il Serenissimo vestito di veludo cremexin. Fu posto, per li Consieri et Cai di XL, la parie presa in Pregadi a di 5 de questo zerca non far alcuna cossa a li oratori de signori, ut in parte. La copia sarà qui av’anti posta. Fu presa. Ave : . . . . Fu posto, per li Consieri, exeepto sier Lorenzo Bragadin eh’ è consier a la bancha, et sier Alvise Mocenigo el cavalier electo consier, et dia intrar al primo de fevrer, pertanto li sia riservà el loco fino a loro ritorno, ut in parte. Fu presa. Ave Fu posto, per li Consieri, dar licentia a sie'r Zuan Erizo capitanio de Raspo, de poter venir in questa terra per zorni 15 a curar la egritudine sua, lassando in loco suo sier Hironimo da Molin di sier Piero, ut in parte. Fu presa. Ave : 1041, 198, 7. GENNAIO. 494 Fu fato capitanio de le galle di Fiandra sier Fi-lipo Basadona fo capitanio di le galìe di Barulo qu. sier Alvise, qual vene dopio; et capitanio a Brexa sier Antonio Justinian, qu, sier Francesco el cavalier, rimasto avogador extraordinario; et altre voxe, tra le qual fu fato una cosa nolanda. Domenega passata fo electo camerlengo a Brexa sier Piero di Prioli fo cao di XL, qu. sier Alvise, fo piezo sier Francesco Bon qu. sier Scipion, el qual refudò, dicendo voria esser stà falò caslelan. Ilozi mo’ è stà fato caslelan ; et dillo sier Francesco Bon iterimi fo in election et tolse el ditto sier Piero di Prioli castelan a Brexa, el qual rimase. A dì 17, luni, fo Santo Antonio. La malina non fo. lettera alcuna da conto. Vene in Collegio P oralor del duca di Ferrara, et comunicoe alcune lettere haute del suo signor duca, zerca li tratamenti di Bologna, che Pimperator voi si vedi de iure. Vene li oratori de Vicenza, videlicet. . . . Noto. L’orator di Mantoa in questi zorni portò a presentar a l’ambasciator del Signor turco braza 15 di panno d’oro per farsi una casacha et braza 15 veludo cremexin. Item, ditto orator in questi zorni dimandò tre gratie a la Signoria: una, uno oficio al Zante di ... per uno suo nepole et per il Conseio di X ge fo concesso. Item, uno.......... Item, voleva che uno.....di la Seda, bandito definitivo di terre et lochi per Quaranlia, fosse asol-to per amor suo ; et questo non li fu concesso. Dapoi disnar fo Collegio di la Siguoria et Savii per balolar carati di dacii ; et non fono ad ordine. Item, poi fono sopra il cavar di la barza de l’Ar-senal. Et parlò sier Piero Orio patron a l’Arsenal; voi vararla in P Arsenal. Et nulla concluso. A dì 18. Vene in Collegio sier Zuan Moro qu. sier Antonio, stalo proveditor a Treviso, vestito di panno paonazo, el referite di le operation sue et di quelle fabriche, ¡usta ¡1 solito. Vene l’orator del re di Franza et pregò il Serenissimo volesse scriver in Puia, quando si re-stiluissa quelle cita ai nonlii di Cesare, si dichi che per parte del re Christianissimo avanti la paxe la Signoria nostra era stà persuasa a render le ditte terre. Vene P oralor de Ingalterra prothonotario Ca-xalio, venuto heri di Bologna, et disse come era stalo li et si alegrava di la paxe fata et . . .