617 MDXXX, FEBBRAIO. 618 tenendo ¡1 turibolo et navicela cT arzenlo in mano, il papa misse lo ineenso nel lurribulo, et poi questi andonoa l’aliar, et il reverendissimo Campeggio ritornò ad seder al loco suo. Et poi il reverendissimo Hincvorth, qual cantava la messa, dele lo inincenso a P aitar. Poi il diacono prese il messal et andò un poco discòsto da l’aitar et cantò il vangelo. Finito, lo reverendo maistro di le cerimonie dele a basar il libro a Nostro Signor, et il reverendo, episcopo di lìogias dele a basar a Cesare. Et poi li cantori cominziorno a cantar et far una bela musica. Mi era scordalo a dirvi che il conte de Nassao, quando fu per dirsi lo evangelio, levò la corona et beretino di capo a P imperador et la dele in mano al marchexe di Monferà, qual la lene sempre in mano per insino fusse flnilo lo evangelio, et lutle le altre volle che bisognava. Finito lo evangelio, mentre che li cantori cantavano la soa musica, il reverendissimo Hincvorth si voltò con le spale a P aitar come l'ano li preti da vila, et pigliò la patena in mano. Alhora Cagare si mosse dal suo loco et andò a P aitar ; et drieto era il marchexe di Monferà che portava la corona, il duca Alexandro che portava il mondo, il duea di Scalona che portava la spada, il marchexe di Aslor-ga che portava il sceplro, et il conte di Nasao senza nulla in mano. Gionto che fu Sua Maestà dinanzi il reverendissimo Hincvorth si itigenochiò, el il conle di Nasao dete non so che in mano a Sua Maestà da offerir. Alhora sua reverendissima signoria dete a basciar la patena a Cesare, et Sua Maestà la basciò et li dele la offerta ; credo fusse qualche centenaro di ducali. Levalo de lì, Sua Maestà andò ad sentar al suo locho, et li fu posta la corona in capo per il conte di Nasao che ge P havea levata, qual è il primo camerier che habbia Sua Maestà. Poi si incominciò el praefatio ; et quando si fu al Sanctus li reverendissimi si levorno et andorno in circulo apresso il papa, come è solilo, a dir il Sanctus ; poi se ne rilornorono al loco suo. Stalo alquanto, il papa si levò di sedia al solilo el andò a uno sca-belo a P incontro di l’aliar, et li si inginochiò ; el levato che fu il Noslro Signor, Sua Santità si tornò a la sua sedia et lì siete sempre in piedi fin che fu finila la comunione. FI quando fu a I’ Agnus Bei, li cardinali al solilo al loco anledillo andorono a dir P Agnus Bei. Et ritornati al suo luoco, il reverendissimo Campeggio si levò et andò a basar il papa. El P imperalor, poi che il papa fu basalo, si levò dii suo loco dove era inzenochialo, el andò a li piedi del papa, et faloli una belissima riverentia per insino in (erra, molilo sopra il scagnelo et si hasiò l’uno et l’altro. Poi li reverendissimi Cibo el Cesis andò ancor loro a basiar il papa, che questo è solito quando si dice Pax tecum. Poi il mai-slro di le cerimonie andò a basciar il reverendisimo Farnese el Ravenna ; poi gli altri reverendissimi si hasiò Ira loro, come è il eoslume suo. Finito che fu la comunione, l’imperalor si levò dal suo luoco et andò a P aliar et ingenochiose, et li fu posto un sugalor dinnanzi, el il reverendissimo Hincuorlli proprus manibus lo comunicò. Et poi Sua Maestà tornò ni loco suo, et per il conte di Nassao li fu messo in capo il berelino di voluto cremexino et la corona ; el Sua Maestà si assetò, et la messa si andò compiendo ; et cussi S' nlò il papa et li altri reverendissimi. Finita che fu la messa, il papa si levò iti piedi, et disse : Adiutorium nostrum in nomine Domini, el dote la benedilion. Et cussi fu finita la messa, et la capela cominciò ad alargarsi ; et li reverendissimi cardinali, facendo di capo a Sua Maestà in signum ìaetitiae. El il reverendo episcopo Hrixinense vene ad parlar con li reverendissimi Farnese el Sanliquatro qual è ciò di 1' ¡m. perador, ralegrandosi insieme el ringraliandosi l’un el l’altro. Et poi li reverendissimi cominciorno ad ussir di capela ; et cussi il papa et imperator. Et il 417 cavalier Caxal orator del re d’Inghilterra portava la coda al papa. Quel la portava a l’imperador non ho potuto veder. Et sempre l’imperador andava acanto al papa da man mancha ; et quando furno ad una stantia dove ne son due porle, una che va a la stantia di Sua Santità et l’altra di Sua Maestà, alcuni reverendissimi si affirmoro, et il simile fece il papa, et tolsero licenlia uno da l’altro ; el il p;ìpa andò a le sue stantie et P imperalor a le sue. Spoglialo che fu Sua Santità, con il reverendissimo patron venissemo a caxa, un poco piovendo, et con una gran fame, lai che a pena mi potea lenir inpè, (anlo era lasso et straco per P urlamento di qui el di là, eie. Questi sono alcuni spagnoli da confo erano in capetla. Lo episcopo Brmnense, Lo episcopo de Scala, Lo episcopo de Vagliadolit, Lo episcopo de Coria, * Lo episcopo de Calahora, Lo episcopo de Osmo, Lo episcopo de Palentia,