87 MDXXVII, MAGGIO- 88 duca di Barbon di uno arcobuso nel peteneio, et di loro da numero 4000, i quali erano intrali. Et Papa è redulto in castello con li cardinali. Sichè vadino presto per soccorrer Soa Santità. Poi scrive esso Proveditor zerca danari, el caminavano avanti. Del ditto, di 9, hore i di nocte, da Diruta su quel di Perosa, mia .... lontan di Poma. Come erano venuti li còl campo ; el marchese di Saluzo con il suo campo era avanti a . . . . Scrive esser venuto uno fratello da Lenso da Perosa contestabile nostro, qual parli di Roma a dì 7. Referisse inimici esser intrati in Roma per il Borgo del castello per Belveder, et sachizavano Roma, brasando etc. Il Papa era intrato in castello con li cardinali, excepto do, il Cardinal Valle et Cesarin, i quali sono di la fazion Colonese, et li oratori, tra li quali il Cardinal Pixani suo Gol. Et haver visto portar morto da tre archibusate il duca di Barbon, et tuttavia sachizavano Roma, mettendo foco in molte case. Il conte Guido Rangon con le sue zente era a Ulricoli, mia 28 di Roma soprastato, llem, par il signor Camillo Orsini condutier nostro sia sta morto, et il signor Zuan Paulo da Cere fiol del signor Renzo, et del signor Renzo né del signor Orazio Baion non si sa dove siano; si lien siano in castello. Et P intrar in Roma fo a dì 6, hore 19. Item, scrive esso Proveditor, come il Capitanio havia scritto al marchese di Saluzo et al conte Guido Rangon, per consultar quid agendum. Et nota. In ditti avisi è, come a dì 6 aproximato il campo a Roma, P orator di Portogallo, Zuan di Urbina et uno capitanio di lanzinech erano intrali in castello a parlar al Papa et ussiti per trattar accordo, et poi seguitò P intrar de inimici, et par fosseno intrati in Roma et sachizavano la terra. 53 Depositione del reverendo domino Baldissera da Pescia circa le cose di Eoma, hahuta a dì 12 Mazo 1527. È venuto in questa città il reverendo missier Baldassera da Pescia prelato dignissimo di fede, il quale narra, che hier mattina a li 11 in su l’alba, essendo sbarcato la sera dinanzi al porto di Cervia, et passegiando in su ditto porto, passò uno in posta che diceva esser huomo d’arme del signor Ma-latesta Baglion, et che veniva dalla excellentia del signor duca di Urbino, mandato dal signor Malate-sta a Padova; et domandandolo il ditto missier Baldissera se era vero che li spagnoli fussero entrati in Roma, gli disse di no, et che a li 10 si era partito dalla excellentia del Duca, che P havea lasciato alla Magione in quel di Perugia per andarsene a la volta di Todi, et che le gente sue erano in su la (vai) Teve-rina a l’intorno, et che le genti del marchese di Saluzo erano in Orvieto, et che li spagnoli havevano preso la via di Belvedere sopra Roma per passare da le bande di sotto a S. Paulo per coniungersi con li Colonesi, che dovevano fare uno ponte in sul Tevere. El che la excellentia del Duca haveva avuto nuove di Roma, come il popolo di Roma unitamente in Campidoglio havevano fatto capitanio generale il signor Renzo, con 10 milia fanti a guardia di la terra. Et che il conte Guido Rangon era intrato in Roma con 1000 archibusieri della Banda negra, et con 700 cavalli ; et che il signor Vitello era andato in Roma in posta ; et che stavano di buona voglia ; et che per questo il duca di Urbino si spingeva avanti. Et dice, che li spagnoli hanno arso San Lorenzo, Bolsena, Montefiascon, et Viterbo messo a sacco. Et che Toscanella, Corneto et Montealto si sono accordati, et date loro le victualie, el che la strada de Spoleti è rota, perchè Terni, Arieti, Pedeluco et altre terre vicine della parte gibellina havevano alzate le bandiere de lo Imperatore. Il prefato missier Baldissera partì di Roma •a li 2, et narra che a quella hora nostro Signore haveva 4000 fanti, et continuamente ingrossava. Ho inteso la Serenità Vostra ha inteso il medesimo; ma mi è parso mandarli il particolare. Di Andrea Bosso secretarlo, date a Sigillo, 54') loco sotto Perosa, a dì 10, hore .... Come mandano queste lettere di campo, et replica etiam lui la nova de inimici intrati in Roma, quali vanno depredando, sachizando, occidendo utriusque se-xus. El Papa esser in castelo con li cardinali. Et questo avisa di la morte del signor Camillo Orsini, sicome ho scripto di sopra. Da Fiorenza, di sier Marco Foscari orator, di 9. Di cose vecchie, nulla da conto, perchè queste cose di Roma importano assai. Et tutta la terra fo piena di questa nova grandissima, la qual fo mandata a dir a tutti li oratori. Et vene in Colegio da li Savii domino Baldo Antonio con lettere haute dal Capitanio di questa nuova. La copia sarà qui avanti scritta. Et la Signoria, redutta con li Savii in Collegio, scrisseno in Franza et in Anglia, con mandarli tutti (1) La carta 53 * è bianca. »