337 MDXXIX, DICEMBRE. 338 233') Die 9 dccenibris 1529. In Iiogatis. Ser Dominicus Trivisano cques, procura tor, Ser Marcus Dandulo iloctor, cques, Ser Aloysius Gradonico, Ser Aloysius Mocenico cques, Ser Leonardus Emo, . Sor Pietro Landò abscnte, Sapientes Consilii. Ser Hironimus Pisauro, Ser Franciscus Vencrio, Ser Franciscus Superantio, Ser Jacobus Deìpliino, Ser Hironimus Grìmanr, Sapientes Terrac firmae. Sono a cadauno notissime le molte violentie et estorsione fate a li subititi nostri da certo tempo in quii, di quali desiderio et intentione di la Signoria nostra è che, mediante il mezzo de la giu-slilia, debbano esser sullevati; è molto ben nolo edam a questo Conseio la grossissima summa del danaro è sta speso ne li tempi de la guerra, ina-negiati da diversi, così in questa città come di fuori, de li quali si deve veder la debita admini-stralione, come in cadaun tempo è solito far el Stalo nostro ; perù L’anderà parte, che nel -nostro Mazor Consilio, per scurtinio di Pregadi et 4 man di elelion, per questa volta eleger si debbano tre Avogadori di Comun, facendo l’officio suo de recuperar el danaro di la Signoria nostra da quelli lo haves-seno indebitamente habulo el tolto, inquirendo la sorte et qualità di danari sono slà scossi sì da li daciari del sai come da cadaun altro, a qual predo scossi el a qual dispensati, sì ne le terre come ne lo exercito, et in cadaun altro locho. Et habbiano parlicular commission che, quando lutti tre sarano d’acordo, per le manzarie el extorsion fussero slà fatte, possano senlentiar el condanar fino a la summa di ducali 100, mandando ad exe.-culion le senlenlie et condanason sue fino a la dila summa, le qual habbiano quella fermeza come se fusseno slà falle per questo Conseio, et da ducali 100 in suso proceder debbano per l’ordinario suo, et sotto debito di sacramento debbano for- mar processi uniti et separali cum diligente inquisition conira cadauno, et sii qual si voglia, nullo excepto, che quomodocumquc havesseno tolto danari o robe di sorle alcuna per causa di allogamenti di comunità over da alcun subdito nostro, et ultra la causa de allogiamenli per spese per qual altra causa si voglia. El habbiano similiter cargo di riveder come siano passale lutto le taglie dale per questo Conseio a li delinquenti, procedendo contra quelli rilroverano haver mancato dal debito suo, come per justitia li parerà, talché quella habbia suo loco, cum esemplo a cadauno de la bona intention del dominio nostro, et quelli haverano mancato restino puniti, et siano etiam cognosuli quelli haverano falto il dsbino suo. Debatió slar fuori anno uno et non più, et lutti tre insieme et uniti, ed haver debano per sue spese fino starano fuori, de li danari de la Signoria nostra, ducati 60 al mexe per cadauno, de i qual non siano obbligati mostrar conto alcun. E siano tenuti haver et lenir cum se cavalli 6 per cadaun, computa dui rasonati et uno nodaro cum il coa-diulor di la canzelaria nostra che servano. El tulli 233* tre habbiano el quarto de tulio quello recupera-rano, sì de plano come etiam cum li consigli, incorporata la pena cum il cavedal, de quella medesima qualità et sorte che sarà ricuperata secondo la forma de li ordoni et leze nostre, et li altri Ire quarti pervengano ne la Signoria nostra. Al suo ritorno in questa città debbano inlrar Avogadori exlraordinari per anno uno, et tanto più quanto mancará ad vacar il loco de li ordinari, nel qual tempo debbano fare l’ollicio suo de Avogadori exlraordinari, revedendo signanter (ulti li conti et administration del denaro publico, adminístralo quoque modo nel tempo de la guerra, et quando intrerano ordinarli al modo et tempo anteditlo, debbano star et exercitar I’ oficio suo de Avogadori ordinari il debito limitato, come de li altri che per il passalo sono stati electi é stà osservalo. Et la presente parte non se intenda presa, se lu non sarà posta et presa etiam nel nostro Mazor Conseio. f De parte 117 De non 77 Non sinceri 2 ¡1) La carta 232* è bianca. / Diarii di M. Sanuto, — Tom. LU. 23