301 IIDXXIX, NOVEMBRE. 302 mandemo il syndicà sopra questo, con altre clau-sule, videlicet conira ehrisliani tantum. El a l’incontro, sier Marco Dandolo dolor, ca-’ valier, savio del Conseio, sier Hironimo da Pexaro savio a terra ferma, voleno si diclii, far liga a con-servalion del stailo del duca de Milan, come loro hanno dito. Et primo, parloe sier Domenego Trivixan el cavaller procurator, savio del Conseio. Li rispose sier Marco Dandolo per la sua opinion. Poi parlò sier Alvise Mozenigo el cavalier, savio del Conseio. Li rispose sier Hironimo da Pexaro per la opinion soa et del Dandolo. Andò le lettere : lo ... . non sincere, .... di no, 41 di doSavi, 141 del Co-legio, et questa fu presa. Fu posto, per li Savi a Terra ferma, una parie, che a uno stralicio, Paulo Theriano di Lepanto, è sta solto diversi capi, coinè apur per lettere del provedilor zeneral in Puia, et è vecliio, li sia concesso laxe per cavali do in la Pairia di Friul a lire 4, soldi 10 per taxa, ut in parte. Fu presa. Ave : 167, 8, 3. Fu posto, per li Consieri, Cai di XL et Savi, la parte di Alvise Fradelk» cogitor a li Camerlengi di Comun, che l’hahi ducati 4 al mexe per anni 4, qual fu messa a dì 20 di questo, et non fu presa ; hozi edam balotà do volle, non fu presa ; voi li cinque sexti. Ave la prima volta: 138, 38, 13. La seconda: 134, 41, 9. Andarà uno altro Conseio. 210 Di Brexa, vene lettere del provedilor generai Nani, di ..... ...... A dì 27. La malina el quasi tulio il zorno fo pioza mentita. La terra, di peste, fieri uno, et ... . di altro mal. Vene in Colegio el.signor Sigismondo di Rimano, è a nostro stipendio, volendo licentia di tornar in campo, zoè a Brexa. Di Bologna, fo lettere de V orator Contarmi, di 24 et 25. Come erano stati insieme al pontefice con li 3 deputali per l’imperator, zoè ii Gran canzelier Cardinal el li altri do, et parlato insieme zerca principiar a (palar la paxe, loro prineipiono a richieder, zoè volpano, li ducati 175 milia senio ubligati darli contadi et 200 milia a l’imperador, per haver fato gran spesa in venir in Italia, con altre parole, el zerca il duca de Milan, lassandolo in stado, P imperador voi ducali 600 milia, et altri danari li dia dar per la investitura, et..... * ...... Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla. 210* Preseno una gralia di sier Barbón Moroxini di sier Justinian, debitor a le Raxon nuove, per perdeda di daci di ducati.....e li altri caraladori ha- veno gralia pagar ili pro et cavedal di Monte veehio, et a quel lempo lui era amatalo, che sia l'alo equalità et possi pagar cussi ctiam lui. Item, preseno, che’I caslel ili Piamente, il Collegio possi metter parte, in Pregadi, de far un foto come a loro parerà. Item, preseno che sier Andrea Diedo qu. sier Antonio, debitor de la Signoria nostra di zerca ducati 5000, possi far un loto del suo stabile da ducati 20 in suso de filo a Ire per 100, et de lì in zoso a 4 per 100, summa ducali 8000, et allratanli contadi, et la Signoria sia prima pagata del suo debito, el qual loto delti serarlo Ira 6 mexi, et con questo sua madre conienti fra termine de zorni 8 ut in parte. Fu presa. Fu preso far, per scurtinio in questo Conseio, un synico in Cypro, con le condilion el modi fu electo sier Zuan Alvise Navaier noviter morto synico in Cypro. A dì 28 ditto. La malina. La Ierra, di pesie . . Da Bologna, de V orator Contarmi, di 26 et 27. Il corier parli Iteri a hore 16, et zonse qui questa noie a hore . ... L’orator manda in seri-tura li capitoli hanno posti li deputali cesarei, et non cavano li danari fuora. Copia de una lettera di Bologna, de 25 no- ^ ¡ vembrio 1529, scritta per domino Hironimo Bontempo. Credo harete inleso a quest’hora et vedulo la enirala fece la Cesarea Maestà in Bologna : resta a dir quello è successo da poi. Da poi che entrò l’imperator, ogni giorno successivamente è venuto un numero infinito de genti, tanfo signori et gentilhomeni de Lombardia, quanto signori conti et baroni romani, del regno de Napoli, de Cicilia, de Calabria etc , tanto che hormai è la magior confusion del mondo, in questa Bologna. Quod peius est li capponi che si vendevano 12, 14, 15, al più, bolognini al paro ne dimandano hora 14 et 15 iuli il paro, di le quaglie doi iulii il paro, una lepore 4 el 5 iulii, uno paro de colombati doi iulii, uno paro de polaslri doi iulii, una ocha 5 et 6 iulii, li tordi doi bolognini P uno, et è per abreviarla tanto ogni cosa è incarila quasi li doi terzi,