63 MDXXIX, 40 A dì 12. La inalimi. La (erra, di peste, niun, et 8 di altro mal. Vene in Collegio l’orator di Fiorenza per saper di novo di questa venula di l’imperador a Manloa. El Serenissimo li disse non sano la causa, si non fusse per andar de li poi a Bologna et slontanarsi pm a Modena el Uozo. Foi l’orator disse non liavia nulla da Fiorenza, solum avisi di Bologna da homo che si poi dar fede, che a Fiorenza dubitando che li capitani di fanti o altri non li tradisseno, lia-veano preso che, difendendo la terra over ussendo e rompendo li inimici, se li dà a cadaun capitanio in dono di danari di la signoria ducali 300, cl a tutto il campo menuto tra loro ducati 100 milia. El che il campo cesareo si slava senza aproximarsi a la cità. Vene l’oralor di Manloa domino Zuan Jacomo di Malalesli di solo di uno orator novo, zonto a slafela, venuto di Manloa, chiamalo domino Sigismondo da la Torre Faziiio con lettere di credenza, el qual insieme intralo in Collegio disse come il suo Signor, come bon servidor di questo Stado, voleva inlerponerse a far la paxe con la Cesarea Maestà cl che se li mandasse uno de li con mandato perchè . Vene l’oralor del duca di Milan, dicendo haver lettere del suo duca, qual ha inleso quanto la Signoria li ha risposto, el che Pavia è persa ; resta Alexandria qual la perderà, et voria darla in man del papa, et andar a trovar l’imperador con sa Ivo-condullo etc. ■ Da poi disnar fo terminalo far Conseio di X simplice, el li Savii redursi a consultar, risponder a Manloa et al duca di Milan, et far doman Pregadi. Di Cividal di Fritti, vene lettere di sier Gregorio Pizeamano proveditor, di 10. Scrive, liozi da Viena si ha che la persona del Signor turco era arivaia in Buda, et havendo havula la forteza per forza havea fallò impalar lutti li soldati che vi erano, et parie restorono pregioni, el furno in numero ben 500 et subito fece spinger l’exercilo sotto Viena. Et che una gran banda di cavalli era corsa lino apresso Neuslol et liavia fatto gran prede et molti iucendii. Et che in Viena vi erano 12 milia persone pagale con fama che ne venerebbono altre 18 milia, lutavia che mollo dubilavasi de sinistro. Da Udene,del locotenenfe, di 10. Scrive: Beri indrizai alcuni avisi da la Chiusa et Venzon che Viena era persa. Bozi è zonlo uno nostro venuto da Los, cli’è sopra Lubiana, qual dice in quella parte haver inleso lo instesso et più che 10 milia fanli ottobre. 64 todeschi, quali andavano a la volta di Linz, erano stà taiati a pezi, et il capitanio di Lubiana rimasto pregione ile turchi. È venuto etiam uno allro da Neuslol, qual aferma che, ritrovandosi in ditto loco, vene grande furia di gente che fugiva da li loci 40* circumvicini a Viena, et afirmava quella da turchi esser stà presa, et in (¡¡versi loci del paese si vedea fuochi infiniti. In Vilaco dice etiam intese il me-demo, et che per paura lenivano le porle serale. Scrive: Io non so quello debbi eroder per non esser venule lai nove per persone quale cognossi, ma cussi per publica fama. Vero è che in Viena non li' era capo alcuno valente, el todeschi facilmente si haverano mosso in fuga come acade in la guera. Starò vigilante et di quanto bavero di bora in (hora) aviserò. Ilo deliberalo al tulio expedir do messi verso Linz over altri loci più vicini, el non mancarò di ogni possibil intelligentia. Di Verona, vene lettere di 11, Jtore ..., di rectori et proveditor zeneral Dolfìn. Come hanno corta la venula di Cesare a Manloa, et si preparava alozamonlo .. . . , qual sarà a dì 14 over 15. Che in corle di l’imperador era venula la nova dii perder di Viena et......... In questo Conscio di X simplice fo expedili il resto di quelli erano in prexon, expedili da Collegio.* Da Bergamo, di sier Zuan Antonio da chà Taiapiera vicepodestà et proveditor, di 9, vidi lettere, di hore 11. Come quella terra era pezo-rala di morbo perchè li lanzinech et sguizari non si vardano, sichè da do zorni in qui si sla mal. 11 conio di Caiazo ha scrilo si liaverà G300 fanli; ma li sguizari per le lille sono 1500, ma a li soi roli 1840: sichè semo mollo ingannali, et 500 di loro vien a luor la paga, poi se partono. Sichè tra boni et calivi si farà da 4000 fanti, linde poi dir : cum ini-quis deputatus sum. Non vede l’ora di partirsi. La carne di vedelo vai soldi 13 Va la lira, quela di manzo soldi 8. Antonio da Leva si dice voi venir a bater Cassan. Questi popoli di bergamasca lutti desiderano la venula de turchi per le gran extorsion li vien fata da li nostri soldati. Da Ferara, di sier Marco Antonio Venier el dotor, orator, fo lettere di 10 et 11. Manda alcuni avisi di lo cosse di Fiorenza, la copia sarà qui avanti. Scrive coloquii habuti col duca qual dice, andando l’imperador a Bologna, voi in camin in qualche loco vicino al suo slado parlar al reverendissimo Cardinal gran canzelier. ■ Da Cividal di Fritti, di sier Gregorio Pi 41