081 UDXXV1I, AGOSTO. 682 lettera, et poteva tornar quando el voleva. Il Legalo disse: «Vui volò veder quel sarà del Papa; se’l sarà spagnol la lenire, se’l sarà con vui la rendaré». Et Baius disse zerca li vescoadi fatti in Pregadi, eh’ è tuor la obedienlia al Papa ; con altre parole, etc. Vene l’orator del duca di Ferrara con una lettera del signor Duca, che par che uno caslello ditto Novi, qual era del signor Alberto da Carpi, dove li era 600 fanti dentro a nome del Duca, et il signor Lionello da Carpi li è venuto per inlrar con 1000 fanti cridando: « Pranza et Marco n, è stati a le man et -è sta rebatudo. Tien però non sia con saper di quesla-Signoria ; pur avisa. 455* Vene il conte di Caiazo condutlo a nostri sli-pendii, ringratiando la Signoria di haverlo conduto, et desidera sia expedito presto ; nè si cura lui di danari, ma poter far la compagnia. Et li fo ballotà ducali 2000 per comenzar a farli. Vene uno orator di la comunilà di Forli, nominato . . . ., vestito damaschin negro, et apresentò la lederà di credenza. Sentato apresso il Serenissimo, richiese per custodia di quella città uno capo nostro ra preseti tante, perchè alcuni zoveni di la parte gebellina cupidi di far mutation praticano alcune cosse contra la parte gdpha ; et benché fiorentini si habbino offerto mandarli presidio, tamen voriano più volentieri il presidio di questo Slado. Il Serenissimo li usò grate parole, dicendo si consulteria. Da poi disnar, per esser....... non fo fatto Pregadi, et fo Collegio. Et il Serenissimo con la Signoria si reduse a far li balotini con li Cai di X ; videlicet se partirono tanti per uno. Et zonse sora porto 3 nave vien da Costantinopoli con lane et boldroni, videlicet quella di Zuan di Stefani, del Caxaruol et una altra ; et quella di sier Polo Nani el vechio venula di conserva sarà doman. Ter le qual nave, Zuan di Stefani fo in Collegio et disse il suo scrivan haverli dicto come na-vegando sora .... trovono uno bregautin che ’1 rezimento di Candia spazava a Corfù al Proveditor di l’armada, con notificarli di un caxo seguilo, che par che le galle bastarde erano a Cao Malio trovasse una galla di l’armada di Curlogoli capilanio del Signor turco contra corsari, et per vendicarsi di la nave Grimana la preseno et laiono li homeni a pezi ; unde da poi, essendo do di ditte nostre galle a Cerigo, zoè sier Sebastian Pasqualigo qu. sier Cosma et sier Stefano Micbiei qu. sier Zuane, esso Curlogoli con il resto di l’armada scoutrale ditte do galìe bastarde, le prese et taiono a pezi tutti li homeni, et le galie condusse a Bhodi. La qual nova fo mollo caliva. Da Udene, del Locotenente, di 25 Avosto. 456 Manda questi avisi : Copia di lettere da Monfalcon, di 24 Avosto 1527, al ditto Locotenente. Magnifico et clarissimo signor mio. Dinoto a vostra signoria, in questa sera esser zonto quel nuntio sufficiente del qual svisai vostra signoria, el qual dice esser arrivato, et prima a Poterai dove se alrovò con pur assai mercadanti, da li quali intese che nel territorio del Craguo si è fata una description de lutti quelli che pono et sanno operar schioppi, balestre et altre arme, et quelli tolti lutti in noia. Item, quelli de Lubiana dieno far il simil doman da sera a 25 del presente, li quali per bora slatino cussi ; ma se mormora habbino esser mandali dal Principe. Si ha hauto una gran roda. Et ditto dice, esser andato fino a Cerne-verch dieta Cima negra, et li incontrò Ire soldati todeschi li quali gli feceno intendere tornasse in-drieto per rispetto de li turchi che coreano sul paese. El etiam senliano de gran trazer artellarie. Sentando questo, asenlile al dielo de quelli et tornò, et venne a la volta de Gorilia, cum li quali andavano a cercar soldo a Gorilia over Gradiscila. Venendo, dice che per diclo de pur assai che-fuggiano, che Turchi brusavano a Senosechi a Pover et altri vii-lazi circumcirca ; et dice el diclo exercilo esser afirmato a Sexena el a Pover apresso Santo Anzolo, circa miglia 5 lunlan da Gorilia circa miglia 15. Nè altro eie. Copia di lettere di Cividal di Friul, di 25 Avosto, di sier Lodovico Miclnelproveditor al ditto Locotenente. Clarissimo signor mio et p.itre observandis- simo. In questa bora è venuto un schiavo di questi nostri, che è stalo in Coglio. Dice che questa notte a hore zirca 6 a Goritia fu tracio 3 colpi de arlel-laria, et che immediate un caslello nominato San Fioran ne Iretle altri 3, et San Marlin de Crusca, dove P era allozato lui, ne trelte altri 3 ; per il che tulio il Coglio se misse in luga fuzendo le robe a le fortezze. Dice che lui ussite di casa, et che verso el Vipao se vedeva gran quantità de fochi, el che zerca