L29 MDXXX, GENNAIO. 530 papa. Esso provedilGr 11 fece risponder che ancora non ha via hauto alcun ordine di la Signoria nostra di questo, di che lui disse esser ben raxon a non restituirla se prima non havia ordine, et cussi era ritornato a.......... Vene in Collegio 1’ orator del duca di Urbin domino Zuan Jacomo Leonardo dolor, et tolse li-centia di andar fino a Pexaro a caxa sua, per dar una volta, dove è ’1 suo signor duca, etpoi ritor-neria. Vene l’orator di Ferrara. Vene l’orator di Mantoa chiedendo uno Iradi-tor, ha amazà uno a Mantoa in caxa, et toltoli danari et roba fuzite a Verona, el li il proveditor zeneral P ha fatto prender. Dapoi disnar fo Conseio di X con la Zonta, et feno Cai per il mcxe di fevrer sier Lazaro Moze-nigo, sier Zuan Francesco Morexini, siati altre fìade, et sier.Andrea Vendramin, non più stato. In questo Conseio di X con la Zonta fo Iralà la 356 materia di Sovergnani, et fo gran dispulation. Si stele fin 4 bore di notte; et ballota do volte non fu preso ; et la cosa pende in favor di Francesco et Bernardin Sovergnan contra li fioli fo del conte Ili-ronimo Sovergnan ; et uno altro Conseio sarà'spa-zada. Et fo comanda grandissima credenza di questo. In questa matina se intese una nuova vien da Napoli di Romania di 25 decembrio. Acusa lettere di Malvasia, di .... , par do barze del corsaro erano verso Cao Manlio el havia preso una nave veniva di mar Mazor, et quella sachizala la brusorono et si vedeva el fuogo. A dì 30, domenega, la matina. Fo lettere di Constantinopoli, di sier Piero Zen orator et vice baylo, di 20 dezembrio. Del zonzer il Signor a dì 1G et etiam il magnifico Imbraim a dì 18, et in quel zorno de 20 fo a visitar esso Imbraim qual li fece bona ciera ; et esso baylo li comunicoe le lellere haute per il passalo di la Signoria nostra con li avisi di la paxe fata per il re di Franza con Pimperador, lassando la Signoria nostra, del che esso Imbraim si meravegliò mollo. Quanto a darne soccorso, disse che’l Signor non mancheri per amar et per terra, con altre parole ut in litteris, dicendo il Signor ha hauto la corona del regno di Ilongaria in soe man, el la dona al re Zuane ; sichè la humanilà è in questo gran Signor. Scrive ha inteso esser zonto il reverendo domino'Alvise Griti, ma ancora non P ha visto. Dapoi disnar fo Gran Conseio. Non vene il Se- I Diarii di M, Sanuto. — Tom. LJI. renissimo. Vicedoxe sier Francesco Foscari. Vene a Conseio uno spagnol ferialmente vestito con saio di veluto negro et capa, qual è.........; et sento apresso il vicedoxe, et li soi apresso li Cai di X, con ferier Beltrame, qual era in sua compagnia, et stelo fino al balolar di do voxe, poi li inscriva, et tolse licenlia et andono zoso di Conseio. Fu fato capitatilo a Zara sier Vicenzo Zantani, fo ai X Savii, qu. sier Zuane el altre 8 voxe, el tulle passoe. A dì 31, la matina. Fo lettere di 28, da Ho- 356* logna, di 8 oratori. Come non haveano ancora hauto audientia da la Cesarea Maestà ; et questo perchè l’havea tolto un poco di mana, et per haver scrito quel zorno era alquanto allerado; tamen da malina, non li sopravenendo altro, darà Paudienlia. Scriveno del tornar di forieri di Cesare stati da Bologna verso Siena per li aiozamenti. Riportano esser grandissima carestia del viver, adeo Pimpe-rator che si volea partir ha mandato indrio a Ferrara li mulli del duca. Item, scriveno che li oratori di Fiorenza erano parlidi re infecta. Item, come sì dice, l’ìmperator anderà da Bologna in Alemagna, et non si vorà incoronar a Roma. Questo perchè li Eleclori par che, inleso che Cesare voleva incoronarsi, sì voleano redur et far uno altro re di Romani, il che non piace a Cesare. Item, questi avisi scrive sier Gasparo Contarmi oralor, daspersi di altri oratori. Di sier Gabriel Venier orator, da Bologna, di 28. Coloquii col signor duca de Milan, qual voria parlirse, et dubita che’l re di Franza non sì acordi col re de Ingalterra et li rompi guerra sul suo stado eie. Item, che Pimperador ha dato pro-vision a Antonio da Leva, et inlrada a l’anno . . . .... ducati 8000 et un donativo di 100 milia ducati di ultimi che esso duca li ha a dar. Il qual Leva va a star a la custodia di Zenoa. Scrive, domino Andrea Doria a Zenoa stava mal, per il che il Cardinal Doria suo nepole era parlilo di Bologna et va a Zenoa in pressa. Scrive monsignor di Chiaramonte orator di Franza è andato a Fiorenza a veder di poter redur quelli Signori a P acordo. Di Ferrara, del Venier orator, di29. Come il Gran canzelier a Bologna, per la indisposilion di Cesare, non havia potuto Irar la sua cosa, et spera di bene. Vene l’orator del duca di Milan jusla il solito. Noto. L’orator di Hongaria beri partì di qui, andato a Padoa a slar qualche dì. Da poi disnar fo Pregadi, et poi vene lettere di 8 oratori, da Bologna, di 29, hore 6. Di l’au* 24