195 MDXXIX, NOVEMBRE. 196 che me faza tanto de apiasere rie andar per infino in Ilio Marino da la mia Francesca, et datile questa letera et salutatila da parte mia et fate che vi daga risposta, et la vostra magnificenlia me la manderà. Trego la magnificenlia non mi imputi de presuntuoso che ve comando, che lo fo a sicurtà. Non altro se no per infinite volte a la magnificenlia vostra me racomando. In Bologna, 2 de novembrio 1529. Io Zambatista de Gualtieri vostro fidele servitor. 132 De quà se dice che lo imperalor se voi incoronar el giorno di Santa Caterina, habiateme per escuso se slentarele a legere, perchè 1’ ho fata in pressa, non ho Imbuto tempo. 132* In mano del magnifico missier Za-charia Trivixano, patron mio honorando, in Venetia, in Ilio de le doi Torre, a chà Trivixano. 133 Copia. Di Bologna, a dì 5 novembrio 1529. La entrata de l'imperador in questa terra fu hozi a bore 22, la qual quanto sia stata sontuosisi-ma et ricchissima et oltremodo magnifica, senza dubio nessuno non credo che la possa dire, però habi in conclusione che non possi imagi ria r pompa . maiore. Haveva egli in luto circa 10 milia persone, erano cavalli da 3000 et tutti tanto belli quanto puoi far mai natura. Ne erano ben mille da ducati 200 l’uno et più bravi che sia mai possibile, ricami sontuosi, livree molto pompose, coperte di cavalli olirà misura belle, cose da stupire. Haveva Soa Majestade diece boche di artellarie inanci, archibusi 1500, alabardieri moltissimi, una guardia mirabile, guastadori, cavalli per la sua persona 25, che non hanno pari, con tanti ragazzi sopra molto puti, trombe, bandiere, et altre cose infinite. Era egli solo uno baldachino d’oro, sopra uno cavallo bianchissimo el molto bello, coperto reamente con li fornimenti da imperatore et non altramente. Armala la sua persona di arme bianche, tulle spigolale d’oro, la testiera del cavallo similmente, et sopra le arme un saglio d’oro molto rico senza la spalla destra, una bacheta bianca in mano, et in capo una bareta di veludo negro senza pena. È giovane, magrelo, et ha bona ciera, ha mollo in vollo del fiolo di Zuan Paulo, ma ciera nobilissima et non come colui, dico così per somiglianza a-ciò che te imagini bene che in vero ha de quello. La barba rosseta et li capelli negri che traze al rovai! et curii. È venuto in piaza, dove l’atendeva el papa sopra un gran solaro adorno, et ivi smontalo ha basciato a Sua Santità il piede et ambo lé mani, el fato certe cerimonie che con fatica se hanno potato veder : quindi partito se ne andò in giesia ivi propinquissima, et fra tanto il papa andò in palazo, anzi si fece portare. Poscia, uscito di giesia, andò a piè in palazo fra due cardinali. È picolo di persona. ^ É entrato sempre gelando denari, et assai bene abondantemente oro et moneda sempre, da la porla fino in piaza, che è siala una via longhissima ; li bulava però un altro che li cavalcava dieze brazu inanli. È alogiato nel medesimo palazo del papa, et ambi doi nel solaro di sopra. La terra tuia era in molo. Sempre se cridò « Imperio, imperio » da luto el populo ; artellarie, lumiere, fuoglii et festa bellissima. Ilozi a circa 22 hore l’imperalor ha fato la sua 134K intrata, bella cerio, et è stalo cossa bellissima da veder. Non starò a extendernii del modo, ma la conclusione è questa, che Sua Cesarea Maestà, dapoi ionie tute le sue gente in ordinanza, ¡unse lui cum li sui baroni, non mollo numero, ma ben in ordine, cum belli cavali et coperte d’ oro et de sopramo. Et gionto in piaza smontò a la scala de la giesia de San Petronio, dove sopra due scale era facto uno palco grande, dove era il papa cum li cardinali et prelati, et gionto l’imperador al papa se inzenochiò el basò i piedi al papa et poi il ginochio, hoc est el pivial dove baie el ginochio el papa. Et da poi el papa lo abrazò et basolo, et messelo da la man de- • sira, dove el papa sedeva, et lui stava in piedi fino a tanto che li baroni soi basciò el piede al papa. Et da poi il papa 1’ aferò per la mano et levò da la sedia el l’imperador a la sinistra, acompagnò lo imperador fino a la porla de la giesia che era poco luntan del solaro, et li el papa tolse licentia, dove 6 cardinali tolse lo imperalo» de mezo el acompa-gnolo a lo altare grande a far le oratione, et poi lo acompagnorno fino al palazo dove alogia el papa, et alogiano tuli doi a uno piano che non c’ è che (1) hi flirta 133* è tanca.