501 MDXXX, GENNAIO. 502 uno assallo. Quesli dentro, a rincontro, operano che li dissegni loro vadino falili'et lavorano un cavalier a San Minialo che balera il suo. A tulle bore si sca-ramulia con occisione di una parie et l’altra, et quarto giorno se ne ataccò una sì grande che soccorrendo una parte el l’altra li sui secondo il bisogno, solévalo lutto il campo in ordinanza, se questi capi non havesseno provisto che alcuno uscisse fuori, che a gran fatica si puote retcnere questi soldati desidcsosi di combatere, senza dubio, per iu-dilio di ognuno, si faceva giornata. Il che fu prudentemente fatto per non sbaragliare il gioco quasi vinto; el così quelli che erano usciti fuori se reli-rorno con morie de tre solamente di loro et occisione non poca di quelli di fora. Questi Signori sono per far il signor Malatesta capitanio generai, et trattasi le conditione. Nui siamo in continuo desiderio di haver lettere pubblice et privale, per intender qualche cosa delli accordi, che tenimo siano slà intercepte. De qui si dice di molle et varie zanze, che fa qualche alteratione et timore negli animi de 339* questi che se vedeno in tanta spesa, in tanto frangente, et da ogni banda apresenlarsi gli acerbissimi fruiti et insnportabili incomodi della guerra, pur stanno costanti et ogni hora si rendeno più pronti a far del resto et de la vita et de la roba per conservaron di questa libertà ; et se ben se vedeno soli et haver già perduto ludo il stalo, non mancano però di animo, anzi par li cresca più il core, il qual è cosa incredibile non dico negli homini ma ne’ fanziuli et ne le donne. Questi Signori fanno grandissime provisione de danari, quali non sono per mancarli, et hanno il modo di trovarlo facile et pronto. Pane el vino vi serà abondanti; carne et altre vituarie rasonevolmenle, ma caro quanto è possibile, et ogni hora incarisse più. Heri fu fatta la mostra generai de li fanti pagati; sono numerali 10 milia et 400 in 17 milia page. 340 Da Bologna, a li 15 genaro 1529, al signor marchese di Mantoa. aspeterà Sua Beatitudine, poi anderano de compagnia a Siena, et secondo li successi de Fiorenza cossi serà presla o larda. La partita loro de lì per Roma si stima però si debba differir più olirà che a principio di la quaresema. Sua Santità andaràcou poca gente a questo viagio, et non si pensa che la debba condur seco oltra sei cardinali. Il camino che si farà è per la via del Sasso, el lì passarà da li bagni de la Porela, che secondo intendo è una mala strada. Gli ambassalori de Firenze deveno giongere qui dimane. Lettera di 15 ditto, di Bologna, di uno altro, scritta al prefato signor marchese. Già molti di la corte inviano li cariagi a Roma; certo è che lo imperatore non partirà avanti che li ambassalori veneliani siano gionli a Sua Maestà, et ragionevolmente larderà anche almeno dui giorni da poi ; et essi non partiranno da Venetia fin luni proximo che viene; così ordinò hieri Nostro Signore a missier Gasparo Conlareno, et seranno qui venerdì proximo; et il luni sequenle sarà la parlila di P imperatore, et 5 o 6 giorni poi quella del papa! Et se andarà a Pistoia, ove si sa certo che non seranno vituarie di sorte alcuna, excetle quelle che lì seranno condutle da diversi lochi. Sua Maestà ha mandato a Ferrara, nel stalo di Urbino, in Romagna per trovar mille muli da soma. Li oratori fiorentini non sono ancor gionli. Da Bologna, di 15 gennaro 1529 al signor 34 marchexe di Mantoa. Ho inteso che heri venero lettere da Vienna, di Roeandolfo, per le quale si ha che li lanzchenechi che hanno defesa quella terra dimandavano tredici paghe perchè l’hanno defesa de 13 assalti; et non hessendo il modo de pagarli P hanno sachegiala la maggior parie el li capelanii hanno hauto gran diti -cullade a defendersi de non esser tutti tagliati a pezi, di modo che Viena ha palilo più da quelli che P hanno defesa che da li turchi. Circa le cosse de lngallerra non è sialo fatto alcuna delerminatione più olirà di quello ch’io scrissi. Questa dispensa non si farà, accadi ciò che voglia, secondo che mi è riferto da persone che lo possono saper, ancor che si pensa ch’el re exequirà dal canto suo quanto per altre mie ho scritto. Del partir de qui di P imperalor se afferma che habbia da esser a li 20 del presente, et tre dì da poi quello del papa. Sua Maestà se affermarà a Pistoia, et lì Lettera di 17 del presente. Hieri sera giunse qui lo illustre signor I’erando fratello di vostra excellenlia, venuto in posta al papa el a lo imperatore, ad dechiarirli che P exer- (1) La carta 310* è bianca