305 MDXXIX, NOVEMBRE. 306 Bressa, che de dì in dì dieno venir por andar pur a la volla de Fiorenza, de li qual è condulor mis-sier Bernardino da la Barba, nonlio ponlilìcio, eleclo episcopo de Casale. Mercore, che fu a li 24, el duca de Milano, andò a basciare lì piedi a la Santità di Nostro Signor, me presente et videnle, el ne l’intrar che fece soa excellentia ne la camera dove era Soa Beatitudine col suo bastonato andò pian pian tanto che ’I gion.se apresso, et li fece soe excusatione, dicendo : « Padre beatissimo, Vostra Santità si degni perdonarmi se io non fa/.o il debito honor el reverentia, a la qual il vero chrislìano é obligalo di fare, zoè de basarli li soi santissimi piedi, ma ad impossibile nemo lenetur che io non posso chinarmi nè piegar nè gambe nè piedi ». Et cussi el papa alora lì diede la soa santa benedilìon, et così stando in piedi Soa Sani ìli et cussi el duca al meglio che ’1 polca appoggialo al suo bastone, come ho veduto alcuna volta stare li pastori, et disseti alcune parole breve et reiterale che fu un altra volla a benedìlion de Soa Santità, se ne partì et andosene a le stantie di Cesare, quale sono a muro a muro con quelle del papa, pur pian piano col suo baslonello. Et per la gran lurba era lì, non vi potei inlrare, ma intendo che l’ìinperator come vele il duca li vene a l’incontro 4 o 5 passi, et 212* 1° abrazò con tanta amorevoleza, et alora el duca incominciò a piangere, dicono, di bona sorte, et dito alcune parole tra loro, el duca se partì, intendo, assà contento de Soa Maestà. Se dice che v’era 12 imbasadori di la illustrissima Signoria et voleno far pace et lega col . papa et l’imperatore, amici do li amici el inimici de li inimici, et se li dà a la Sede apostolica Cervia et Ilavena, et 60 o 70 milia ducali per li usufruiti, et restituiscono al papa (imperator) li porli et terre hanno prese in Puia, et non so quanti milia ducati. Nil almi scio. Se dice anche che v’ era quà il duca di Ferrara, quod non credo; credo ben che manderà don Hercule suo Gol, et intendo di bon loco, esso duca ha rimessa ogni sua differenlia al juditio de l'imperatore, che 1’ ha con il papa, sì di Modena el Regio come di altro. Et il duca de Milano ha rimesso ogni differenlia soa nel papa. Hor questi son quelli che pagano la carestia qui, ma li spagnoli mangiano ramolatli over radice, cauli, pomi, peri, salate et tal cose, perchè si vuol cose hormai che non se ritrova per dinari. Da dui giorni in quà se comincia a ragionare I Diarii di M. Sanuto, — Tom. 121. che ’I papa se partirà da Bologna fra 15 giorni, et andarà per la via de Loreto a Roma, et l’imperator ancora lui se partirà a la volla de Siena, el voi passar per Fiorenza ; pur non si vede ancor segno di partita. Da poi che ’I papa è venuto qui, che fu a li 24 uno mexe, non ha mai fato un giorno de bon tempo integro, lai che questi povari spagnoli rie-negano Dios, anzi sempre è piogìe el nebie che si taglìerebero con il collelo. Tulli imi altri siamo rafredati, et havemo più difetti che ’1 cavalo del Concila, le legne care, logiamenli humidi, et tulli siamo alogialì a terreno, vidclicct la più parte. Li bolognesi quasi tulli hanno le stantie dopie, zoè da basso et da allo, da allo siano loro el da basso ne hanno ciato a noi. Chi tosse, chi spula, a chi duole li elenii, a chi el collo, a chi la testa, a chi una cosa, et a chi un’altra. Un bene c’è che non bisogna andar troppo di notte scherzando, et l’imperatore ce ha dato un bel privilegio che, passalo le tre boro di notte, hessendo ritrovati fuora di casa, sì bolognesi come noi altri corteggili, possiamo liberamente esser amazali senza rispelo alcuno da spagnoli. Ben è vero si trova slramazali solto questi portegi talvolta 3 o 4 et ¡usino a 6, adeo 213 che ancor loro non ardiscono troppo andar scherzando se non sono una caterva insieme : partisse quando voi l’imperatore, indrieto non ritornerà quanti sono venuti in soa compagina, perché per niente questi bolognesi voleno superar la superbia di costoro, et fanno mollo bene. Qui si prepara una bellissima giostra quale deve incominciare dominica che viene, el, secondo si dice, sarà giostra vera, el l’imperadoro 1’ ha da dare 1111 premio di qualche importanza al vincitore. Voriano cominziare un giorno che facesse sole, pur hanno deliberato ad ogni modo incominziare dominica proxima. In Fiorenza, si dice, sentendo qui volersi fare una giostra, ancora loro sopra la piaza di Giovanili ha fatto un’altra tela et vogliano etiam loro giostrare, sichè fanno sì poco conto del papa el di l’imperatore ; ma doverebbono pensare ad altro, hessendo hormai tutti li potentati do Italia quasi d’a-cordo, nè lì resta altro cha loro Fiorentini. La regina di Napoli, fo moglie di re Federico, è venuta qui da Ferara per recomandarsi a I’ ¡operatore, insieme con due sue figliole che sono da maritare, el la più giovane è di zerca anni 32, et mi pare la non dimandi altro se non la dote di quelle due povere figliole, che in verità è una compassione 20