597 MDXXX, FEBBRAIO. 598 a li proveililori sopra i Monti luto quello die hanno comprarlo et il vero prccio che hanno exborsado, 402* ot che cum e (Fedo li ditti cavedali li costano, de-chiarando da chi et quando hanno comprado, bara-tado, over per qualunque modo sia pervenuto in loro ; et dove ne sono barati over altri contrali sieno falli creditori al precio che corevano a contadi el zorno de la translalion de cavedali, exce-Itiando queli fusseno per successimi over per dote, che a quelli, dal nome di qual sarà translalado, stessono a ducalo per ducato, sotto pena, se iraude alcuna cometerano et realmente a l’ordine predillo non obediranno, de pagar allralanto più per pena, da esser scossa ¡remissibilmente quanto i saranno trovati haver dato in nota el precio di le'sue com-prade più di quello che sia stà el vero precio, per fraudar la Signoria nostra in beneficio loro, el olirà quello siano nel primo Mazor Conscio pubiieali per furanti. Et passato el dillo termine debino li 3 pro-vedilori sopra i Monti, sotto debito de sagramenlo, far diligentissima inquisitimi se alcun bavera fraudato et non realmente obedilo aziò che cum eflelo 10 pene da tulii conlraiacenli se scodino. De le qual pene li acusadori, per li quali se havèrà la verità, babino el terzo, et siano tenuti de credenza, el li altri do terzi vadino a la francation de li Monti predilli. Sia insuper preso, che ’I sia fallo doi libri, uno del Monle novissimo et l’altro del Monte de sub- * sidio sopra li quali sia fatto creditor oguiuno del suo cavedal, redntto come è ditto di sopra, possen-doli scriver a cadauno per quello che li sarano a loro, dechiarando che cadauno, fino li sera falla la restilutione predilla, debbi haver quel medemo prò che havevano avanli clic li cavedali fusseno ut su-pra reduti. Fraeterea, perché se intende esser stà Iransla--tado molli cavedali de diti Monti et dillo ne le par-lido per altralanli, le qual vcndede sono false et fraudolente a danno de la Signoria nostra, per non esser corsi li danari ; però sia preso : che ’I sia dato termine a tutti li predilli de zorni 10 de andar vo-lunlariamenle ad far rilrazer lo suo parlile tornandole in quel medemo grado el esser che le erano prima. El quelli che non Io faranno siano comessi a 11 Avogadori exlraordinari che habblno ad far diligente inquisition sopra le parlide predille, et quelli che i troveranno haver defraudato debano conda-narli, dechiarando che li danari clic haveran fraudà siano persi ; un quarto di quali sia del acusador, • L^03 per el qual se haverà la verità, et sia tenuto secreto, un quarto de li Avogadori prediti, et il resto aplicato a la francation de essi Monti. * f De parte 171 De non 23 Non sinceri 10 Publi-ala in Maiori Consilio die 20 februari 1529. A dì 21, la malina. Non fo alcuna cosa da novo. Vene solum in Collegio l’oralor di Mantoa per cose particular, et portò alcuni sumari di Bologna. Da poi disnar, fu ordinalo redur la Signoria con il Collegio per far li capi de li archibusieri; ma non veneno tulli, et nulla fu fallo. Da Bologna, fo lettere di oratori, di 18, et di sier Gabriel Venier orator, di 19. Scrive, el duca haver del mal assai. A dì 22. La nolle el tulio el zorno fo grandissima pioza. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonla, et erano solo tre Consieri ; mancò sier Francesco Fo-scari et sier Viccnzo Capello è anialati. Fo buia un Cao di X in loco de consier, el....... >...... Ba Bologna, fo lettere di oratori, di 19. Prima, zerca li canonicali hanno parlà al papa sier Gasparo Coniarmi. Soa Santità, dice bisogna la Signoria contribuissa a la intrada, volendo el ius patronati de farli. Item, zerca quelli de prima tonsura, farà la bolla ; et cussi de preti di le chiexie, intervenendo el patriarca eie. Item, l’imperador, fata la incoronatimi, 8 zorni da poi partirà per Augusta. Suo fradello re Ferandin ha scritto vadi presto perché el vescovo de Xagabria con persone 20 milia Ira turchi el altri dovea venir a campo a Lubiana. Item, scrive sier Gabriel Venier orator, di 20. Il duca de Milan slava meio. Bel capitanio generai da mar, da Corfù, di 28 sener. dome ha nova el corsaro haver bru-sato la nave Tiepola, che ’I prese. A dì 23, la malina. Non fo alcuna letera nova. Se intese, li doli fo de Iìafael Bcxalù, yspani richis-simi, videlicet Gasparo et Piero et Francesco, haver fatilo heri et esser absenladi ; et fo dillo esser debitori de ducati 80 milia, el forzo a forestieri, et a terrieri nostri pochissimo. Et iu Rialto fo fato una crida, chi dia haver si dagi in nota, et se riduga a ‘ (1) Le carte 403', 101, i01‘ sono bianche.