521 MDXXIX, NOVEMBRE. 222 li,4 Magnifice tanquam frater honorande. De novo de qui vi dico breve el caso che questi cani maledelli lanzinech, sono in questa cilà, co-miseno, che, siando ordinalo cum el signor conte di Gaiaza et magnifico gubernator di ruinar alcuni horgi di questa cilà iuxla l’ordine del duca, mi fo dallo il cargo a mi de andar cum li lanzinech a ru-vinar il borgo Canal. Dove cognoscendo che erano bestie el gente inimica de Dio et santi, el ditto signor Conte ordinò di venir lui in persona a dar principio, el non vegnando così presto come loro volevano le insegne, non dagandomi altra obedien-lia, et andorono in dillo borgo qual sachizorno di tulio quello là Irovorno fino el monastero di Santa Clara. Poi ancor non contenti insirno l'ora di le porte sachizando et brusando alguni belli giardini fin uno milio et più fora di la cilà et borgi; sachi-zorno etinm li monastieri di San Goliardo el San Luca, et li brusorono taleando Crucifixi, irnagine de Dio et de la Verzene et de sancii, pezo che turchi, del che ni scorse io grandissimo periculo di la vita per haver a far cum imbriagi. Noi veramente hab-biamo tenuto serale le porle; ma non n’é valso, che sono insiti da li repari al modo predillo brusando et sachizando, non temendo alguni ordeni, bandi, né salvaguardie nostre ni del predillo siguor Conte, cosa invero molto, et dico mollo, disonestissima, nè si scusano su altro salvo che non sono pagali. Spagnoli sono venuti ad Melzo, apresso Casano miglia 3, et li lanzinech par si aproximano et ininazano questa impresa; ma io non la penso ni credo. El se li vegnirano, penso non avanzerano, per le prefate provision vi sono, né si manca al continuo di lavorar et conzar li repari, et tulio slaria assai bene se si polesseno governar quesli lanzinech che per questa sua dishoneslà metono luta la cita in grandissima disperatone. Ni altro habbiamo, et a vostra magnificenlia mi oiiero et ricomando. Bergomi, die 8 novembris 1529. Justus Gauro Bergomi Capitaneus. 155 Di Brexa, del proveditor generai Nani, de 9....... Di Brexa, di domino Simon Locatcllo indice del maleficio, di 8, vidi lettere. Scrive : Bora gli significo come il campo de nemici è andato a Chiari, dicesi che sono per passar Oglio, et andar a l’impresa di Bergamo. Alcuni dicono che anderano a Lodi per coniungersi con quelle genie di là. In Bergamo sono 3000 fanti con il conle di Caiaza con la sua compagnia di cavalli legieri, in Iseo sono 1000 fanti, quali, passalo il lago, in un subito serano a Bergamo secondo il bisogno. Beri la compagnia di domino Guido de Naldo con zerca fanti 700 gionse in Bressa, partiti da Salò; hoggi si paga ditta compagnia, qual si avia verso Bergamo. La pesle qui ognor va crescendo. Idio si degni darne aiuto. Qui si dice che sarà pace, et questo per particular aviso di grandi gentilhomeni. Postscritta. Inimici hanno gitalo un ponte di qua di Ponte Oio, sopra Oio, sono mulinati in Chiari dove tocherano danari, et fra pochi giorni se avie-rano. De qui si mandano le gente verso Bergamo, et etiam è slà mandati alquanti bombardieri. Vene in Collegio Porator di Milan, iusla il solito, con avisi et lettere haute dal suo duca 'da Cre mona, qual si scusa haver mandali via di quella cilà li nostri fanti, erano lì, per doe cagioni, l’una perchè non erano pagali, et levano danni intollerabili in quella città. Et come el manda qui domino (Francesco) Tusignano per chiarir a la Signoria questo successo, et come è sempre bon servidor eie. Et mostrò la lettera, e in fin è scrila di man del duca alcune parole. Di Cremona, di sier Gabriel Yenier orator, di 9. In conformila utsupra. Da poi disnar fo Pregadi, per scriver a Bologna et leto le soprascritte lellere. Da Bassan, di sier Zuan Alvise Salamon podestà et capitanio, di 11, hore 3 di notte, vene lettere. Come havendo mandalo.....ha hauto nova il Turco esser poco longe da Viena, ne la qual cita si stentava mollo di viluarie, el che in breve speravano di haver turchi la terra. Et che le Terre Franche el quelli signori se erano risolti de darli soccorso, con questo che’l principe li ha promesso di lassar in loro libertà tutte le inlrade de preti el monaslerii. Item, come a Ispruch si fa una dieia per trovar danari, per quello che se intende. Fu posto, per li Savii d’accordo, una lettera al Contarmi oralor apresso il papa a Bologna in risposta di soe, videlicet che quanto a far la trieva, non debbi dir alcuna cosa, ma si li fosse dillo, diga di farla con inclusion del duca di Milan. Fu posto, per li Savii, che hessendo morto il conle Oddo Brazo, fiol del conle Bernardin, a li servici nostri, qual il padre desidera la sua compagnia sii data a la soa fazion brazesca, qual è di ho-