571 MDXXX, dia che nulla valse, un banchetto belissimo,-sempre con soni el canti, et bandison numero 27 ; et ogni bandison le so torte, sacri, et 4 piati de quella ban-i ■ dison de. tutte le salvadesine che trovar se possi, paoni, fasani, cortoni, pernise, tortore, colombini, caponi et viteli, conii, caprioli eie., con pastelli de molle sorte, «I .... Sichè si slette fin bore 10. Fu bel banchetto. Si stima spendesse ducali 300. Per le camere erano assai altri che manzavanb. Esso sier Antonio di Prioli procurator et sier Zuan Pi-xani procurator suo cugnado stavano in piedi, nè erano sentati a tavola. 385 A dì 7, la malina. Non fo alcuna lettera da conto. Di Ureinuovi, di sier Polo Nani provedi-ior generai. Zerca pagamenti, et si debbi compir quella fortifìcation del Iodio, qual hessendo compita sarà cussi forte come Crema. Di Verona, di sier Zuan Dolfm proveditor generai. Zerca pagamenti falli, et voria licentia de venir a repatriar. Fo in Collegio parlalo di lezer le lettere da Costantinopoli, del Orili, hozi in Pregadi, drizate a li Cai di X, et castigarle. Et fo chiamà li Cai di X in Collegio et ordinato Conseio di X con la Zonla, et etiam Pregadi. Da poi disnar, fo Pregadi, et ledo le lettere, over lezando, intrò Conseio di X con la Zonla, el venuti fuora lexeno le lettere da Costantinopoli con una profondissima credenza. Fu posto, per li Savi del Conseio, excetlo sier Gasparo Malipiero, et Savi a Terraferma, una lelcra a li oratori a Bologna. Come debbano indusiar lino la incoronation de li. Fu posto, per li . . . ., expedir sier Toma Mo-zenigo va orator al Signor turco, qual sollo pena di ducati 500 se parti a di 20 de questo, vadi in Ili-stria et con la prima galla troverà lì debbi andar a Costantinopoli. Et perchè si slenta haver veludi, in loco di quelli possi et debbi luor tanti panni d’oro. Item.............. Fu posto, per li Savi tulli, pjr scurlinio di que-slo Conseio, elezer do sindaci in Dalmazia, zoè per le terre del Golfo, et possi esser tolti di ogni loco et officio. Menino con loro uno nodaro de la canze-laria nostra, uno rasonalo con li soi famegi, et 4 servitori per uno. Rabbino per spexe per tulio el tempo ducati 400 a lire 4 soldi 6 per ducalo, con lutti li modi et utilità fono li ultimi sindici a quelle parie ; el debbano partire quundo parerà a questo Conseio. Ave : 186, 7, 0. febbraio. 572 Fu posto, per li Savi a Terraferma et Ordeni, expedir sier Zuan Diedo va proveditor in Dalmati ; videlicet li sia dalo, per spexe di mexi 4, ducali 200 ; et sia scritto al podestà et capilanio di Treviso mandino li ditti ducali 200 per expedirlo, dove se pagava el prefato proveditor de Dalmatia. Ave : 139, 36, 0. Fu presa. A dì 8. La inatina, vene in Collegio sier Do- 385* menego da Moslo stato proveditor a Ravenna, vestito di . . . . , el referile : come sabato a dì 5 a bore 18, hessendo venuto lì domino Lionello da Carpi presidente di Romagna con le lettere de la Signoria nostra che li comandava dovesse restituirli quella ciltà, et cussi ge la consignoe, et lui prove-dilor con le zentc erano lì nostre et bandiere spiegale ussirno fuora, con gran lacrime et cordoglio di quella povera città tutta marcheseha. Et che li ora-lori loro, andono a Bologna dal papa, erano olio zorni avanti ritornati da Bologna a Ravena. Item, le artellarie el altre monilion nostre tulle erano sia càrgale. Da poi disnar, fo Collegio de la Signoria el Savi, et veleno li panni d’oro se voi luor in loco de panni de seda che non è compiti, et non se poi a-ver cussi presto per expedir presto 1’ orator va al Signor turco, et........... Da Bologna, fo lettere di sier Gasparo Contarmi orator, di.....Come la Cesarea . Maestà ha via scritto al duca di Ferrara, marchexe di Manloa, marchese di Monferà, duca de Urbin et altri signori de Italia, che debbano venir de li per la sua incoronation. Item, come scrisse, il papa ha scrillo a li cardinali partili, debbano venir lì a Bologna, et.............. A dì 9, la matina. Non fo alcuna lettera da 386 conio, solum del capilanio zeneral da mar, da Cor-fù, di . . . • . più vechie di le altre, et il sumano scriverò qui avanti. Vene in porlo a disarmar la galìa sotil soraco-mito sier Zuan Francesco Donado qu. sier Ilironi-mo el dolor. In le do Quarante civil fo expedito la causa de sier Zacaria Vendramin da Latisana con sier Nicolò Querini fo officiai a la Camera d’imprestidi, che impalò. Ilor beri parlò domino Malhio Fidel per il Querini. Li rispose domino Alvise da Noal dotor per el Vendramin. Et ballotato, la prima volta, 47 non sincere, 8 laia, 15 bona, in favor del Vendramin.