103 MDXXJX, OTTOBRE. 104 bastino et sacheto che subito andono a fondi. El contestabile subito mandò uno di soi in acqua et trovò dito bastino el sachelo, et li consignò al dillo frale era con lui, el fece da una gran bestia, perchè prima doveva vegnir a consonarlo al suo patron et poi lui ordinasse quanto li paresse, perchè, se tal ventura fosse venula a la mia corle, vi prometto, in presenlia del dillo frate haria fallo coniar el ludo, et mi haveria basti l’animo che l’abate haveria contentalo fosse.impresta a la illustrissima Signoria el mi sarà slà gran sovegno per il fabricar di questa cilà over haverli mandali in campo secondo che sarà slà el bisogno, et haverli fatti creditori in camera, et darli uno lanto al mexe ; sichè mi è do-lesto assai. Et il ditto abaie ha donalo solitili scudi 10 al contestabile, che veramente non li meritava. Se judica che ’I ditto cclerario, per esser troppo cargo, habbia lassato questi a Lendenara el ne babbi porlato de li altri in qualche altro loco, perchè non si trovò ditto celerario in la casa. Qual cele-rario è da Cremona et sapeva mollo ben far lo ipocrilo. Dice il contestabile che ’I basiino pesava da 40 lire, et una lira a la solil vai 100 ducali a lire C soldi 4, sichè era un bel botino, senza il sacheto, nel qual era pur aSsai oro dentro come disse ditto contostabile. 68* Sunmario di una lettera da Brexa, di 26 ottobre 1529, scrita per Simon Locatello, judice di maleficio, a sier Lunardo Fo-scari qu. sier Nicolò. Li nemici sono pur a Gambara, ma ogni dì se partono el vanno ne le ville vicine sacheggiando et facendo pregioni, el conducendo via animali infinitissimi. Questa nolte passala li cavalli del Luzasco corsero fino a Virle, cinque mia lontano da questa città, el hanno conditilo via Ira boi et vacche da circa capi 100, el fatti alquanti homeni pregioni. Lo illustrissimo signor rluca do Urbino sla cussi, et mal può rehaversi. Si ha di corto che lo illustrissimo signor duca de Milano va a Bologna a parlamento con la santità del papa et l’imperator: dicesi che l’imperalor passerà per Manica. Da Bergamo si ha che Grisoni calano a soldo di la Signoria nostra, et sin bora ne sono agionti da zerca 400, et si tiene che il castellano de Mus è con li nostri signori. 69 A dì 20. La terra, beri, uno, di peste, loco nuovo, et 8 di altro mal. Vene in Collegio 1’orator di Fiorenza, solici -landò aiuti, perochè li danari por li 200 fanti di Castrocaro non li volse, el voi altro socorso di le zenlc è a Urbin ; il Serenissimo li disse... et li rrion-slrò una lederà hauta da Ravena dal conte Mercurio. Noto. Fu dito, a Fiorenza esser sta scoperto uno tralado che uno frate voleva inchiodar le ar-lellarie, et scoperto, lo voleano far squartar li Signori, ma il populo lo voleno trazer fuora di una bombarda. Item, fo dito ma non c’ è ledere, come in In-gallcrra il re havia deposto de l’autorità el Cardinal Eboracense, toltoli il bollo de la canzellaria et privalo di alcuni veseoadi l’havea, et questo perchè li è slà contrario al divorlio de la moier. Vene ben di Londra sier Aguslin Morexini di sier Zuan Francesco, mercadante, parti a dì 7 de l’instante. Vene in Collegio 1’ orator del duca di Urbin, per pagamento del suo Signor, et disse esser lettere di Urbin, di . . . . , come il signor Guido Baldo, fiol del duca suo, se partiva con presenti di cosse comeslibile per andar a Fossimbrun a basar li piedi al pontefice, et Soa Santità dia venir a Pe-xaro dove si preparava de honorarlo. Da Ravena, dei conte Mercurio fo una lettera, di ... . Scrive nove del campo imperiai. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et 69* fu posto una parte, di render cerio agumento di dalii et tanto por offici ut in parte, ita che, fato il calculo, si Iraze ducati 3200, su la qual intrada se possi depositar a 8 por 100 ut in parte. La copia scriverò qui avanti. Da Brexa, di sier Polo Nani proveditor generai, di 18............ Del capitanio generai, duca de Urbin, di 18, da Brexa. Come havendo inteso l’imperador voler venir a Mantoa, unde ha deliberato farsi portar a Verona, perchè poiria esser, il campo inimico, qual pur è ancora a Gambara el lì intorno, venisse a stanziar in visentina, unde per segurtà de quella terra manda il signor Cesare Fregoso con 3000 fanti in Verona, el acadendo intrarà in Vicenza. Da Bassan, di sier Zuan Alvise Salamon podestà et capitanio, di 20, liore 19. Per uno mio arivaio in questa bora da Trento mi aferma che sabato gionseno ledere dal principe che è a Linz, di 13 di l’instante, per le qual si havea che’l Signor turco havea dato 10 assalti a Viena, ne li qual no erano sta morti de turchi 50 milia, et ancor non la