547 cl ponto a Erna, i quali tuli valorosamente verso tuia la parte de là d’Arno se mostravano infesti ; 3G8* et piantale le artellarie al Giramonte, da principio deteno assai spavento, ma in spalio de pochi zorni facto noto, sino a le persone infime, lo exercilo esser piccolo et con quasi nessuno instrumenlo da balere mura, cominciò la città a respirare. Etha-resli veduto ne’zorni consueti ragunarsi le mille persone in consiglio, le donne frequentar le chiese, tuie P arte aperte, sicome l’exercito fusse stato lontano più centenaia de miglia, che era bracia. In questo modo fino a mozo decembre se condusse la cita, non volendo porgere orechie et reputando inimicissimo chi facesse alcuna parola di concordia, imperocché sendo ne la città non manco soldati stipendiari de minor virtù che fusseno apresso li inimici, et di verso Prato et altri luogi conducen-dose infinità de viveri, nissuno pericolo parava, la citarle pativa alcuna cosa, dove inimici stavano con pericoli grandissimi et pativano d’ogni cosa necessaria al villo humano. Ma,o per falsi.iudilii che venisseno nove gente et già fusseno a Bruscholi molti pezi de artellaria, opure perchè cussi fusse persuaso dai capitani, opure per altra causa a me incognita et da non scrivere quando ben la sapessi, al fine de decembre abandonorono i nostri signori comissari in un medesimo tempo Prato et Pistoia. Et perchè, per non esser le gente de Mu-giello molte nè ben in ordine, inimici non veneno così presto verso Prato, sendo tale ritirata popu-larmente ripresa, furon remandate gente a Prato, le quale vi starono insino a tanto che scoperti verso Calonzano alcuni de li inimici, i nostri se vetrasseno verso Firenze, dove ridole quasi tulle le gente de l’imperio vostro, benché la città sia sicura per esser munita cl trovarsici più che 10 milia homeni da combalere, de soldati forestieri, niente de meno pareva ognuno mezo sbigottito, considerando forse che non da forza de li adver-sari ma da loro medesimi se fussino assediati. Inquesta anxietà advenne che el segundo zorno de questo anno et del presente mese, convocato el consiglio, el gonfalonier expose insomma come el papa cercava de convenire con la città, el a questo efTeto desiderava ambasciatori con i quali potesse de simel cose tractare, cedendo spontaneamente che la libertà restasse nel medesimo essere, et lo stato se restituisse come era prima, el la forma * 369 de governare non se alterasse. Ma che questo facendo, attenendo a l’universale non intendeva pigliare deliberatione se non era consenso do tutti; 548 et però adomandava l’opinione loro. In prima si volevano che se mandasseno oratori ; et magistrato per magistrato et gonfalone per gonfalone fu ri- • ferlo, et i più conveneno che se dovesse mandar oratori, per intender la mente del papa. Furono adunque electi Luigi Soderini et Andrevolo Nicho-lini, i quali a di 13 andorono verso Bologna, et ancora non so che habbino operato; ma prima che queste mie se ripieghino penso poter del luto darvi notitia. In questa defensione, se volessi scrivervi le immense fatiche in rcparare li luogi di dove poteva la città esser offesa, sarei tropo longo, ma per descrivervi solo brevità cominciorono fuor de la porta a San Nicolò i bastioni, dove sopra Arno è un bello et fortissimo puntare, da dove se parte el bastione ohe va a riferire drieto l’orlo de San Francesco et gira in modo che mele den-Iro 1’ orto de San Minialo, ritornando a piè del Laslacho dinanzi a la chiesa. Et cosi al principio dove comincia a chalare la via chi si muove da San Francesco et viene a chiudersi presso a la porta a San Miniato, sono ordinatamente posti a le guardie i capitani, et lutti i luogi previsti de buonissime artegliarie de ogni sorte ; ma quelle che più nuoceno a inimici sono alcuni pezi posti sopra uno aito cavaliere nel mezo de 1’ orto de San Minialo, et certo che del campanile battono el Giramonte et altri luogi, quali tengono li inimici. Et è cosa notabile che già in tre mexi non h^bino tutte le artellarie de li nemici possuto fare un minimo danno al ditto campanile ; imperochè sempre la notte è stato armato con balle di lana et altre materie a proposito, de maniera che il zorno queste et non il muro hanno battuto; et ultimamente v’ hanno alzato uno bastione di terra in forma de piramide, di sorte che questi imperiali non vi consumano più nè polvere nè pallotole ; et giudicasi che sia inexpugnabile tutta questa gente. La porla de San Giorgio è interrata, et di fora le case vicine in terra, come anco è rovinalo el borgo de San Nicolò de fuori insino a Picorboli, et a man dexlra sopra la dieta porla de S. Giorgio è rotto el muro, et per quello cosi aperto si entra in un bastione molto superbo, el quale se distende lungo le mura insino dove comincia el ggg* colle a scendere; et è questo bastione con uno profondo et largo fosso d’in sul quale se spaza la campagna, in modo che non se può scoprire alcuno inimico senza grandissimo pericolo. Poi de dentro a lo scendere presso a l'orto de Picti è un bellissimo cavaliere con pezi de artellarie, j HDXXX, GENNAIO