183 MDXXIX, NOVEMBRE. 184 600 fanti allamani, tuli con le piche, eh’ era bella gente. Paggi poi di Soa Maestà numero 20, otto sopra bellissimi gianelli con una gianetla in man et dodeci con cavalli grossi. Il primo di questi paggi havea una valisela de veludo giala et paonazza ove era la veste da pioggia, quali paggi erano vestili di veludo gialo stricliati di veludo paonazo et una manica di veludo paonazo et berelin. Dietro ad essi cerca 25 scudieri o genlilhomeni, che vogliam dire, ben vestili, poi homeni d’arme borgognoni numero 150, molto ben a cavallo, et vestiti tutti di seta giala paonaza et berctina, a Ire a la volta, i quali havea dietro ad essi de man in man un paggio che portava la lanza et l’elmetx Et dietro i paggi venia il mastro di stalla, eh’ era vestito lulto di damasco bianco, a la turchesca, su un bellissimo cavai gianetto bianco, che faceva una bella vista. Dietro a questi homeni d’arme borgognoni venia cerca 100 cavalli leggieri vestili a P instessa livrea eh’ erati gli homeni d’arme. Seguivano poi gli agu-gini con alcune bachette longe in mano; questi sono i ministri o familiari, per meglio dire, del maislro di iuslilia : et venia poi il maislro di iustitia, et dietro a lui el maggiordomo, et poi 4 araldi con cerio coperte adosso depente de una grandissima aquila. Questi gettavano denari, zoè doppioni d’oro et monete d’argento, da la porta ove iulrorno fina a la piaza. Vene poi l’imperalor sotlo un baldachin, el quale portavano gentilhomeni bolognesi che si chiamano dei quaranta. Poco innanzi a l’imperator andava il gran scudier, tutto vestito di brochato lui, et ’I cavallo brocalo d’oro rizo et soprarizo, con la spada nuda in mano. L’imperalor era in su un cavallo gianello bianco, armato, vestilo di brochato, con una bacheta d’oro in man, in capo una barella a la francese di veludo roso, con un poco di barba rosela, egli è lutto bello fuor che ue la bocha che la lien per forza aperta, el ha le ganasse alquanto grosse, ma la barba il concia. Dietro et sotto il baldachin molti vescovi et altri prelati. Venia poi il conte di Nasao, questo è il maggior personaggio che habbia Sua Maestà, vestilo tulio d’oro, cerio meglio a cavallo che l’imperatore. Dietro ad esso venia molti gran personaggi, tutti vestiti a diverse livree d’ oro et veluto, in gran numero. Et poi ve-124 nia il secretano et altri officiali di Sua Maestà et camerieri, et dietro ad essi la famiglia del predetto conte di Nasao, circa 50, tulli vesliti ad una livrea ; poi cerca 100 gentilhomeni de Sua Maestà, armati, mollo ben vestiti d’oro et seta tutti, elcosì li cavalli ; poi cerca 150 cavalli leggieri, vestiti tulli di gialo fasciati di paonazo, che sono de la guardia ordinaria; poi cerca 50 homeni d’arme; a la fine sei bandiere de spagnoli a cinquecento per bandiera, bella gente certo. Gionto che fu P imperalor in piaza fu tanto il romor di trombe da guerra, tamburi, trombe, et piffari, et artellarie, che parve il mondo cadesse. Egli smontò ai gradi de San Petronio et andò sul palco, et come fu dinanzi Nostro Signor, se ingenochiò et bascioli il piede et poi il genochio et poi la man et alfin Nostro Signor abrazioe Sua Maestà, et dapoi fatte le debile accoglienze Sua Maestà sento al lato sinistro del papa. El stato così alquanto, Nostro Signor levò con Sua Maestà, et il papa andò in palazo et P imperador in chiesa con gli altri suoi baroni, ove stato alquanto, venero essi ancora al palazo dove è allogiato medesimamente Sua Maestà. È da saper che beri, quando P imperato!* se affrontò con i cardinali apresso la Certosa, Sua Maestà i salutò tulli ad uno con la barela in mano con allegrissima facia et ridendo sempre, et havia un acanto che sempre gli dicea ad un ad un il nome de il Cardinal. Tutla questa gente, così a cavallo come a piedi, è allogiata dentro di Bologna et lutti comodamente. Questo è quanto ho potuto tener a mente di questo spetaculo. Io scrivo in fretta, nè ho fatto altro che smontar da cavallo. Questa sera s’è dello, le gente imperiale haver preso per forza castel Santo Angelo, ov’erano 600 fanti 400, dei nostri et 200 del duca de Milan. Io slarò a veder la incoronation la quale se farà de breve. Il reverendissimo cardina! Cornaro è pur in lelo con più golle che mai. L’ordine di la intrata di l'imperator in Bologna per lettere di sier Agustin Foscari di sier Marco, date a dì 5 novembrio 1529. Capitanio Zuccaro el il conte Filippo Torniello, vestiti de pano d’oro et coperti li cavalli de pano d’oro, con cavalli leggieri tulli in arme bian • che.......... numero 200 Artellarie, zoè mezi canoni ...» 7 Item, canoni........ » 3 Guasladori......... » 80 Gente del signor Antonio da Leva. Homeni d’arme armadi, tulli in arme, con i suoi ragazi ...... numero 30 (1) La carta 124* è bianca.