33 MDXXVII, MAGGIO. 34 Gambara, Albrico Belzoioso et Filippo Torniello. 1 Slanno restretti tulli per li nostri nel borgo solo de Santa Maria, et non sono più di 100 per bandiera, et hoggi aspettano il conte Lodrone con lanzchinech et 12 pezi de artellaria, et dicono voler fare due battarie; ma che li italiani, per non esser pagati, non voleno dar assalto. Li nostri dentro hanno de animo gagliardo et deliberalo alla defensione, con tanto bona intelligentia et coragio insieme, che non si poi dir di più, et hoggi li havemo mandato di qua uno altro barile di polvere con piombo et 80 fanti apres-18* so per loro rechiesti, et si fa monilione di farina ffbr mandarli. Et dicono li nostri, che se havessero pur 100 fanli alla mano, sbaralariano tulle quelle 12 bandiere, perchè li noslri teneno ancora tulli li ponti et li passi, et lutto il resto, di quel borgo in fora. Hora, hora, cavalcano li magnifici capi Vista-rino, Francesco Casale et il Pelacon capitano di la guardia ducale, con due compagnie alla volta de inimici. Et di lutto il successo sarà advisala al solito vostra signoria. 19 Da Crema, del Podestà et capitatilo, dì 3 19* Adì 4. La matina, vene in Collegio 1’ orator di Fiorenza, qual etiam lui ha hauto lettere di la capi-lulation fatta et bon animo hanno quelli Signori a esser uniti con la liga, nè sono per mancar, unde il Serenissimo rasonò con lui zerca questo andar di cesarei verso Roma eie. Non fu lettera de alcun loco, che da conto fusse. In questa matina, si reduseno in sala del Mazor Conseio da numero .... di quelli hanno prestalo per haver offieii, rezimenti et Consegii, et forono numero......Erano presidenti sier Francesco Marzello et sier Alvixe Michiel consieri, i quali contono le ballote, et tolto il seurtinio di 12 da esser ballotali in Pregadi, de’ quali ne dia romanir tre sollecitadori etc., iusta la parie, fono tolti numero 51, et ballotati rimaseno li sotloscrilli, zoè : Sier Beneto Dolfin el consier, qu. sier Daniel, Sier Francesco Marzello el consier, qu. sier Andrea, Sier Jacomo Corner fo Cao di X, di sier Zorzi ca-valier procurator, Sier Hironimo Grimani fo Cao di X, qu. sier Marin, Sier Alvise Foscari è di Pregadi, qu. sier Nicolò, Sier Daniel Trivixan è di Pregadi, qu. sier Andrea, Sier Filippo Trun è di Pregadi, qu. sier Priamo, I Dtarii di M. Sanuto. — Tom. XL V. Sier Vettor Diedo è di Pregadi, qu. sier Baldissera, Sier Bernardo Donado è provedilor a le biave, qu. sier Zuanc, Sier Ferigo Morexini eleto governador, qu. sier Hironimo, Sier Andrea Marzello è di Pregadi, qu.sier Jacomo, Sier Sebaslian Malipiero el governador de l’intra- de, qu. sier Troylo. Noto, per le nove venute, che vien assà formenli di Cipro et zà principia a zonzer et è soraporlo na-vilii .... Li formenli che valeva lire 12, soldi 10 li padoani, zoè meuudi, calono lire 1, soldi 10, et non si trova compratori, ma venditori. Et sono farine di mercadanli per metter in Fon-tegi, che voleno calar chi soldi 4, chi soldi 8, chi soldi 12 il staro ; ma non è roto precio. Da poi disnar, fo Conseio di X con la Zonta, et preseno dar li dacii di Brexa del sai, et etiam quel di Salò a Gabriel di Sandrin di Bergamo per altri 4 anni, el qual dà contadi ducati 6000, videlicet 5000 per il dazio di Brexa, et 1000 per il dacio dì Salò. Item, lasono di preson el vechio di Gardon da Salò, fo fatto venir in questa terra per sospetto ; ma non c’ è nulla et fo liberato. Da poi licentià la Zonta, restò il Collegio con il Conseio semplice. Item, preseno, olirà li 1000 ducati, dar etiam 400 ducati a 1’ officio di le biave per dar il don di soldi 16 per staro a quelli hanno le trate, et hanno manda a molin per vender le farine in Fonlego. Fu preso, che per tutto il mexe di Avosto prò- 20 ximo, all’ officio di le biave non si possi far bolletin alcun di dar trala di portar fuora biave de qui, de che quantità si voglia, se ’1 bolletin non sarà sottoscritto per man di lutti tre li Provedajori a le biave. Et da poi, li Savii veneno zoso et restò per un poco Conseio di X semplice. Di Bergamo, di sier Domenego Contarmi proveditor zeneral, di primo. Con avisi di le cose de li ; ma perchè in quelle di Crema è questo me-demo, pertanto farò nota di le ditte lettere de Crema. Di Crema, del Podestà et capitanio, di primo Mazo : 3