343 ilDXXlX, DICEMBRE. 344 nier dotor, oraior, dì 10. Come era passati et su burchi andati a la volta de .... 17 pezi de artellaria, levali da Mila» et.....por mandarli al campo sotlo Fiorenza. Item, che ’I duca di Fe-rara continua ne! suo parlar che’I ve.le el duca de Milan ha conzo le sue cose, et cussi la Signoria nostra, et lui è pasulo di bone parole. 236 A dì 12 deoembrio, domenega. La mattina. Fo Intiere da mar, di sier Hironimo da chà da Pexaro capitanio generai di mar, date, in galìa a Caxopo, a dì 21 de novembrio. Scrive Veneno in Collegio li do oratori del duca de Milan, videìicet domino Beneto da Corte et domino Zuan Francesco Taverna dotor, quali comu-nicono lettere del duca, da Bologna, et solicitù la risposta de li danari richiesti ad imprestedo eie. El Serenissimo li disse se conseieria, et poi col Senato se li faria la risposta. Veneno li do oratori del duca de Urbin, et partono zerca il capitolo del stado del suo duca, dicendo.............. Veneno li Auditori nuovi, dicendo, la parte presa in Pregadi di far tre Avogadori, quali vadino in terra ferma, li tuo le loro iuridition de andar in sindicado, unde fu termina non meler la parte hozi in Gran Conseio, ma indnsiar, et da malina aldirli in Collegio. Da poi disnar, fo Gran Conseio. Vene il Serenissimo. Fatto capitanio a Verona in luogo de sier Hironimo Zane, ha refiutado hessendo in re-zimento, el rimase sier Marco Barbarigo, fo al luogo di Procurator, qu. sier Andrea, qu. Serenissimo, qual vene dopio, et non è do anni che rimase de Pregadi. Item, Governador de l’inlra-de, sier Alvise Bon fo proveditor al Sai, qu. sier Otavian. Et altre 7 voxe, et tutte passoe. Item, sier Jacomo Semitecolo avogador andò a la Signoria con uno processo fatto, dicendo sier Marco Diedo el XL Zi vii, qu. sier Anzolo, tollo a la moneda de l’arzento, era rimaslo el non fo strida preso, perchè non fo noli le vere ballote, però che ’I passò di largo, et leclo a la Signoria el processo, fo balotà fra li Consieri, et termina che ’I sia strida. Rimase dito sier Marco Diedo, et cussi per il canzelier grando fo publicà, che per inadvertentia non fo strida rimaso, et bora se strida rimaso, et questa è cosa nova, et fo con mormoration del Conseio. Fu posto, per li Consieri el Cai di XL, la parte presa in Pregadi a dì 9 de l’instante, de questo tennr: Cum sit che fusse preso nel Mazor Conseio a di -29 avosto 1527, che per pagar l’imprestedo 236* di Gran Conseio per le rate si dovea haver ducali 12 uiilia, tamen si ha haulo solum ducati 4000, per lauto sia imposto a li retori nostri che debbino mandare de qui, de mese in mese, quanto sono obligali de mandar, sotto pena di ducati 200 per uno, i qual sia de l’Arsenal, con altre clausule. Et quelli reclori haranno compito, debino luor uno bolelin de haver mandalo quanto dieno, nè mai possino esser provati senza el dillo bolelin ut in parte. La qual parte non se intendi presa, se la non sarà posta et presa nel nostro Mazor Conseio. Ave in Pregadi 146, 38, 10, el hozi .... Nolo, llozi seguile un caso stranio, avanti se andasse a capello, che sier Alvise Soranzo qu. sier Vetor, qual cazè di quel inai, hessendo in Conseio in piedi cazete in terra et si fè gran male a la copa. Fo manda per una cariega del doxe in pa-lazo, et in cariega per li scudieri del Serenissimo portato fuora, et poi a caxa. È stà gran pecado, ma è solito a cazer molle volle. Noto. Questa note morite sier Andrea Capello qu. sier Domenego, eleclo proveditor zeneral in Dalmatia, et ha auto la sovention. El dovea andar via, ma vene idropico el è morto, et, ita volente fato, etiam sier Zuan Batista da Molili, era proveditor zeneral in Dalmatia, a Zara morite. Sicliè do proveditori è morti. Uno che era, l’altro che andava. Fu posto hozi su la porta del palazzo una scomunica contro domino Zuan Barozi, ohe fu dato il possesso per Pregadi del vescoado di Cividal de Bellun, et par da poi in Rota l’babbi perso, et ha haulo il prothonolario Caxalio oraior qui per el re de Anglia, sichè fo seomunicado, el qual domino Zuan Barozi se ritrova. . . . . Da poi Gran Conseio si reduse il Serenissimo con la Signoria in Collegio con li Governadori di l’intrade, et balolono certi daci incantarti iusla la parie nova. Da Fiorenza, fo lettere, di sier Carlo Capello orator, di 2 et 3. Il summario dirò qui avanti.