89 MDXX1X, OTTOBRE. 90 Da Brexa, del conte Alberto Scoto, di 14, manda avisi de Piasenza, di 12 octubrio. Heri agionse qua da Cremona el nontio de Nostro Signor con resolulione, secondo si dice, die ’I duca deponerà Alexandria in mano di Nostro Signor, et Cesare farà ¡1 medemo di Pavia. Il presidio di Alexandria el duca el pagerà tutto ; el resto si remete in mano de Nostro Signor, et si tieue il tutto harà assetar in bene del duca. Se tratta medesimamente per Vinitiani la suspension di le arme, et credo si farà, et loro poi mandarano ambasciatore con ampio mandato a Bologna per concluder loro acordo, et cussi se tene debba reusire una bona pace. Antonio da Leva non cum suo boi) voler vede questi andamenti di pace andar di presente cum Cesare, et lasserà Milano ; si dice li resta il conte Lodovico Belzoioso fin a tanto il lutto sarà assetato. L’arcivescovo di Bari è partito per le poste per sjlicitar la venuta del papa a Bologna, mandato da Cesare l’altro beri. 58* Dimane il legato Cardinal Sanla Croce parte per andar ad incontrar il papa. El canzelier di Cesare, eh’è Cardinal, ha mandato a Cremona per un salvo-conduto per andar a Mantoa et andar in nave per Po, et ha hauto ditto salvoconduto. Il Leva da pò la presa di Pavia è stato sempre a Piasenza, et heri partite per Milano per metersi ad ordine per seguir Cesare. 59 Petratto di Lodovico di Nobili, partito da lirenee a li 10 di octobre 1520. Che in Firenze s’era fatto consulto sop^a la difesa di la cita, et che quelli signori capitani, haven-do le provision da guerra abondanle, tengono che li inimici non si meneranno a venir a la cita, il che quando pur fazino, li danno rolli indubitatamente et ne adducono molto vive ragioni. Che il principe di Oranges, per quanto si conjec-lura, mal volentieri si conduce a batter la terra, dii che prima si ha argomento che, parlando soa excel-lentia, l’arzivescovo di Capua el l’altro nuntio del Pontefice, che per quello si judicava lo doveveno stringer a marchiar avanti, rispose che mancherà et non mancherà secondo che li verrà bene. Et queste parole del principe turno udite da ambasatori fiorentini che aspetavano audientia ancora loro. Il medesimo si crede perchè sua excellentia ha persuaso li oratori fiorentini che saria molto a proposito mandar di nuovo a Cesare, il qual è mal informalo dal pontefice che li ha persuaso che Firen- j ze et il suo stalo legiptimamente spelta a la casa di Medici, il che sendo falso, non dubita sua excellen-lia che la Maestà Cesarea intendendo il vero non si babbi a mular di opinion et abbracciar la justitia. Tertio, perchè sendo da li agenti pontifìci strela sua excellentia ad marchiar avanti a Firenze, che la parte di amici de Medici che son dentro si possino levar in favor loro, ha risposto soa excellentia che non è bene, atteso quanto la terra sua è munita et riparata di ogni cosa, metersi a cotesto pericolo, dove non havendo honor di la impresa ogniuno intende quanto importi ; et se hanno amici dentro, fazino che piglino l’arme et levisi in lor favor et lui subito salterà a le mura a far loro spalle. Et in su questa altercation erano restati senza far resolu-tion. Per le quali ragioni, visto etiam il metter tempo in mezo et soralenere di soa excellentia, si credo che, giudicando quella impresa mollo difficile, non li basta l’animo di tentarla. Che ne la città è grandissima unione et non si ha temenza alcuna. Item, riferisse che, trovandosi 4 o 5 giorni sono in Modena con il governador, passò Piero Antonio Favrello secretano del signor duca di Ferrara, et al 59* presente secretano de li oratori feraresi presso a la Cesarea Maestà, et parlò con ditto governardor a la presenlia de ditto Lodovico, et referiva andare in diligentia grande a la excellentia del duca a significarli come per le cose del Turco la Maestà Cesarea havea deliberalo unire tutto questo exercilo che se trova in Italia, che fanno che sieno 35 in 40 milia fanli, et farlo marchiar a la volta di Alemania, et per questo effello haveva mandalo domino Gabrie-leto vescovo di Bari a Nostro Signor a dissuadere a Sua Santità lo abboccamento de Bologna. Da Brexa, di sier Polo Nani proveditor 60 generai, di lo. Con uno aviso che il capilamo ze-neral era pur al solilo con il suo humor maninco-nico, sicliè la sua egritudine saria longa. Scrive el svalisar de 200 fanli nostri per Paulo Luzasco, sico-me difusamente scriverò qui di sotto. Copia di una lettera di domino Zuan Andrea Prato cavalier, colateral generai, scrita ad Agustin Abondio, date in Brexa, a dì 15 octubrio 1529. Scrive : De qui si ragiona de trieva ; gran fatto che da poi triegua non siegua pace ? che Dio el voglia. Et per le ultime mie scrissi, come lo illuslris-simo signor Cesare Fregoso e magnifico domino An-