531 MDXXVU, LUGLIO. 532 Narni et sachegiatolo; il che non li scria successo se quelli de la (erra si fossero governali con ma-gior prudenlia di quel hanno facto, peroché loro, persuadendosi lanlo gagliardi che non solamente credevano potersi difender ma offender li inimici, a la larga ussirno fuori di la terra per obslar a li I inimici che non passassero certo ponte eh’ è sopra la Negra ; ma havendo alcuni cavalli de imperiali già varcato il fiume et postosi alle spalle de nar-niani, loro credendosi di esser stali tolti in mezo da tutto lo exercito si retirorono in ordinanza dentro la terra et serorono le porle, nè mai hebero. avisamento di andare alle mure, le quale, havendo li cesarei ritrovali senza difesa, con scale salirono suso et introrono dentro senza contrasto. Quelli che hanno dato questo aviso scriveno ancor che Imperiali minaziano molto a Spoleti, ma che spoli-tini li curano poco per haver in arme 10 milia ho-mini di combater. Li capetanii di fanti che’l signor Duca mandò a Todi, hanno scritto a Sua Excellen-tìa che loro mai sono per mancare del debito loro; ma che quella città è mollo mal provista. Avisano ancor, che volevano relenere dui commissari di lo exercito cesareo che erano andati a dimandar vi-tualie, ma che li homeni di la terra non li hanno voluto comportare dicendo loro haverli assicurati ; et che dicti comissarii partirono con gran paura senza haver hauto vituarie, le quale li son state negate et da li soldati et da tutta la città. Da sie dì in qua sono morti 7 homeni d’arme di le compa- 350* gnie del Nostro Signor, nè alcuno di loro è stalo amaialo più di dui o tre dì. Alcuni altri si sono infirmati, che a quel si vede ancor loro se ne anda-rano. S’é fatta la mostra di s'vizari, li quali sono stali retrovali esser zerca 3000, contra l’aspectation di questi signori perchè credevano che ne fossero andati via molto più di quel sono andati. 11 signor Horatio Baglione è gionto qui mandato, per quanto lui dice, da la comunità di Perosa a pregare il si- * gnor Duca et questi signori a voler andare inanzi alla deffension di le cose di quella città, dicendo che heri in Consilio fu vinta la parte de mille voce di dare ogni aiuto et favor a questo exercito, et mandar a farli spalle con magior numero di genti che serà possibile ; et che per questo si fa la deseri-ptione di uno homo per casa. 351 Adì 24. La matina fo lettere del Proveditor menerai Contarmi, da Riozo, di 21, hore 2. Come havia hauto lettere di Piasenza del conte Paris Scotto, come per uno frate venulo da Lion dice francesi esser propinqui in Aste, et a questo zorno dieno esser su Stado di Milan. Item, hanno hauto lettere del caslelan di Musdi Arbe, come era venulo con bon numero di zente per soccorrer suo fratello qual era nel castello di Monguzo per loro recuperato di man di cesarei; et subito levati li cesarei vegniria nel nostro campo. Di Spagna fo lete le lettere di Vaiadolit, di 17 Zugno, di V Orator nostro. Come era sta batizato adi 5 il fiol di Cesare con gran zostre et triumphi, chiamato Filippo ; era stà comare la reina di Pranza madama Leonora sorella di Cesare, et alcuni altri di primi, videlicet compadre il Contestabile, et con lui il duca d’ Alba et il duca di Beger. Item, si farà zostre ancora et feste per tal ale-greza. Item, come si ave prima la nova che il Viceré havia fallo le trieve col Papa, et che Barbon non voleva asentir ; et par che Cesare laudava F opinion di Barbon. Dapoi vene la nova di Pintrar in Roma di cesarei, qual intesa, l’imperador se la rise; tamen quelli signori del Conseio et maxime li prelati, quel di Toh do, si dolseno con Sua Maestà di tal cosa sequìta, essendo capo di la Chrislia-nità. Soa Maestà disse ne faria provisione. Scrive, hanno nova de li oratori del re di Franza et di l’Irnperalor che dieno venir de lì, et li aspetano con desiderio. Item, ha scritlo al Viceré sia suo Locotenente in Italia, et al marchese di Saluzo (del Guasto) che vadi in campo a Roma. Da Lion, di monsignor di Lutreeh a la Signoria nostra, fo lettere di 16. Come adì 15 zonze lì ; staria 3 zorni et poi si inviaria sopra il Stado de Milan; sichè fin zorni 10 sarà in astesana. Ila scritto al colile Piero Navaro vadi a Ivrea contra sguizari. Item, monsignor di Vandemon con li lanzinech li è poco luntan ; et come avierà le fanlarie et zente d’arme avanti a la volta di Aste, et lui vegnirà drio. Del Grangis, da Coyra, fo lettere. Come sguizari è in ordine, et veranno di longo ; et si prepari li danari per la seconda paga. Noto. Dillo Lulrech scrive si provedi di danari per la seconda paga de sguizari, qual sarà adì primo Avosto ; et non si manchi, ut in litteris. Vene l’orator di Fiorenza per lettere haute di ggj* soi signori. Come è pochi fanti nel nostro campo, et inimici vien avanti; et si fazi provisione perché da loro non mancheranno di far eie. Vene il Legalo del Papa, qual etiam lui ha haulo queste nove et molion state in Bologna ; et come il Cardinal Cibo era intrato in Bologna dove é