15 MDXXIX, OTTOBRE. 16 8') Da lloma, di 24 setenibrio 1529 di domino Francesco da Gonzaga al signor marchese di Mantoa. Gionse qui uno de li oratori fiorentini, zioè mes-sier Piero Francesco Porlinari, già dui dì sono, ha-vendo lasciato l’altro adietro per esser venuto egli con maggior diligentia. Subito clic fu qui se restrinse con Nostro Signor et stette longamente con Sua Santità, et così fece il giorno seguente che fu heri P altro da malina. Et non havendo portate cose di conclusione, ma solo parole generale, fu risoluto di mandar l’arcivescovo di Capua a lo exercilo del signor principe, et da poi in Firenza. Così beri malina partì in posta con mandalo amplissimo de Sua Beatitudine di poter trattare et concludere accordo senza replicare altramente di qua, in caso però che sua signoria ritrovi li animi di quella re-publica inclinali a compostone salisfatoria a Sua Santità et a la Maestà Cesarea. Lo exercilo era a li 21 di questo a Ponte Romito, lontano da Firenza circa 30 miglia, et soprasederà di cambiare troppo gagliardamente finché non si veda l’effetto che seguirà di questa andata di monsignor l’arcivescovo, quale sarà al più longo da malina per lempo in Firenza. Qui si spera bene di tale andata, si per ritrovarsi le cose al stretto termine che sono come per la deslerità el prudenza d’esso .monsignor acorn-pagnala dal buon credilo che sua signoria lien in Fiorenza. Pensasi che si bavera aviso dominica prossima di qualche resolulione. Nostro Signor si è sentilo un di questi dì passali non molto bene, pur da poi non è stalo altro, et Sua Santità è a li termini primi de la sua bona convalescenza. Il partir di quella per Bologna non sì sa precisamente quando sarà; se le cose di Firenza presto pigliassero buon verso secondo la satisfatene di Sua Santità senza dubio si anticiparti qualche dì il mietersi in camino, et non saria difficile che la venisse per la via di Toschana; quando si differischino, non sarà prima che a li 12 o a li 15 d’oclubrio et sarà per la via di Romagna. Si va tuttavia facendosi la provisione per tal viaggio, et per quel si può comprendere puochi cardinali reslerano a queste bande, perchè pare che tulle loro signorie reverendissime dissegnino venire con la corte. Stimasi che monsignor di Monte habbia ad restare Legalo in Roma, benché per anchor Nostro Signor non se ne sia ri- (1) La carta 7* è bianca. soluto. Esso reverendissimo è pur in Perugia et lì aspella de intendere la volontà de Sua Beatitudine. L’arcivescovo Sypontino nepole de sua signoria re- 8* verendissima è fallo governalor di Roma in luogo di l’arcivescovo di Zara, et a li 28 di questo in-trarà in officio. La Rola et la canzelleria reslarano qui. Summario di una lettera di Lodovico Oddo 9 canselìer del signor Sigismondo da Mimino, data in Sant’ Eufemia di Brexa a V ultimo di sepfembrio 1529, scritte a Giovali Francesco Gianotto in Vcnetia. Azio inlendiati circa le cose de la guerra, lo illustrissimo mio patrone insieme con il signor conte da Caiazo et il signor Cesare Fregoso andorno a corere a la volta di Castiglione per romper certi cavalli che erano andati a Mantua, et trovorono che erano tornati. Il signor conte e’I signor Cesare deliberemo di andare a Valleggio per correre la me-dema strada, et il dì seguente, conira ogni volontà del illustrissimo signor nostro ; di poi il signor conte . se pentì et deliberò tornar al campo la predilla sera e tornò ancor el signor nostro. Quando fumo un pezo inanzi seoperseno 4 imboschate, per il che tornorno indrielo a la volta di Vallegio, el steteno lì la nolle. Quando fu bore 8 di notte li arrivò una spia che 400 homcni cP arme eranu arivali a Ca-vriana et 200 archibusieri con altri cavalli leggieri, et persuadendo il conte voler far una imboscala su un monticello, donde vederia li inimici passare ad uno ad uno, che sua signoria exequiria poi quello li pareria, così andorono el messeno imboscata in dillo Iodio, et potevano esser in numero di celate 120 a la borgognona. Poi il signor conte pregò lo illustrissimo patron nostro restasse li infino al suo ritorno, el così fece et andoe a.quel Iodio ove dicea la spia si vedeva il nemico, et scoperse circa 50 cavalli, el tornò et disse tal cosa. Il signor nostro rispose: « sono li corridori, certo. » 11 conte disse a la guida : « Va, guarda come ditti corridori sono a certe case, el che se non se scopra altra imboschata venimelo a dir, perchè li vo’ romper. » La guida tornò el disse: «Signore la sua bataglia de 400 homeni d’arme è scoperta, et aggionlasi con li dilli 50 cavalli et formatasi in la campagna. » Il signor conte si voltò verso lo illustrissimo nostro et disse: «Signor, vogliam combatter costoro?» 11 signor nostro rispose: Vostra signoria ha principialo, faccia lei ; improme-toli ben che questa lancia che ho in man quando li