385 MDXX1X, DICEMBRE. 386 li quali se paga, come de sopra, 5000 ducati ogni anno, et che ’I presente capitulo sia divulgalo. Che fra le parte et con intervenlione del serenissimo re de Hongaria et ¡lustrissimo duca de Milano si fa eonfederation et lega, a defensione solamente de lo stalo de Italia in perpetuo. Che per defension del stato de Milano la Cesarea Maestà si obliga che '1 signor duca lenerà do continuo 500 lanze a la italiana, et in caso di guera contra el stato di Milano o di essi signori Venetiani, Sua Maestà si obliga a la difension con 800 lanze, computade le 500 predite del signor duca di Milan, et 500 cavali legieri, 6000 fanti usati et una bona banda de artelaria con le munition necessarie fino a guerra finita. Et. viceversa li prefati signori Venetiani in caso di guerra contra il stado de Milano si obligano a la difension con 800 lanze a la italiana, 500 cavali legieri et 6000 fanti usati et una bona banda de arlegliarie con le sue monitione fino a guerra finita, di le qual 800 lanze li prefati Signori siano obligati lenir in tempo di paxe 500 et di guera il numero integro de le 800. Che a difensione del regno di Napoli, quando fusse molestato, li prefati signori Venetiani darano 15 galere armate a sue spexe sin a guerra finita. Che in questa eonfederation siano compresi li colegati di le parte, et ex nunc, per parte di la Cesarea Maestà et del serenissimo re de Hongaria, si nomina la cilà et republica di Genoa, Siena et Luca et lo ¡lustrissimo duca de Savoia, marchesi di Monferrato et Manloa, per le cose che di presente tengono in Italia, reservata facilità a li prefati Signori di nominar altri infra el lempo de la ratificatione, con condition che non siano tenuti a difension de alcuno altro che del stato nostro et regno de Napoli, come è ditto di sopra. Che se lo ¡lustrissimo signor duca de Ferrara se concorderà con Nostro Signore et la Cesarea Maestà, se intenda compreso. Che la presente conlederation sia ratificata per li compresi, zioè per Nostro Signor, la Cesarea Maestà, lo ¡lustrissimo dominio di Venetia et il duca di Milano, in termine di 15 dì proximi, et per lo serenissimo re di Hongaria di un mese, da poi che lnirà hauto nolitia di questa capilulation. La presente capitulatione fu stipulata el sottoscritta in caxa del reverendissimo Cardinal de Gali-nara, a dì 23 de dicembre 1529, el li contraenti furono per parte di Nostro Signor il reverendo vescovo di Vasone, per la Cesarea Maestà il ditto reverendissimo cardinale Gattinara, monsignor de Piani di M. Sanvto. — Tom. Ili, , Prato, monsignor de Gravela, il secretano Covos, I per ¡1 serenissimo re di Hongaria el signor Andrea de Burgo , per lo ¡lustrissimo dominio de Venetia il magnifico missier Gasparo Contarmi, per il signor duca di Milano il reverendo missier Georgio Anderasio. A dì 25, sabado, fo il dì de Nadal. Il Serenissimo, vestito de restagno d’ oro corto et cussi la bareta de restagno, con li secretari avanti, vestiti, tutti di Pregadi, di pavonazo, tra li qual Hironimo Zivran inlerpelre di l’oralor del Turco, qual è a la canzelaria extraordinario, el per Colegio fo ba-lolà ducati 25 per farsi una vesta, et cussi se*l’ha fata, et hozi se l’ha messa. Erano li oratori di heri, et tre vescovi, videlicet el primocerio che preciede lutti, queli, de Sibinico Stalileo et quel de . . . ., et erano con li Consieri Ire pelegrini boemi, homeni da conio, poi altri deputati doman al pranso, vestili honoratamente, et veneno a messa iusta il solito ; né vi era alcun procuralor. Da poi disnar, el Serenissimo, con manto de restagno d’oro, di solo veludo cremexin de zebelino, con li oratori ut supra, et solimi el vescovo di Verona et il capilanio Romulo con li do altri..... et li deputati al pranso, veneno in chiesia, dove fu predicalo per il reverendo padre frà Francesco Zorzi, di l’ordine de San Francesco observanle, excelenle predicator, ma predica solimi a le volle a la Signoria, el qual predicò senza dir Ave Maria, et fo un poco longo. Da poi con le cerimonie ducal, portò la spada sier Alvise Fqgcari in veludo negro per corolo del fratelo, va podestà a Verona, fo suo compagno sier Lodovico Barbarigo in veludo cremexin alto et basso, zudexe di proprio sier Antonio Viaro in scartalo a manege ducal, che li altri zudexi portava manege a comedo, el era solo un Cao di XL, li altri do per non trovar vesle de scarlato a comedo non veneno ; vene sier Stefano Gixi, ma non sier Alvise Badoer qu. sier Jacomo et sier Nicolò Longo, et andono a vespero a San Zorzi Mazor. Bel capitanio zeneral sier Hironimo da chà da Pexaro, fo letere, di . ...... Ba Liesna, fo lettere di sier Marco Manolesso conte et proveditor, di 17, et di sier Al-moro Dolfin (Morosini) capitanio del Golfo. Come in quel zorno di 17, havendo sopra la gali« (1) la carta 283’ è bianca, 05