1413 MCCCCCI, FEBBRAJO. abuta di Andrea Mazda, capetanio di Valchamoni-cha. Li avisa di le novità di sopra, et di le preparation si fanno, e de li varij campi fa far il re di romani eie. Ilem, essi rectori à scrito a domino Piero de Fede-ricis, li avisi eie. Di li dilli, di 7. Come molti maistri di Val Brem-bana, e li nomina, qual fanno arlilarie, erano andati a Siena a lavorar, et eliam in mantoana e ferarese, e lassate le lhoro fameglie in ditta valle. Et per co-legio foli rescrito, dovesseno far predarne, ritor-nasseno. Da Bergamo, di rectori, In materia dii pagar li soldi per campo; et bisogna certe dechiaratiom, adeo ne è qualche difficultà. Da Saltò, di sier Hironimo Bom, proveclador et capotanti. In questa materia eie., si che ne acade certa dechiaration, a voler esser satisfati, licei si avesse prima inteso quelli di Sallò, contentava ; ma al presente, par siano messi a quello faranno li oratori brexani, qualli sono qui zonti. Da Dalzigno, di sier Andrea Michiel, proveda-dor di l’Albania, date a dì... Si duo] di termini usati per sier Piero Nadal, conte de lì, et le parole usate contra di lui ; e questo, per un cargo di sai, bavia fato venir per pagar li maislri lavora a Chu-vrili, e volevalo far vender im Boiana, su quel dii turcho, et esso recter non ha voluto, per vender li soi salii eie., ul in eis. 11 sumario sarà di soto. In questa matina se intese cossa di gran spavento ; chome in questa notte, a hore 5, era morto sier Bortolo Vituri, el consier, da mal di la gioza, o ver morte subitana ; perhò che eri matina fo in colegio ; poi disnar volse venir im pregadi, ma non vene, et fo fuor di caxa. E, venuto a caxa, cadete, et cussi morite. Fo dito per causa di done, et era molto done-sco, ergo eie. Da poi disnar fo gran conseio, per expedir sier Alvise Marcello, olim capetanio di le nave ; et erano assa’ zentilomeni, per la parte, reduli. Fo leto la zonla, pregadi, et i officij, e le quarantie. Et cussi per sier Nicolò Michiel, dotor, cavalicr, procurator, olim avogador di comun, fo introduto el caxo, et cargato assai, meritava taiarli la testa. Per domino Michiel Pensaben, dotor, avochato, li fo risposto; ma non compite. Rimesso a domam, a far gram conseio. Et colegio si reduse a consultar la risposta a li oratori in materia di soldi 5 per campo ; el eliam scriver in Hongaria, faci romper, essendo concluso per divertir Schander bassà di la Dalmalia e si melerà im pregadi. A dì X feorer. In colegio. Prima andando, tutta 547 la terra era piena di le bone niiove, venule questa matina da mar ; le qual portò sier Cabrici Soranzo, saracomito, venuto a disarmar ; et è venuto da Cor-fù in qua in zorni 9,. sempre per fìl di mar. Et cussi in colegio era el ditto sier Cabrici Soranzo, vestito con una vesta di veludo negro, perchè dismontò avanti zonzesse a caxa soa, vene dal principe a portarli tal optima nova, e la galia soa è vechia, di mezi. . , fo zaralina. Or fo lelo le do letcre dii capetanio zcneral, con la optima nova dii prender le undid galia a la Vandiza eie. Et poi mandali tuli fuora di colegio, esso sier Cabriel referì quello avia fato a Coron, perché andò con le cinque galie, et come havia parlato con li Franceschi di Coroni, et con un papà, Dimitri Savina, et quelli voleano 1000 provisionati, et sono disposti al tutto taiar li turchi a pezi, e sono zercha 1000, e li chrisliani siano di fuora di la terra, et dii termine dato di zorni 25 aver la risposta ; voleno li provisionati, et una le-tera dii zeneral di perdonarli la rebelion. Ilem, disse quelli dii Griso e Castel Franco farano questo me-demo, et voleno tuor li passi, e amazar tutti li turchi, adeo el bassà stagi 8 dì poi ad aver la nuova. Ilem, disse di la malia compagnia li facca turchi, e di do miracoli seguiti in Coron. El primo per zorni 15, la note, a meza note, fo aldito da molli sonar campane, lamen niuna campana era in li campameli ; et quelli aidiva una note, non aidiva l’altra, adeo el bassà, o ver vayvoda, si levò di note, andò a le porte, trovò la vardia, andò in le caxedi chri-stiani in li borgi, et 0 sentì, e si miravegliò assai. L’altro fu, che uno christiam coroneo, havia in caxa arme per armar homeni 200., fo acusato, perhò che non pono tenir un cortello da taiar pan, et lui intese e butò dite arme in una cisterna ; e vene turchi a cerchar, e non trovono, licei con le lanze cerchas-se in dilla cisterna. Concludendo, che coronei, maxime questi Franceschi e li allri, sono disposti ama-zar turchi e darsi o a la Signoria o al diavolo, se li vorano. Et li disse il modo voleno luor la terra, viddicel li provisionali meterano di note in certe caxe, e la malina ne l’aprir la porta, salterano le guarde, che sono 16 per porta, e li amazerano, e prenderano poi la terra; e da l’al Ira _ banda, darà in terra le nostre galie. Et ditti parlò nel pizuol di sier Polo Valaresso, presente esso sier Cabriel; qual- li nostri soracomiti si oferseno al presente dar in terra eie. Or ritornono al Zonchio, e il provedador Pixani restò lì al Zonchio, et li do sopracommiti, Marcello e Tiepolo, hanno assaissimi amalati in le