873 MCCCCC, OTTOBRE. 874 zeneral è in le aque di Napoli. Item, è venuto lì il soraoomito e altri di la galia da Trani, qual si rupe a presso la Cania, mia 60, et li homeni tutti scapo-lono ; ma pocho lontam si rupe et andò a fondi la galia di Candia, soracomito sier Anzolo Pasqualigo, e tutti si anegono. Item, di l’armada yspana, nulla intende. Manda le ditte letere da Corfù. Da Trani, di sier Piero di Prioli, yovernador, di 26. Come mo terzo zorno, zonse lì el ducha di Gravina, di caxa Orssina, di anni trentacinque, et montò in uno gripo con 18 bellissimi cavali ; dice va ad Ascoli, poi a Roma de lì per tuor la fia dii papa per moglie. Et prima capitò lì una sua zovene con robe et certi cavali, qual restò nel monasterio di Santa Chiara ; et per questa partita, quelli lochi vicini è sublevati; si dice francesi vieneno lì. Item, manda una deposition dii scrivan e alcuni altri di la galia di Trani si rupe; narra il modo, e fo per la fortuna, quando andono con il vice zeneral per so-corer Modon eie. Poi per un’ altra letera di 28, manda le ditte letere di Otranto. Da Corfù, di sier Piero Liom, baylo et capela-nio, di 17. Scrive quello ha per letere dal Zante, dirò da poi. Et quella medema nova li è sta afìrmata per un patron di fusta da Corfù, venuto eri sera ; qual a dì 13 dice haver preso tre homeni christiani al Dragamesto, li quali li affermono li ditti exerciti terestri e maritimi andarsene a la volta di Constan-tinopofi per dubito di l’hungaro e di l’armata di Spagna, del vegnir de la qual, turchi havea abuto nova. E dicevano li ditti, che ’1 flambular de l’Angelo Castro, era za ritornato a li alozamenti. L’armata nostra era in le aque di Napoli. Item, per via di uno explorator, mandato da la Parga a sopraveder le cose di la Prevesa, ha ivi esser sta bulà in aqua galie 6, e redute a un luogo chiamato El-vati ; e altre 6 sono in terra compite de marangon, e se calafatavano con presteza, e stevano turchi de lì con gran timor de non esser asaltadi da’ nostri. Solicita danari per ultimar quelle fabriche, e per li mureri e manoali brexani. Dal Zante, di sier Nicolò Marzdo, provedador, di XI, a hore do di note. Come, desiderando saper li progressi di 1’ armata et hoste turcheschi, non aspetando il ritorno di le spie expedite per Napoli, qual tre è perite in la Morea, mandò quella matina una barcheta a la volta di Castel Tornese, con uno Bortolo Gaurilopopulo, cyroyco de lì, sotto velame de contratar el rescato di uno suo (rateilo ciroy-cho, habitava a Modon, qual è a Coron, schiavo ; e ritornato in quella sera, referisse haver ozi auto coloquio con turchi e christiani ivi, so' amici, da li quali è sta eertifichato el campo turchescho da torà, e parte di l’armata da mar, aversi presentato a Napoli, excepto la persona dii signor, che con alquanti se ne andò a dretura a la volta di lo Exemiglij per ussir fuora di la Morea. La qual armata et campo, senza haver fato altra dimostration di combater, hanno fato experientia di persuader quel populo, se volesse render di plano, judicando facesse come quelli di Coron ; ma loro, da fldelissimi e constanti, li hanno risposto, esser deliberati mostrar la lhor fede verso el nostro Signor Dio e la nostra Signoria, et per quella patir ogni aspro suplicio. E ussiteno fuora li stratioti, e scaramuzono con turchi. Sono sta morti alquanti di 1’una e l’altra parte; e con questo l’armata predita e campo se hano levato, hora zorni XV, con haver solummudo brusado certi pagiari de albanesi, che erano de fuora del borgo. E dicono 1’ armata andar versso el streto, el signor con il campo versso Constantinopoli, et esser mal condicionati ; e la mazor parte di l’armata andava a fondi ; e disseno aspetar di breve il suo flambular di la Morea, qual, acompagnato bavera il signor a Coranto, dia ritornar a Patras, e à mandato avanti a preparar li alozamenti. Et di l’armata nostra li aferma era in le aque di Napoli, è stata a vista di quella dii turco ; judicha esso provedador sia per sequirla fino in streto. Et dice li è sta afirmato atrovarsi in Modon galie 4 sotil e fuste 5, e che dia ritornar da 40 altre galie, per star continue lì ; a che non presfa fede, cognosando turchi astutissimi, e con fama voler eie. Suplicha vadi il suo successor, et dice de presenti, per questa' invernata non è da dubitar di nulla eie. Del dillo, di 12. Come erano zonti tre stratioti modonei, hoineni di fede, con una barcheta a Ca-ratia ; passati lì, afirmano l’armata e campo turche-sco aversi presenta a Napoli, e havendoli parso dura l’impresa, per esser mal conditionata sì l’armata come il campo, e inteso la nostra armata veniva lì, se hanno levato, hora zorni 15, vano versso Constantinopoli, con haver lassato molti turchi tagliati a pezi da’ stratioti nostri. Confirma solicitar la fabri-cha e fortification di Modon, et esser restati flamuri 7 in la M »rea a questo eflecto. E per tanto, di luto avisa. Da la Cania, di sier Francesco Ziyoyna, provedador di la Morea, di 7 septembrio. Come coronei, non volendose difender, andono subito in campo dii turcho, e conveneno darli la terra, con richieder le intrade del vescoado, li tereni di la Signoria, de’zen-