1517 Mccccci, Dii ditto, di 5. Come di Bologna era ritorna et eorier mandoe, con letere di uno. Lo avisa, eri monsignor di Aiegra vene lì, per dimandar a missier Zuane, per nome dii ducha, do canoni; e il rezi-mento contentò darli. Tamen, si dice trala di Faenza, et è venuto li per altro. Ilem, si avisi che francesi non vien in Italia, come se divulgava. Da Crema, di sier Hironimo Buri, podestà et ca-petanio, di 6. Zercha l’aqua dii Travacon è im pericolo di minar le mure, à mandato per maistro Alexio, inzegner, et con Venturin examinato ; sono eontrarij di oppinion ; manda in nota, acciò si deliberi. Da Brexa, di reclori, di 6. In materia di campi più letere, et è sta dato in nota la tera 80 milia, il leritorio 160 milia. Da Parenzo, di sier Cabrici Muro, oralor etc., di 3. Come trovo in Bistria la galia Loredana. Item, è zonta lì una caravella, li dice 4 galie grosse, veniva a disarmar, erano andate di Zara a Sibinico, et 3 galie sotil, zoè quella fo dii provedador Pexaro, la Barba e una altra. Item, la nave, patron Martim da Chersso, con Tormenti, è zonta lì a Parenzo, vien di Sicilia, dice venir di le altre nave con formenti, per conto di sier Andrea Loredan ; et Piero Navaro, corsaro, li à dà l’incalzo; qual à preso una caravella di ragusei etc. Dii ducha di Pomerania, qual non fu leda. In recomendation di certo Lodovico Bonifacio, suo____ Da poi disnar fu gran conseio. Fato provedador in armada; qual vene, per scurtinio, sier Alvixe Lo-redam, fo governador a Monopoli, quondam sier Polo ; fo solo in scurtinio sier Jacomo Capello, è patroni a F arsenal. Et in gran conseio fo tolto sier Marco Orio e sier Zuam Foscarini. 586 * Da Ruma, di l’ oralur, venute ozi da poi disnar, di 4. Come fo dal papa, qual li disse : Domine oralor, che volò vu ? Rispose : Von penando per la cruciata, Era do cardinali, Capazo et Modena. Disse il papa : Havemo letere di Venecia, di li do, zoè orator dii re di Franza e il secretario di la Signoria, tornati dal ducha nostro, qual si à justifichà di la dona etc.; tamen, la Signoria infama il ducha; ne dispiace ; cercheremo excusarlo per tutto. Poi disse di la cruciata. Eri parlò con li cardinali in concistorio, qualli disseno per le gran spexe non potrano suplir ; per tanto voi lassar il 3.° a la Signoria nostra, e soa santità haver li do terzi ; dicendo li danari non us-sirà de li, si spenderà per le cosse di la Signoria per nostro conto, aliter converemo diminuir lo armar dj le galie. Et F oralor li rispose ; fé longo dfscorsso, , marzo. i 518 et ben a proposito, comemorando molle cose e dii ducha e di F armar di galie 40, redute in 20 al presente. E il papa disse : Promelessemo 40, si andavamo im persona. Et F oralor disse : A ponto, non vi andando si fa mancho spexa, e si doveria armar quel numero. Poi il papa disse: Ricomandò il ducha a quella Signoria, e la si aquieta, perchè F à il stalo, F lia per lei. Item, F orator-li disse leraxon ne doveva dar la cruciata. 11 papa disse : Scrive una volta si scuodi li danari, poi si penseremo, e si spenderemo dove sarà più di bisogno. Et F oralor disse assa’ in risposta ; concludendo, non si pensi di haver un duellalo di tal cruciata, per esser cussi F intention nostra. Et che il papa disse: Habiamo posto mente a una parola dila : la Signoria non voi perder il slato, voi dir la farà pace col turcho ; saria gran mal e di-sconzo a tutto; e il re di Hongaria si duol di la Signoria lo tien in longo. E F orator rispose, non diceva per far pace, ma voleano far ogni forzo per mantenir il stato. Ilem, li oratori di Franza e Spagna non li dà alcun ajuto, per voler llioro dal papa questo medemo. Item, il papa per caxon dii ducha parla con esso orator' risalvadamente. Dii ditto, di 5. Come fo dal papa, per solicitar a lo armar e concieder la cruciata. Li disse soa santità aver scrilo uno brieve al re di Franza, non toy F impresa dii Regno, ma sohm si alendi contra il turcho, licei il re Fedrico si porli mal ; tamen F à fato per ben di la christianità, dicendo: Nui non mancheremo mai di F oflcio nostro. Item, à saputo esso orator, F altro cri in concistorio fo loto le letere di Hongaria, e il papa justifichò il ducha Valentino; e, parlato di la cruciata, disse: In Regno non jubilai, Veneciis claudicai, Florcntia se extinguil. Poi rasonò di F impresa di Faenza ; et, parlalo dii gran maistro di Rodi, par il papa li liabi scripto ; aspeta risposta. Item, sa, à mandato in campo im pochi zorni duellali 38 milia, zoè prima 18, poi 30 milia. Ilem, lo episcopo Brevio di Ceneda si ricomanda di certa causa ha etc. ; et à conzato la diièrentia dii cardinal Monreal con domino Zacharia Trivisano, di sier Nicolò, procurator; el manderà il levar di F in-lerdito di Verona. Da Napoli, di V orator, di 25. Come il re li co-munichò, haver di 28 di Franza, di soi oratori, si duol il papa sij slato causa non siano alditi dal re nè admessi, dicendo F armala fa per tuorli il regno, e sarà causa F armala yspana sarà suspesa, e non potrà andar contra turchi. Li avisano essi oratori, a dì 29 di F altro mexe, zonseno a Burgos. Li vene conira Alexandre) Caponi, per nome di la regina e 587