MCCCCC, DECEMBRE. 1168 abuti ; e di la cruciata, non trarà li reali 60 inilia ducati, perchè al tempo di Granata ne ebe 8, e le borse sono exauste. Item, si fa le bolle per la lega-tion di Franza al Cardinal Roam, e dii zonzer dii ducila di Gravina lì a Roma, per far matrimonio in la fìa dii papa, madona Lugrecia ; e soi fìoli, a uno, il Cardinal Orssini li dà una abacia, e a l’altro il papa li dà beneficij, acciò quelli nascerano reditano quel stato. Noto, el papa disse a 1’ oralor nostro : Non dubitò el roy si acordi con altri, e lassi la illustrissima Signoria, perchè, hessendo nui tre d’ acordo, di niun si habiamo a temer eie. Item, esso orator vede la expedition generai haver assa’ contrarij al bou exito, per le cosse vano atorno eie. Da poi disnar, el principe con li oratori Franza et Napoli et altri patricij, ma pochi, andono nel bucintoro fino a Santo Antonio, contra il Cardinal re-giense, legato apostolico, va in Hongaria, di natione siculo, fo alias governator di Roma, di età de anni..., et noviter electo Cardinal eie. Fo fato cinque paraschelmi, mal in hordine, perchè nui savij ai ordeni non curassemo; et cussi perla terra fo dimostrato pocho apiacer. El principe fo mal acom-pagnato, e pochi vi andò nel bucintoro, e numero 7 a Chioza, o vero a Malaniocho, ili 25 fonno comandati ; non era alcuna vesta d’oro e pochissime di seda, sì che la terra è in pocha consolation. Ditto c.irdinal fu alozato a la caxa dii ducila di Ferara, dove fo preparato, e fatoli le spexe questa sera; poi darassi ducati 20 al zorno. Si dice è con zerclia 70 boehe ; non porta la f, ma 4 palafranieri li va avanti con 4 martelli sopra maze, in segno di legato. El pa-triarcha nostro non li fu contra, per esser amalato di gotte. A di 14 dezembrio. In colegio vene l’orator dii papa, et messe hordine di la venuta dii Cardinal, do-man, a la Signoria nostra, a l’audientia ; poi commemorò quello brieve, mandò questi zorni el papa, zercha la relaxation di domino Lucio Malvezo, retento in castel di Verona, pregando la Signoria nostra, a soa compiasentia, fusse relaxato. Li fo risposto, non era tempo di parlar di questo. Poi el principe li disse di li do contadini retenti da Ravena, e posti in rocha di Forlì, datoli taia ducati 60 per uno, dolen-dossi assai, sul nostro sia stà fato questo. Disse scri-veria al ducha, provedesse a relasarli. Vene il secretano di 1’ orator di Napoli, per haver la risposta zercha dar la galia per la raina di Hongaria, la conduchi im Puia. El, consultato la risposta, el principe li disse non poteva darli galia, per non ne esser, ma daria ogni altro navilio bisognasse. Da Milam, dii secretarlo, di 9. Come quelli si- 460* gnori li ha ditto, zercha l’hospedal de lì, qual era consueto non pagar alcun dacio di le robe per uso suo, et quelli di Cremona voi pagano, pregando la Signoria voglij far non pagaseno ; et essi, dii con-seio regio, scriverà a la Signoria. Item, di sguizari hano, li 6 cantoni, oltra la liga grisa, si hanno dechiariti esser con la regia majestà ; sì che non dubitano quelli signori più, quando ben non seguisse l’acordo col re di romani e dii resto di cantoni, e sperano seguirà ditto acordo. Ilem, de lì si atende a scuoder li 25 milia ducati, e questo per forza. Da Rovere, di sier Maphio Michiel, podesl i, di XI Chome el Cardinal curzense è lì alozato nel mo-nasterio di Santa Maria ; lo ha visitato et presentato, licei non habi auto alcun hordine, et par habi auto letere dii capetanio di Trento, non voi vadi de lì via ; à scrito a Roma e in Alemagua ; aspeterà la risposta ; si duol assai non poter far eie. Ilem, el vescovo Malombra, di Curzola, ragionando con esso podestà, li ha ditto, quel Cardinal è povero, voria qualche ajuto da la Signoria nostra per viver, dicendo a Verona erali stà fato le spexe eie. Di Sonzim Bensom, date in veronese, a d' 12. Manda una letera, abuta da domino Zorzi Triulzi, da Milan, li à scrito suo fratello, domino Scharamu-za Triulzi, di Franza, di 24, per la qual li scrive la venuta di oratori di l’imperio al re di Franza, quali, el più zovene, expose una oration latina, in laude dii re di Franza, molto humile, dicendo erano oratori di l’imperio, e venivano per la pace, per poter atender poi in favor di la christianità contra turchi, e che le discordie di principi christiani non lassano, qualle, si fosseno adatate, si potria resister. Item, doveva venir prima il ducila di Saxonia per orator, qual, per esser stà electi 20 al governo eie., havia convenuto romagnir in Alemagna, maxime per esser in loco dii re di romani esso ducha di Saxonia, perchè soa majestà talhor ne li consulti non poi tro-varssi ; in conclusiom, dice assai di turchi, et esser venuti per tratar pace et acordo con honeste condi-tiom, racomandandosi etc. E ditto poi, in secreto trateria altro. E il roy li fè risponder, era contento di pace, domente le conditiorn fosseno honeste ; e questo è la substantia di ditta letera. Da Padoa, dii vescovo di Cita Nuova, domino Marco Antonio Foscarini. Dice è ocupato al studio ; par voglij li exatori farlo pagar certe decime, e lui