SICCCCC, MAGGIO, m Di Franza, di star Beitelo .Trivixam, el cava-lier, orator, date a Liom, di 12 el 14. Qual non le vidi; perhò non noterò il suinario. Da poi disnar, fo gran conscio per li avogadori, per expedir il Grimani. Compite di parlar sier Marco Sanudo, l’avogador; parlò sapientissime, cargo molto el Campeze. Da poi fo pregadi, non fo fato ni loto alcuna le-tera, solimi election di uno savio ai ordeni inanellava, in luogo di sier Andrea Surian, non provò l’-età. Rimase sin* Jacomo Cabrici, fo savio ai ordeni, quon-120 dam sier Bcrluzi7 el cavalier. Eliam fono electi cinque sopracomiti per electiom. Rimase questi : sier Zacharia Loredam, fo cao di 40, quondam sier Lu-cha, sier Alvise Yituri, fo soracomito, quondam sier Heneto, sier Alvise Dolfim, fo soracomito, quondam sier Dolfim, sier Renier Vituri, fo podestà a Lende-nara, quondam sier Piero, et sier Zorzi Trivisan, fo primo di fustii, quondam sier Andrea. A di 22 mazo. In colegio intrò mio collega sier Jacomo Cabriel. Vene T orator di Franza per cosse particular, et per il principe li fo commemorato li gran pericoli dii turcho, et quello si havea di mar. Disse si facesse li sumarij per Franza. D i Fcrara, dii vicedomino, di 20. Come el mar-chexe di Mantoa tramava acordo col roy, et cussi Ferara, e de lì ogni zorno si faceva precessioni, ni altro scrisse da conto. Di Cataro, dii proveditor. Zercha la galia Barba è lì ; non la voria lassar partir, per il pericolo è di turchi propinqui. Di Arie, di siei' Piero Boldù, conte. Si scusa ; di le lanze prese, lui non sa nulla, sì che la cossa andò sotto de si. Intrò li cai di X, et slcteno longamente. Fo ditto erano in materia di danari, adeo altro in colegio non fo fato. Da poi disnar, fo pregadi. Non fu el principe. Et fo fato la mostra in 1’ hospedaleto di 25 provisio-iiali di Gorlim, qual li mena con lui; a li qual li dà ducati 8 per uno, soto sora, et il resto li vera driedo. Et si parte lui de subito. Fu posto per nui savij ai ordeni la expedition di quel di Malvasia, orator, darli ducati 200 di tornesi, et a lui certa previsioni eie. Fo opera mia tal expedition. Ave do di no. Fu posto per lhoro savij, mandar uno secretano al re di romani, per le cosse di Goricia, eh’ è feudo nostro, con la comissiom li sarà data. Et fo presa. Fu jiosto per tutti i savij, scriver a Milan a l’o- I rator nostro, debili ringraciar il Cardinal Roani, et soliciti lazi l’armata. Fu posto per tulli, ut supra, dar lieentia di la nave di vini di Candia a sier Alvise Pixani dal banca eie. ; sier Bernardo Donado, et sier Francesco Zane possi trar eie., ut in parie. Et fu presa. A di 23 mazo. In colegio veneno sier Renier Dandolo, orator di Candia, tolse lieentia di ritornar. È stato qui più di uno anno, à expedito ad vola quello li lo imposto. Vene sier Ilironimo Liom, el cavalier, et acelò di andar orator a Roma. Vene l’orator di Franza, et disse alcune cosse, nescio quid. Da Milam, di l’ orator, di 19 el 20. Le qual fo lete, mandati, chi non intrava nel conscio di X, fuori, et il principe messe la cossa nel conscio di X; tamen. vene poi al pregadi. Di Padoa, di reclori, e sier Zuan Batista Bonzi, provedador per le camere. Zercha domino conte Alvaroto ; voi dar ducati 300, et sia cavato so fiol di prexom ; et il Bonzi manda qui ducati 400. Di Cataro, dii provedador. Zercha domino Zorzi Bochali, capo di stratioti; solicita sia expedito et remandato de lì. Da Monlona, di sier Bortolo Calbo, podestà. Di tedeschi venuti a quelli confini, la qual cossa prima si sapea per via di Cao d’Istria. D i Sibinicho, di sier Vetor Bragadim, conte, Cliome el barn di Jayza havia corso a quelli confini, et dannizato. Da Brandizo, dii governador el di la comunità. Zercha il soracomito Urban Carazolo, fo l’anno passato, si à portà mal, perhò hanno electo in lhoro con-seio uno altro, qual è Todaro di Fornari, lo nomina et voriano saper l’intention di la Signoria nostra, si l’è contenta. Et li fo risposto, dovesse armar ditto novo soracomito. Et scrive esso sier Jacomo Lion, governador, che l’arsii non era ancor zonto, l’aspettino, e subito l’annerano. Item, scrive di messi dii re va al turco. Et è da saper, il corier di Brandizo portò tal letere, vene in colegio, disse esser stà retenuto in le terre dii re, e dimandatoli per quelli la conditiom di Brandizo e di castelli ; et è stà asallato, et par che a Molla, Iodio nostro, sia diferentia col castello tien il re. Da poi disnar, licei fusse sabado, fo gran conscio per compir li 40; et colegio si reduse; consultono alcune materie dii conseio di X. A d' 24 mazo. In colegio, vene domino Vetor da Martinengo, fo fiol di domino Zuam Francesco,