MCCC’CC, DECKMBRE. 1-228 istration di amor et honor a soa signoria. E, zonta a la porta, el volse esso Cardinal dismontar da cavallo a honorar la f; e fu acetato dal vescovo e clero; e, montato, fo posto solo el baldachino, portato da 8 principalli di quella cita, et 4 altri erano al fre-'no del cavallo, honorevelmente vestiti, e processio-naliter, precedente turba de cavalli e pedoni, poi la chieresia con el vescovo, poi el Cardinal soto el bal-dachin, poi lui podestà con soi prelati, deinum molta quantità de cavalli con numeroso populo, piene le strade e fanestre de populo, excitato da fremili de cavalli e trombete, procedente, tali ordine, per el più bello de la cità e piaza, hymnos cernente clero, per-venissemo al domo. Dove dischayalchati a l’intrar di la chiesia, fo aceptato iterum dal vescovo, clero et incenssato ; poi a l’aitar grando, el vescovo aparato con el suo clero cantono, e usono certe cerimo- * nie, stante continuamente el Cardinal inzenochiato davanti 1’ aitar. Compito hebe el vescovo e clero la sua cerimonia, sua signoria se levò e davanti P aitar, cantò una oralione, e dete la beneditione, facendo publichar la indulgentia de anni 6000. Poi fo conduto in vescovado, dove era preparato honorevel e comodamente per lui e per li soi prelati. E poi quella mafina P andò a visitar, e podio da poi montò a cavallo, e lo acomp;ignò do mia; et soa signoria lo ringratiò di la bona ciera, dicendo esser stà ad vota satisfato da la Signoria nostra. E si partì a la volta di Coneiam, e à gran desiderio de acelerar el camin. Noto, ozi a gran conseio fo leva una zanza senza fondamento, che il re di Napoli era morto.; lumen nulla si havea di zio. A di 27 dezembrio, domenega. El principe fo in chiesia con li oratori, papa, Franza, Napoli e Ferara, e li altri ut supra, con li patricij invitati al pasto; et P orator di Napoli era vestito con un belissimo manto d’oro, serado su la spalla, con zoie eie. Or, aldito messa, veneno a disnar con el principe, justa il consueto. Dd Roma, di i orator, eri sera venule, e lele nel conseio di X, la prima di 15. Come fo dal papa, li comunichò li sumarij, come ave per letere di 8, dii conzonzersi le do armate a uno, e di haver diliberato tuor l’impresa di Modon, e venuti a la Zepha-lonia. Soa santità li piaque, et disse non bisognava exortarlo a dar la cruciata per l’armata yspana, P à fato et faria. Poi esso orator li dimandò zercha la partita di monsignor di Trans. Rispose non saper, ma andava a Milan ; dicendo: Si dice el va a Bologna, per caxom di Faenza ; non è vero, habiamo altra praticha di Faenza, et speremo le cosse ara bon exito. Dii ditto, di 16. Come fo quella matina concistorio. Fo leto una letera dii re di romani, che risponde a uno brieve dii papa, scrivendo esser caldo contro turchi, fino ab incunabulis, e voi mandar a Roma, a exortar soa santità, do oratori. Et il papa dimandò a li cardinali el voto suo. Tutti, uno ore, risposeno si dovesse mandar di longo el Cardinal curzense legato, e scriverli vadi, che sarà admesso. Item, sono venuti lì do cavalari im gran pressa di Romagna, si dice per la praticha di Faenza ; par il papa fazi il fiol di missier Zuane e il siguor di Faenza, cardinali, e asecura il stato a missier Zuan Bentivoy ; et il papa dà de intrada de prcesenti al signor di Faenza ducati 5000, e missier Zuane dà al papa ducati 30 milia. llem, madona Lugrecia, fla dii papa, è stà richiesta da soa santità, toy il ducila di Gravina per marito. À risposto non voler, per esser li mariti soi mal capitati ; et è partita corozata. Dii ditto, di 19. Come fo dal papa. Era P orator yspano, aspetava per haver audientia, e solicitar le bolle di la cruciata. Era col papa domino Philiberto, orator dii re di romani, e uno Agustino, secretano, noviter venuto di Alemagna ; e non poteno essi oratori haver audientia. llem, la praticha di Faenza tien el papa secreta da lui; et eliam eri soa santità fo secreto con li oratori dii re di romani preditto. Item, el jubileo à perlongato fino a la octava di Na-dal. Item, a Forlì è stati presi alcuni, tratavano mal contro il ducha. Item, eri fo concistorio; fo fato do brevi, uno al re di romani, P altro al Cardinal curzense, vadi di longo, si non al re, a li electori e principi di Germania. Item, ricevete nostre letere zercha la scomunicha di Verona ; anderà dal papa. Dii ditto, di 22. Come fo per aver audientia dal papa ; non potè averla ; era col papa 4 cardinali, Ca-pua, arborense, Capaze et Salerno, et erano sopra Faenza. El papa mandò a dimandar a esso orator, per domino Troz, suo camerier, e li disse di Mon-real etc. Disse el ditto al papa, e tornò a dirli, soa santità faria ogni cossa, tamen il Cardinal Monreal 483 non voi assentir, et soa santità non voi romper con lui ; li mandò Capua a parlar. Item, è zonto lo episcopo uladislaniense lì, lo anderà a visitar, justa i mandati ; al qual, sul ponte di Santo Anzolo, per forza li è stà tolto uno cavallo per forza, eh’ è stà gran vergogna. Di Napoli, di sier Francesco Morexini e sier Zuan Badoer, doctori, oratori, di 12. Come esso Badoer, a dì primo, partì da Roma. e. con gran