205 MCCCCCj APRILE. 20G cesco Bernardini Visconte, uno Boromeo, domino Alexandro Sforza, e uno altro. Da Dnhiijno, di sier Piero Nadal, conte et cape-tanio. Manda una letera abuta da Scutari. Ilari, il podestà di Budua, sier Nicolò Memo, scrisse. Item, di sier Andrea Michiel, provedador in Albania, date a Dulzigno ; di sier Hironimo Pixani, provedador di l’arinada, date in galia, a presso Antivari. In con-clusion, avisi di preparamenti fa il turcho et anderà a Corphù. Et per letere dii provedador di Albania, par molto desiderar vadi Sehandarbecho. Fu posto per li savij dii conseio et di terra ferma, scriver a l’orator nostro in Franza, sier Beneto Trivixan, el cavalier, scusandossi haver fato dal-canto nostro quello senio ubligati eie. Ave tutto il conseio. . Fu posto, per tutti, scriver a l’orator nostro a Roma, soliciti il pontifico a proveder, poni decime in Italia e altrove per il turcho, e mandarli li suma-rij eie. E ave tutto il conseio. Fu posto per sier Alvise da Molin, savio dii conseio, e altri di terra ferma, e nui ai ordeni, scriver una letera al re di Spagna, dimandarli ajuto e Tarmata. Et alcuni messe a l’incontro di mandarli sier Domenego Pixani, qual era eleto orator a soe alteze. Et sier Polo Barbo, savio dii conseio, messe de indugiar, e la letera, per esser stà scrito a domino Laurentio Suares a Roma e a soe alteze, et per la spexa di ducati 4000 voi la expedition di 1’ orator. Et ditto sier Polo Barbo io el primo parlasse. Li rispose sier Alvise da Molin, et d’acordo si volse in-dusiar. E fo mal ; Jo voleva mandar uno secretano. Fu posto per li savij ai ordeni, li patroni di le galie dii trafego si provi per tutto sabado, sub pce-na eie. Bave do di no. Fu posto per nui ut supra, elezer per seurtinio uno capetanio di le galie grosse, et con li modi fo deto sier Tomà Zen. Item, elezer X sopracomiti per seurtinio in questo conseio, qual stagi il scurii nio in canzelaria, e chi si voi depenar si depeni. E a T incontro, sier Antonio Trum, el consier, messe di far il capetanio sollo, et li soracomiti indusiar. Andò le parte : ninna non sinciera, una di no, 28 dii Trun, 124 la nostra. E questa fu preso. Et è da saper, in la parte è certa clausula, li soracommiti vadi a la sua volta eie. Fu posto, prima il" colcgio ussisse di cheba, per sier Antonio Trun, el consier, una parte di expedir *1 signor Sehandarbecho e mandarlo in Albania, darli ('° galie sotil, e spender in questa soa andata zercha J ducati 5000, e vadi con lui per provedador in Alba- • nia sier Antonio Bon, fo a Dulzigno, quondam sier Fantin, con il salario sarà limitado. Et, zonto el sia, sier Andrea Michiel vengi ad esser provedador in Dalmatia. Ave una non sincera, 27 di no, 131 di la parte. E Jo voleva contradir. Da poi licentiato el pregadi, restò conseio di X. Era cai sier Antonio Bernardo, dotor, cavalier, sier Anzolo Trivixan, e sier Zacharia Dolfim. Et fono uno provedador dii castcl di Corfù, in luogo di sier Anzolo Querini, è amalado ; e rimase sier Marco Zen, fo camerlengo di comun, quondam sier Piero; qual refudò. Noto, in questo zorno, reduto in chiesia di San 78 Zuanne di Rialto, sier Francesco Marin, sier Nicolò Donado, sier Pollo Contarmi da San Moisè, capi di creditori dii bancho di Lipomani, con parte di ditti creditori, il più numero feno acordo con sier Bortolo Lipomano e fradeli, di lhoro credito haver un terzo de prcesenli, un terzo fin uno anno, e un terzo fin do anni, con molte clausule, come apar in l’a-cordo ; qual perhò non bave luogo, chome dirò di sotto. A dì X aprii. In colcgio non fo il principe, né fu loto alcuna letera. Fo expedito il messo dii ban di Jayza, datoli bone parole e ducati X. Da poi disnar, fo pregadi. Fu posto per li consieri, contra perhò le leze, di far salvo conduto per uno mexe, in le persone tantum di sier Andrea di Garzoni, fioli e nevodi olim dui bancho. Ave 40 di no, et 107 di sì. Fu posto, per nui ai ordeni, la parte che li patroni di le galie di viazi debino dar fidejussion per i volti, sei meiidi (sic), tessera dii capetanio eie., et si debino provar per tutto dornam. Ave 3 di no. Fu posto, per li savij dii conscio e di terra ferma, far uno provedador in la Patria di Friul, mandarli Zuan Paulo Manfron, qual sia governador di quelle zente, e habi 100 cavali di più di conduta. Item, mandarli balestrieri et altre provision. Ilave tutto il conseio. Fu fato capetanio di le galie grosse sier Jacomo Venier, fo capetanio in Fiandra, era di pregadi. Aceto de prcesenli, e il scrutinio sarà qui soto. Item, fu fato il seurtinio di X sopracomiti. Fono tolti più di 200. Ancora fono fati li tre auditori dii bancho di Garzoni: rimaseno sier Francesco Mar-zello, sier Zorzi Loredan, e sier Hironimo Marin, erano di pregadi. Da Cremona, di sier Domeneijo Trivixan, el cavalier, e sier Nicolò Foscurini, provedudori. Come era stà dispegazato certo San Marcho eie. Et