3"21 mccccc, Ìomvasse de non demonstrare la passioni sua in tanta mutatione de fortuna. Nel volto monstra mala ciera, ancora che el se havesse facto radere questa raatina ; li trema le braze, le mano et tuta la persona. A presso di lui, immediate, era el capetanio di arzieri di la guarda dii re ; et da poi seguivano 100 altri arzieri. Et con questo ordine fu conduto per mezo tuta la terra, fina nel castelli.», qual è in monte, dove el starà molto bene custodito et guardato per questi 8 zorni, fina che se compie la cha-bia de ferro, dove el dia esser posto, et sarà la stanzia su i de note. La qual chabia è molto forte ; i ferri sono circondati de legno; et è el ferro fallo de una tempera, che quando el se tocha con lima, o ver altro instrumento per romper, se apiza el focho imantinente. Questo non voglio prelenneter, che, hessendo l’ambasador de Yspania et io ad una fa-nestra, davanti la qual passò el preditto signor Lodovico, et essendoli mostrato lo ambasador de Yspania, el cavò la bareta. Et essendoli ditto da poi, che lì era eliam lo ambasator de la serenità vostra, el se retene, et fece acto de voler parlar. Io non me mossi. El qual capetanio de li arzieri, che li era a presso, li dixe : Andemo ! Andemo ! Da poi el preditto capetanio referite a la majestà dii re, che il dixe : Vali a dir, che non li ho fato reverentia a lui ; et che i sono gente de mala sorte, et che i non servano fede, et similia. Et io dixi, che me haveria reputato haver auto vergogna, et non honore, se io havesse auto alguna demostrationc de benivolentia da persona de sjmel sorte. La majestà del re è stata nel palazo suo, al qual andai a referir, haver veduto el signor Lodovico passar ; dove veneno eliam di altri signori et gentilhomeni, et referite chi una cossi chi una altra del ditto Moro. La prefata majestà mi ha ditto, haver deliberato non lo mandar a Lo-c'>yes, corno mi disse haver ditto, perchè in quel loco el va a qualche tempo de l’anno a suo’ piaceri de caza, et non vuol haver causa di andare dove el perchè el noi vuol vedere ; ma ha deliberato de mandarlo, et cussi lo manderà, a Lelys in Barrì, duo lige a presso la cità di Borges ; el qual loco ha mio castello fortissimo, con le fosse più large che ■ion sono quelle dii castello di Milano, et piene di a,lua ; et è questo locho in mezo la Franza, a custodia de uno che era suo capetanio di arzieri, quando 1 era ducila de Orliens, et bavera bona compagnia de persone fidatissime, et arlevate per la majestà sua. Desrnontato eli’ el fu del mulleto, fo portato a Peso su in castello ; et dicono che ’1 non puoi carniere un passo senza adjuto. Per tutti se judicha l Diariì di M. Sanuto. — Tom. III. maggio. 322 che’ zorni suoi debino esser pochi. Grafie. Sereni-lati veslrce me humiliter commendo. Lugduni, die secundo maii, MD. Subscrìplio: Benedictus Trivisanus, eqwes, o-rator. A dì 15 mazo. In colegio, veneno sier Dome- i nego Zorzi, et sier Hironimo Querini, qualli tonno electi a udir la diferentia dii locho di Pandim, era tra madona Fina, fo moglie dii conte Hugo di San Severino, et il conte Alberigo, fo suo fiol ; et disseno quanto haveano visto di quelle raxoui. Fo rimesso poi. Vene l’orator di Franza, qual conferite molte cosse; et poi dimandò di gracia la relaxation di quelli oficiali, die a soa requisition erano stati relc-nuti ; et cussi li fo compiacesto. Li fo ditto di luchesi fusseno recomandati al re, et de’ pisani, et ditto mal de’ fiorentini, et parlato poi dii turcho. Vene l’orator di luchesi, al qual li fo ditto quanto si havia operato con l’orator di Franza, el scrito a Milan ; ringratiò assai. Da Fellre, di sier Matìdo Barbaro, podestà et capetanio, di 13. Come à nova, il re di romani esser a Norimberg, et li fioli di signor Lodovico esser stà levati di Persenon, e con li arzenti e robe menati a Yspurch ; et che il re feva zente per voler far fati, quali soldava lì a Yspurch, dove erano i milanesi : missier Zuan Francesco da Marliam, missier Antonio, e uno altro, di Crivelli, et uno di caxa Viscon-ta ; dicono farà assai. Da Monopoli, dii governador. Chome mandava in questa terra alcuni de lì, posti a confini ; e de lì si armava la galia. In questa matina, fo balotado, con li governa-dori, alcuni condutori di dazij. Rimaseno tutti, ex-ceplo sier Piero Donado, quondam sier Tolomeo, a la spina, qual za era a mezo il dazio. Da poi disnar, fo grani conseio per li avogadori, per expedir il Grimani. Et reduto, parlò 7 borre missier Zuam Campezo, doctor, leze a Padoa, avo-chato dii Grimani, benissimo, ma molto longo ; mostrò gran eloquentia, ma non compite; e tutto il conseio fo inversiato contra li proveditori stati in armada ; dimostrò gran disordeni etc.. Et in questo mezo, sier Antonio Trum, el consier, sier Beneto Zustignan, et Jo, Marin Sanudo, savio ai ordeni, andamo, jubente colkyio, a l’armamento, per causa le zurme e galioti di le galie dii trafego, voleano la refusura, e la conzamo, che per mexi 5 21