MCCCCCI, FEBBRAJO. 1392 le, al capetanio zeneral drizale. Come in quella note paSsada era venuto lì, con alcuni nostri stratioti, uno coroneo, nominato Starnati Turiano, da parte di Ra-leì Manolli, Jacomo Halli, fradelli, Zorzi Ralì, Dimitri, scrivan di la camera, Bernardo, Lunardo e Piero, fradelli, di Franceschi, e da parte di tuto quel populo e tera di Coron, che sono in numero 700 da fati, excepto i traditori; et si oferiscono taiar a pezi tuli i turchi sono lì, per numero 600, e dar la terra a la Signoria nostra, e voi 3 o ver 4 galie, vadino lì a presso, acciò, quando vorano, hessendo sopra il fato, vadino esse galie lì, per poter haver la cossa perfeta; con questo, siano absolti di li debiti fatti; et li à dà bona risposta. E, consultato questo arti-culo con quelli sopracomiti, concluseno doversi ace-ptar il partito ; ma, per esser solum lì 4 galie mal in bordine, pertanto spaza uno gripo a posta a esso zeneral acciò li mandi presto presto 5 galie; et à fato una patente amplissima a tuto el populo di Coron, e una letera separada a li capi sopra diti, scrivendoli * non solum sarano absolti, ma im perpetuo premiadi da la Signoria nostra; e mandoe via dito homo con una suo. Ilem, fece discargar la nave, primo Piero da Liesna ; e il biscoto e legnami à fato meter nel castello, e certa- parte di tormenti, perchè par sia senza pan, li stratioti non hanno da viver, li è forzo darli un pocho di formento ; et eri bona parte andono a far erba, per non poterli teuir, chè li cavali moreno di lame; et turchi feno una imboschada, prese solum tre, zoè do puli, et uno di anni 5; e 1’ orzo è stà una salata ; perhò si provedi, aliter diti stratioti si perderà. Dii ditto capelanio zeneral, date, ut supra, a dì 15. Come 0 ha dii Zonchio; l’armata yspana ancor non è mossa, et li è venute a la ditta do nave carge di vituarie, e horra non fanno quella pressa de le-varssi ; et perhò è stà tempi fortuneveli. llingratia Dio sia zonto dii pan a la nostra armata, per esser zonto el inaran, primo Zaneto di Muran e la galia Vitura bastarda, con pan, e uno gripo da Corfù con miera 50 ; el qual gripo, in quel bora, lo mandò al Zonchio al provedador Pisani. Ilem, è zonto una caravella schiavona, con biscoto da Trani, sì che, gratia Dei, harà pan per qualche zorno. Si voi levar, e andar a Santa Maura, e poi a la Prevesa, per brasar quelle galie, poi a la Vajussa ; e per caxon di l’armata yspana, non si parte; e à mandato una fusta fino a Santa Maura e in quelle aque, per prender qualche homo, per saper qualcossa. Ilem, è zonto lì Jacomo Coltrim, lo lauda assai ; vene con 27 ho-meni di fazon, e à trovà sier Alvise Salamon, prove- dador, aver principià in quel castello uno riparo ; li piace, e lo va prosequendo, sì che lo farà inexpu-gnabile circum circa ; e per tanto, voria se li mandasse li 200 lombardi richiesti per esso Coltrili, qual 10 manderà a Napoli di Romania, a veder quelle fa-briche; poi torni a Corfù. Ilem, manda una altra querella contra il provedador dii Zante, sì che non è per lassar tal cossa in silentio ; voi se li mandi danari, e mandò li conti di la dispensation, saldati fino a dì 4 dii presente ; per il qual resta credador di lire 19 milia 179, soldi 7 di pizoli, spexi dii suo; e manda l’inventario di le inonition è lì in castello. Dii ditto, ivi, di 16. Come ricevete 4 nostre le-tere. La prima, zercha quel domino Pantaleo Sacha-no. Risponde più niun molo li è stà fato ; et che zercha il mandar galie a disarmar, rimesso a lui sì o no, exequirà a questo, quanto li parerà ; tamen, le galie, sì grosse e sotil, è mal in hordine, si di corpi e di patroni, come di li homeni amalati, adeo bisogna mandarle a disarmar. Per la seconda, debbi far conzar la barza capetania, dove li par, o a Corfù eie. Risponde, voi mandarla a Veniexia a disarmar, et etiam la Mora, e solum tenirà con lui tre nave. Per la terza, zercha le galie di viazi, la segurtà, e mandi. E cussi farà. Per la quarta, di ducati 2251 dii Miani, sono su le galie, debbi averli. Ilem, a dì 13 ricevete molte letere duplichate; et una, per la segurtà di le galie di viazi, per le fuste ussite di la Vajussa, unde expedì il capetanio di le galie grosse con do galie, sier Daniel Pasqualigo e sier Marco Tiepolo, con comission vadino fino al Sasno contra le galie di viazi. Ilem, avisa di hora in hora zonzer molte fameie in quella isola, e ogni dì ne vera più, et à diliberà mandar le galie Iute di viazi a Corfù, con questo le non passino Corfù, per l’arma’ yspana, fino altro hordine ; e deputò le tre galie a rata, zoè sier Francesco Arimondo e sier Zacharia Loredam in Alexandria, e sier Bortolo Dandolo a Barato ; e a le zurme à dato sovenzion, licei non liabi danari, e 11 Dandolo e Rimondo hanno mudà le loro galie, zoè la galia di sier Pexaro da dia’ da Pexaro à abuta il Rimondo, et quella di sier Domenego Capello à abuto il Dandolo, et altri sopracomiti non à voluto andar a rata. Ilem, manda la copia di una letera scritali dal capetanio di la Parga ; la qual è notada qui avanti. Dii dillo capetanio zeneral, non dice dove, ma è 540 quarta letera. Come ozi, videlicel 16, era venuto sopra la sua pope di la galia don Diego di Guerra, capetanio di le artilarie dii capetanio yspano, e dis-seli era zonto con le do barze un bon subsidio di