1637 MCCCCCI, MARZO. atque potentissime princeps, frater et colisaguinee noster amantissime, si in aliquo arbitramini nos vestroe posse morem gerere voluti tati, id animo' paratissimo exequemur, adjuvante Deo maximo, quem precamur____ut velit vos vestrumque regiuin sta- tum in sua dignissima proleclione incolumem conservare. Da Milam, dii secretano, di 28. Come monsignor di Chiaramonte era sta dimandato dal re, lo vadi a trovar a Molines in Bergogna, o a Lion, pro-metendolo non lo tenir più di zorni 15, per conferir insieme. E cussi si parte, e va a Bia’ Grassa, dove è alozato monsignor di Obignì, poi a Pavia ; e lui secretano lo acompagnò. Item, monsignor di Luciom li à ditto, suo barba, Cardinal Roani, poi Pasqua sarà a Milan ; et par esso lucionense sarà levato de lì per li malli portamenti soi, e tutti si doleno eie. À mandà le teiere drizate a 1’ orator nostro ini Portogallo, a Zenoa, justa i mandati. Da Crema, di sier Hironimo Bon, podestà et ea-pelanio. Zercba la cruciata à suspeso, et à ’uto una letera da Milan, come el dì di la Nostra Dona è uno jubileo de li; non à voluto publicharla, acciò li danari de’ nostri subditi non vadi a Milano. Eliam ne ebbe un’ altra di Lodi. Di Albania, di Zorzi Schandarbecho, di sua mano, data in la isola di Alexio, a di 7. Avisa dii modo si have quella terra, e lauda Jacomo Trivisam, secretano dii provedador, qual andò avanti, et operò tanto, che la terra si dete a la Signoria nostra e a lui eie. Di sier Antonio Bom, provedador in Albania, data ivi, in l'isola di Alexio, a dì 7. Come, a dì primo, zonti a porto Malonto, mandò Jacomo Tri-vixam, suo secretarlo, in terra per andar in Alexio a pratichar ; et cussi incognito, come merchadante di tormenti, andò et arivò in caxa dii vescovo de lì, domino Piero Malonsi ; et comenzò a pratichar con li vechij di haver el dominio dì la terra ; et cussi avanti lhoro zonzesseno, si reseno, e rebellono a’ turchi, et preso il gemiti dii turclio. Poi, a dì 5, zonse el signor Schandarbecho e lui su l’isola ; et recevuti con grandissimo jubillo ; et in quel zorno, a dì 7, eh’ è domenega, levono il stendardo dii glorioso San Marco ; et par, turchi venisseno da la banda di le rive; et amazono do homeni dii signor Stefano Du-chagin, qual è lì con lhoro ; et doman dia andar nel suo paexe, aspetato da tutti con desiderio. Item, quel gemiti dii turclio si voleva riscatar con ducati 200 ; l’ànno prexom, et li à tolto un bel cavallo, e donato al signor Schandarbecho. Item, de lì hanno trovalo salii stera 1500, la mità ha concesso al populo, per li carazi dati al turclio, et 1’ altra mità retenulo per spexe eie. Item, verano lhoro oratori de qui. Vene sier Constantim Zorzi, da San Marcuola, et presentò al principe una letera dì Ragusi, di sier Ili ronimo, suo fradello, di 17, drizata a la Signoria. Come, per uno suo venuto di Constantinopoli, non dice il tempi», à aviso di la certeza di l’ussir velie 40 di Constantinopoli per Gallipoli, tra galie e fuste ; si dice, vanno per scontrar le galie nostre di Bartilo e Alexandria ; e altri dice, vano per andar nel colio di Satalia, a la spiaza, per le cosse dii caraman ; e il signor fa cavalchar a quelle bande Carzegolli bassà, con persone 30 inilia ; ma li janizari non voleano andar ; voleano per lhoro capetanio Jacub bassà, qual è arsirato. Item, il signor à fato allegar do san-zachi, per aver lassato mirar le 4 galie col socorsso in Modon, zoò il sanzacho di Negroponle el quel di Egeo castro. Item, esser ritornalo l’orator dii signor, slato in Ilongaria, a Constantinopoli. Conelu- 629' de, per questo anno non è da dubitar il turclio lazi armata, salvo quello è ditto. Item, esser zonto lì a Ragusi li do stati a Conslantinopoli a la Porta, zoè Caraffa et Palavisino; passeraio di qua ; et il signor Schandarbecho•intrò in Alexio, ma per voler andar troppo ini pressa, non è in quella reputation si credeva. E venulo con pocha zente, e albanesi non fanno quel caso eie. Ma tutto consiste a le cosse di Ilongaria. Vene dentro uno grecho callalati, qual è assa’ anni dia haver, per certa sua nave, eie.; dicendo, l’altro eri fo leta per sier Francesco Foscari la sua parte ini pregagli, di la sua expedition, e fo impedita. Suplicha li sia provisto ; non à da viver ; bavia la vesta sopra la camisa. Or, da compassion, li fo dato ducati 20. Veneno li do oratori, Alberto Trapolin et Lo Io-vico Colile, solicitamlo la expedition di roveri eie. E il principe li disse, doveriano pagar li soldi 5 per campo, in tanto bisogno; tutti paga, da lhoro e vicentini in fuora. Risposeno, pageria questo arcolto. In questa malina, molti di savij che compivano, tra li qual Jo, tolessemo combiato dal principe e da li altri restava. Da poi disnar fo conseio di X siinplice. Feno uno capetanio di le barche nuovo, nominalo maistro Pen-zin da Bergamo, compagno di Zuan Piero di le Ma-iete ; et feno li soi capi di X, do di qual nuovi, zoè sier Francesco Falier, sier Alvise Michiel e sier Lorenzo Contarmi.