1095 MCCCCC, NOVEMBRE. 1096 porta dii borgo versso Forlì, et hessendo parte minata, con le scalle e artilarie deteno la batagtia, e montati alcuni per la ruina su la torre, e poste do bandiere sopra, da’ favenlini fono rebatuti, e durò 433' ditta bataia (ino horre 22, e con occisiom di molti dii campo lassorono la bataglia. Et, si quelli dentro havesseno un pocho di ajuto, ussirebeno, et romperla el campo, el qual à gran carestia dii tutto, e stanno a la frascha, e si dice .non potrano durar molto per li tempi cativi. Da Dulzigno, di uno Simon de Sinio, di 3 octu-brio. Scrive, chome sier Piero Nadal, rector de lì, à tochato più di 4000 ducati, e lamen fa pagar a quelli poveri, che non hanno da viver, et va discurendo. A di 24 novembrio. In colegio vene l’orator dii papa, e comunichò dii caso sequito a Faenza, dicendo non era bataia ordinaria, ma alcuni dii signor Verzilio Orssini apizò la bataglia, e volendo un mis-sier Nerìo Savello andar su le mure, da le soe artilarie proprie fu amazato con tre altri eie.; e sopra zò disse assai. Vene do messi et capetanij di sguizari, menati da uno Alvixe Signolo, sanser, el presentò una letera di uno capetanio, di credenza, chiamato Stefano..., data a Turìgo, a dì 2 di questo. Avisa chome voi venir a servir la Signoria, ma non voriano venir per mar, e dice è stato a la guerra di Novara con domino Zorzi de Petra Plana eie., et aspeta risposta, e oferisse molti sguizari. Avisa l’acordo fato di sguizari col re di romani, et per il principe fonno care-zati, et coniesso la expedition a li executori. Ilem, lo episcopo di Puola, brexan, di Averoldi. era per haver audientia, qual il Cardinal San Zorzi, eh’ è a Pavia, e voi andar in Franza, l’à mandato a chiamar, vadi con lui ; qual non voi andar senza li-centia. E ditti Averoldi è fidelissimi, e à le bolide di Brexa ; unde, consultato in colegio, fo terminato el principe li parli, vadi eie. Ilem, fo dato licentia a la nave di Coresi, va in Candia, poi a Syo, a far le sue merchadantie, justa il consueto. Da Ravena, dii podestà el capetanio, di 19. Come il campo dii ducha, a dì 17, si apresentò a Faenza, et con 6 canoni et do colombrini piantono e co-menzono a bombardar, e Faenza si voi tenir. Ilem, uno comissario dii campo li à scrilo, voria licentia di trazer da Ravena 5000 stera di grano e altra-tanto di biava. Et li à risposto in bona forma, lamen voria saper il voler di la Signoria nostra. Et li savij andono a consultar, et la Signoria dete audientia col principe. Da poi disnar fo pregadi, et Io leto una parte per information, zercha certa angaria dii pesse, come in la parte si contiem. Fu leto una gralia di sier Andrea Magno, quon.-dam sier Marco, è debitor ete., pagi di tanti prò’. Fo ballota do volte, et non fu presa. Fu posto per nui, savij ai ordeni, una parte di elezer do provedadori sopra le nave, dii corpo di pregadi, con li modi, auctorità eie., era sier Dome-nego di Prioli e sier Marin Zustignan ; debi veder le raxon di le nave retenule in armada ; ilem, quelle state in armada ; ilem, li danizati sì di navilij chome merchadantie in questa guerra turchescha ; itern, patroni dii trafego et Barbaria, capetanio sier Bernardo Zigogna ; ilem, le galie di viazi, si à ’buto il dover di homeni, e meti ducati X per homo a quelli mancha ; ilem, le malvasie tolte per il capetanio di l’armada yspana, e, visto le raxon, possi scontar con le angario in llioro nome poste, et che si mete-rano in fulurum. Et sier Antonio Trun, el consier, e sier Lunardo Grimani, qual intrò in opinion, messe, che tutti li dannizadi, e questi dia aver, vengi a la Signoria, e, se li par, li cornetti a sier Antonio Condol-mer e compagni eie., ut in ea. Et Jo fui el primo parli per l’oppinion nostra. Et li savij dii conseio et di tera ferma intrò in nostra opinion. Mi rispose sier Antonio Trun. Poi parlò sier Cabriel Moro. Li rispose sier Lunardo Grimani. Et andò le parte : 0 non sincere, 0 di no, 66 dii consier, 66 la nostra. Et per non esser 434 sta preso ninna, ilerum ballolate, fo 0 et 0, 60 dii consier et 73 la nostra. E fu presa. Ma per l’bora tarda, fo rimesso a farli il primo conseio di pregadi. Fu posto per li savij dii conseio e di terra ferma P opinion di sier Lunardo Grimani, persa P altro zorno, che il danno di le vendede si farà per le caxe ete., tolte in la Signoria nostra, sia a conto di debitori, cussi chome ànno 1’ utele. Et sier Lunardo Grimani parlò. Et andò la parte, e, senza contradi-tiom, fo 6 non sincere, 59 de sì et 63 di no. E ilerum ballotato : 4 non sincere, 57 di sì, 68 di no. E questa fo presa. Fu posto per li savij ai ordeni, scriverai capetanio dii colfo, vadi per l’Albania, asegurato le cosse di la Vajussa, fazi prodame, lazi render a li reclori ete., formi il processo, et edam contra di provedadori, et mandi a li avogadori. Et have tutto il conseio. Fu posto per nui sopra diti, atento la galia Mar-zella di Alexandria è a li castelli stracarga, sia per il consolo di Alexandria va, tolto do gripi a spexe di patroni, e cargarli de rami per aleviar etc., con altre dausule, come apar. Ave 8 di no, el resto di la parte.