235 Di Cadore, di sier Zuatn Aloise Dolfìin, vice cape tanin. Avisa di la morte dii conte di Goricia, cho-me per altre difuso si ha ’liuto. Da Rimano, di sier Francesco Capello, el ca-valier, proveditor. Come domino Juliano di Medici passò de li con cavali 12, va a Roma ; et chome ha inteso la nova dii prender dii signor Lodovico, à ’bu-to apiacer. Da Ferara, dii vicedomino, di 15. Di la nova dii prender dii Cardinal Ascanio, tutti è rimasi de lì morti, e il signor sopra gli altri; et domino Zuan da Valle, orator di quel signor, torna di Franza ; e il signor vi manda uno secretano novo, chiamato Nicolò di Bianchi, qual va da missier Zuan Jacomo, poi in Franza. Et quel signor è certo, la Signoria li voi mal ; e li ha ditto, si parla de qui su le piaze di lui, sì che manda a conzar le cosse col roy con danari, e li darà ducati 100 milia. Ilari, non si fa altro cha ragionamenti tra quelli feraresi ; et la cita di Parma si dete al roy, c il comissario, domino Francesco Fontana, fo preso da Agustim di Athanasij, e posto in custodia ; et in Monte Chirugo era un Triul-zi, fo lassato. Ilem, di Carpi, el signor Alberto di Pij ne ha la mità, l’altra era dii ducila di Ferara; et era 88 venuto lì a Ferara uno domino Carlo Ingrati, orator di .missier Zuan Bentivoy, a conzar la diferentia, per il signor Gilberto di Pij, suo zenero, sì che poiria intravenir, el signor ducha l'usse fuora di liaver più Carpi. Di Hongaria, di sier Vetor Soranso e sier Sa-baslian Zustiynan, oratori, date a Buda, a dì 2, 5 el 6 di l'instante. Come zonseno de lì a dì 2. Li vene contra domino Joxa e il reverendo domino Nicolò Boschajo, regij consieri, e altri cavali C00, e Francesco da la Zuecha, secrelario nostro, e con grande honor intrò in la terra, e passono per la caxa dove era alozato l’orator dii turcho, qual è lì con cavali 120, et il re li fa le spexe, e ogni zorno spende ducati 50 per lui. Ilem, ricevute nostre letere e inteso il tutto, e quanto li e comessoeie.; et venendo a cavalo, li fono fato una oration latina, nomine regis, et il Zustignan rispose latine, ex tempore. Ilem, il re li fa far le spexe; et a dì 5 ebbeno audientia pu-blicha da la regia majeslà, e poi la privata. Era col re il ducha suo fratello, il reverendo episcopo ystri-goniense, il gran canzelier et altri ; et il Zustignan fè una oratiom latina, e nulla tochò dii matrimonio eie., ma di l’amor con la Signoria nostra, e si unissi contra questo turcho. Et lo episcopo ystri-goniense, nomine regis, li rispose di la optima vo-luntà dii re. Et poi li detono la secreta; et expo- aPrile. 23G seno quanto haveano in mandatis, el non li feno risposta, e tolseno tempo. E a dì 6, iterum stati col re, parlono zercha il far di la liga universsal con li principi christiani, sempre intendando con sua maje-stà il re di Poiana, suo fratello. Et rispose per nome dii re, quello esser pronto ajutar la cristianità e far la liga ; et voi la Signoria nostra contribuissi a cavali 25 milia eie. Et parlato di la spesa, tolseno tempo a rispónder, sì che essi oratori starano a veder la resolution di sua majestà, zercha la spexa ne dia tochar. E di la trieva col turcho, e mandar Alvixe Manenti a Constantinopoli, ancora il re non li ha ditto nulla. Et scrivono longo zercha il suo andar a Constantinopoli, bisognando ; si scusano, pur acha-dendo, anderano uno di lhoro. E nota, 4 oratori fono dati per il re a essi oratori, con li qual tratono tal pratiche : videlicet il reverendo ystrigoniense, il reverendo vesprimiense, domino Gerebi Peter, et domino Josa, regij consiliarij. Da Corphù, dii capetanio generai di mar, date in galia, a di 30 et 31 dii passalo. In conclusion, quella armata malissimo conditionata, e li homeni amalati di febre, et non è 50 boni homoni per galia, e non trova homeni de lì con tute provisiom fa ; et voleva mandar la galia, sopracomito sier Valerio Marcello, in Canal de Viscardo, et non ha 50 homeni in tutto. Ilem, tandem è zonto il maran di le mu-nition, ma è poche ; et la galia Baxadona è compita di romper ; et a la galia di Cataro si à roto l’albore, perhò si provedi. De qui à ricevuto li ducati 2000, li spenderà ; manda letere abute dal castelam di la Parga, e dii proveditor dii Zante eie. Da la Parga, di Andrea Lama, castelan, di 26, al zeneral, Avisa esser venuto el bilarbeì a la Prevesa et uno altro a la Janina ; voleno andar a Nepanto, dove si conza l’armata, et arà le galie in bordine, ma la nave è innavegabile. Di sier Piero Liom, baylo et capetanio di Corf , sier Lucha Querini, proveditor, et consieri, di 30. Avisa il zonzer di esso baylo de lì, e di le cosse bisogna a quella terra, e provision fate ; et sono anime vinti milia, e non hanno tormenti, perhò si provedi per il viver lhoro. Di sier Lucha Querini, proveditor, solo, di 29. Avisa le provision fate et va facendo, et quello bisogna : una letera longa di sua mano. Dal Zante, di sier Nicolò Marcello, proveditor, al zeneral. Li scrive di l’armada si prepara in col-plio, e provision fano, e fuste navega de lì ; e lui à avisi da le Peschiere, et esser zonti asapi 6000. Da Molla, di sier Hironimo Pizamano, gover- MCCCCC,