065 ' mccccc, a li oratori francesi, parlino eri per Vicenza, li ducati 130 restava haver l’ostò, qualli lhoro pagono. Essi rectori si hanno scusa, e tolto la colpa lhoro di non esser sta pagati prima. Di Brexa, di oratori, di 21. Manda avisi abati da uno sguizaro fidel, tornato di Eiemagna. Dice a dì... zonse a Belinzona, e non vete 0 ; in la rocha è la mità sguizari, e terieri ; in la terra pochi sgui-, zari. Fo a Lander, terra di Austria, e 0 vete di movimenti ; et a Tosana, terra di sguizari, fo fato una dieta. Eravì oratori dii re di romani e dii roy, e se ne voi far un’ altra. Erano sguizari elicmi di la liga grisa, quali è col re di romani, e si crede sarano col roy per haver capitoli, non li trar se non pagarli ; e quelli è per il re di romani voi andar in Friul o im Lombardia contra la Signoria nostra ; e dice sguizari sarano con il roy, e chi col re di romani ; e si farà una dieta questa Croxe di septembrio, et si vedrà la conclusioni, limi, fo a Misocho, et 0 vete di movimenti, e à scontrà el baly del Degiun andava a Ghia vena. 265 Da Milani, dii secretano, di 20, in zif'ra. Come avisò di la nuova dii tuor dii navilio ; et è letere di monsignor di Obigni esser zoiito a Como, et non era vero, ma ben a Giorno fo movesta tra le parte. Monsignor di Taleram è partito ozi per Lecho. E sta fato consulto con domino Galeazo Visconte, qual francesi stimano assai, et terminato poner fanti in corte vechia a le torete di le porte e a la piaza dii castello, per guardia di monsignor di Luciom ; tome» 0 è fato. Poi, in zifra, scrive milanesi desiderano novità di elemani, et, venendo, farano dimo-stration, e za sono fanti secrete in le caxe ; e a la caxa di missier Agustin Triulzi e Bergontio è stà posto custodia ; le qual do caxe è in odio a’ milanesi, e sopra tutto li Triulzi ; et sgombrano li francesi la roba per li malli portamenti soi, e hanno mandà il suo versso Aste, restano solo con le arme e li cavalli, ognium de lì sotera il suo ; francesi te-meno le cosse di Eiemagna, licei usano il fausto ; dicono sguizari sarano con lhoro, e ne harà X mi-lia, e tien, con le lanze 1400 che hanno, si potrà prevalersi, sì che sguiz ¡ri è la tramontana lhòro. Et de li tre cantoni di la liga grisa, una à manda a refudar li danari e l’acordo havia col roy, licet questi dicono è stà con pato di offender soa maje-stà. Item, è letere di Franza, di 15; et monsignor di Luciom li ha ditto, il re cade da cavallo, ma non sì à fato mal da conto ; si machó. Dii ditto, di 21. Come monsignor di Luciom li ha dillo, haver auto letere da quel Hironimo di Mel- AG0ST0. 000 ze, è qui, che non è ancora expedito, prega la Signoria lo expedissa, dicendo : Questa è la prima gratia. Et lui secretano^ li à risposto : Le cosse di Veniexia si governa per leze. ìtem, dice, post senta, el predito lucionense li à mandà a dir, aver letere dal re, di 16, li avisa esser fata tricgua fino marzo col re di romani, qual doman o l’altro la publicherà, et manderala in nota a la Signoria. Questo è il titolo si dava missier Zuan Jacomo Triulzi, questo mexe di aprii : Johannes Jacobus Triulzius, regius locum tenens generalis, et Francice meraschal-chus. Di Franza, di l’or alor, date a Monlargis, a dì 13. Come a dì XI il re partì, et hessendo in campagna, vete cervi assai, li corsse drio per piacer, e su uno colieto caschò di cavallo, dò di 1’ osso di la golla, da la banda dii brazo dextro, in terra ; etiam si machò la testa ; et è mia X de lì. E l’orator 10 andò a visitar, e soa majestà disse : Signor, non ò mal, mi posso meter la mam a la bocha. Pur dii brazo li duol e di 1’ osso, e non beve, che li dispiace assai, ma bevanda, qual, presente luì, la beve. Et disse, verà fin tre dì a Monlargis. Poi disse è zonto 205 * lì monsignor di Vergè, per nome dii re di romani venuto. Non l’à ’ldito ancora. Etiam soa majestà 11 disse : Li cavalieri rodiani mi à scrito, lassi venir li oratori turchi; li ho risposto in bona forma. E li dimandò di nove da mar. Li rispose esso orator 0 haver di tre dii mexe in qua, per caxom di tempi. Et monsignor di Albi li disse, credendo el sapesse, come si trata liga tra il roy e lì reali di Spagna, ne la qual sarà inclusa la Signoria ; et quelli reali si oferisse far lo acordo col re di romani ; lamen scrive, dal re ni dal Cardinal 0 di questo à inteso ; prega li sia dà licentia, ve'ngi via. Fono alditi da li savij Sinibaldo e Iiufin da l’A-qua, foraussiti za molto tempo di Lodi ; vorìano il suo e si scrivi. Noto, per li zudexi de’ piuvegi è stà condanà per usurario sier Piero Marzello, quondam sier Antonio, cognominato Male Fin, per un merchado col Perduzi ; con questo, che la condanason sia, che ’1 pagi ducali 400 a la prima galia si armerà qui. Ad' 24 avoslo. In colegio vene sier Zorzi Pixa-ni, dotor e cavalier, venuto podestà di Chioza, in luogo dii qual è anelato sier Lorenzo Bernardo. Referì poche cosse: primo, haver nctà Chioza dii morbo, e à fato far la pallada, chiamata di Liom, dove de pie' XI di aqua era, bora n’ è pie’ 18, sì che le nave po-trano intrar ; et à spexo assa’ danari di le decime, e fato sconti, e mandà a li governadori. Item, va biave