309 mccccc, sier Renato, va con 50 lanze e la compagnia di monsignor di Montasom, e sarano ditte zente lanze 500 et <5000 fanti, versso Pisa ; e a Pavia le caxe è piene di francesi. Itevi, dii zonzer de sier Hironimo Zorzi, el cavalier, lì a Lodi, per andar a Milan etc. Da Lodi, di sier Hironimo Zorzi, el cavalier, podestà di Verona» oralor nostro, dì 8. Avisa il suo zonzer li, e domino Ambrosio Triulzi li vene conira; alozò in caxa di domino Nicolao da Mosto, et con lui rasonalo, dice francesi a Pavia esser lanze 500 et C000 pedoni, e più vi dovea zonzer : capetanio di ditte zente monsignor di Beumonte; si dice an-derano versso Bologna. È da saper, di la risposta fata a li oratori francesi, fo mandata in Franza et a Milan a sier Iliro-nimo Zorzi sopraditto, e dato la copia a li oratori, videlicet di lhoro mano, per non si consueta darla mai. Da Roma, di V oralor, di 6 et 7. Come il papa in concistorio propose tre cosse, havendo esso ora-tor datoli la instrutiom, di la qual mandoe la copia, la qual edam fo leta in concistorio, videlicet: poner decime al clero di Franza, Eiemagna et Ilongaria etc. per il turcho, non ceptuando li reverendissimi cardinali, e lui papa voi esser il primo ; et li cardinali, li fono centra, pur si aquietò, e fo ordina le bolle al datario. Item, propose di mandar uno legato Cardinal in Hongaria, et concluse expedir lo episcopo di Ctiai, prò nunc. Quanto a la 3.a, di unir li potentati de Italia, disse si vederi. Item el datario, episcopo di Modena, à ’buto una canonicha ili Padoa, perla morte di domino Francesco Siega; per tanto •1 papa prega la Signoria li dagi il possesso ; tamen ditto canonicha, per pregadi et per il colegio, in exe-cntiom, fo dato il possesso a Lunardo Anselmi, era et è consolo a Napoli. Item, avisa chome lo episcopo di Tioli doveva venir qui per Ascanio; non vien, inteso la venuta di Beuchayro. Item, è nova de lì, el re Fedrico si acorda col re di Franza. Da ditto oralor, di 7. Come è aviso, el Cardinal curzense, legato a Perosa, haver preso il castelan di Gualdo, che retene i nostri merchadanti, con bon modo, e dete fama veniva mille sguizari; unde quelli di la terra prese ditto castelan, et ge lo dete in le man, et ha restituito le robe a li homeni nostri erano lì retenuti, unde aricorda saria bon scriver una letera a ditto cardimi, ringraeiandolo. Li qual merendanti andavano a Fuligno. Da Rimano, dii proveditor Capello, di 6, 7 el 9. Zercha Antonio di Fabri, contestabele, e li provisionati fa .Item, dii recever di ducali 1732 ; farà e pa- MAGOIO. 310 gara dilli provisionali. Item, è nova el ducila Valentino vien a Rimano, et il papa voi andar a Rolo-gna avanti de’ francesi. A d' XI mazo. In colegio vene el dispoti di la Morea, viem di Milam, stato con il signor Lodovico. Presentò letere di nostri proveditori di campo; è bel homo, si racomandoe, voria operarsi o in mar o in terra. Fu posto a presso il principe, qual li rispose bone parole, et non concluse altro, dicendo si Vederia. Vene uno barom ili Hongaria, nominato domino Nicolò Linf; per el qual, perii principe lo mandato li cai di 40 e nui savij ai ordeni, a levarlo di 1’ hostaria di Saiv Zorzi, e condurlo a la Signoria. È homo vechio, granilo, non sa latim, solum hongaro;et sento a presso il principe. Dice era stato a Roma, et si partiva per Hongaria. Il principe li usò bone parole, e fatoli bona ciera. Veneno sier Domenego Marin, sier Antonio Vn-lier, e sier Piero Balbi, savij sopra la exatiom; aricordò molte cosse zercha il scuoder. Di Udene, di sier Antonio Loredam, el cavalier, luogo lenente, et da Gradiscila. Di certe nove di Go-ricia, e zente si adunava lì; et erano venuti do, per per nome dii re di romani, a Goricia, et mandono a Cremons eie. Itevi, che turchi preparava cxercito in Bossina. Di Arbe, di sier Piero Boldù, conte. Di alcuni morlachi venuti su l’isola a dannizar; quali sono dii conte Anzolo di Frangipanni, unde à formato un processo, qual lo manda a la Signoria, e si provedi. Di campo, da Trevi, di sier Chrislofal Moro, pro-vedilor. Avisa il partir dii colega Marcello per Frinì, e lì non è fanti; è andato a Bregazam e Brignan, lochi de domino Francesco Bernardin Visconte, el à tolto il possesso, posto in uno il pagador et domino Antonio di Pij. Di Caravazo, di sier Zuan Antonio Dandolo, provedador, di 8. Chome à, monsignor di Lignì esser partido di Pavia im pressa, perchè il roy moriva; e vien ditto non poi campar. Fo ordinalo grani credenze di tal letera in colegio; e non fo credula tal nova. Dii Ferara, dii vicedomino, di 9. Come Bologna, o ver missier Zuane, si acorda con Franza, li da ducati 30 milia; et Corczo, e li altri lochi, stanno con speranza di conzar con danari. Itevi, de lì si a inteso il dar di Ascanio a’ francesi; et il marchexe di Mantoa voi mandar il prothonotario suo fratello a Milam, al Cardinal Roani, et missier Zuan Lucha, è lì a Ferara tornato, dà speranza al ducha. Item, lu-