1565 MCCCCCf, MARZO. 15 GG voia. Item, monsignor di Trans li à ditto, il papa si strenze mollo con l’orator dii re di romani e quel di Spagna. Ilem, è stato con domino Thomaso Re-gulano, secretano di re Fedrigo ; li ha ditto il re di Franza fa preparamenti conira il regno, et il mio re chiamerà turchi in suo ajuto. Del ditto, di 8. Come monsignor di Trans li ha ditto, haver letere di domino Acursio, di uno nontio dii re Fedrigo, venuto a la Signoria per tratar liga col re di romani, Spagna, la Signoria et lui. Et poi di quel abate va al re di romani, per nome dii papa; et di la risposta fata per la Signoria, di la constante fede ha a il cliristianissimo re; et che à dito al papa di questo abate ; dice nulla saper, et si ’1 vien li lo cha-stigerà. Item, l’orator fiorentino, ave audienlia dal papa, si scusò non haver fiorentini dato ajuto a Faenza ; et par sia venuto per intertenir il papa, per dubito hanno di Piero di Medici non intri eie. Dii ditto, di 9. Come fo dal Cardinal San Clemente, qual li disse haveano deputà li exatori, et barano li danari dii colegio sopra le intrade dii capello ; et parlato zercha la cruciata, disse lui la daria a la Signoria, perchè la spende in conservation di tutta la christianità ; et li ducati 40 milia, mandò il papa in campo, fono Irati in questo modo: ducati 20 milia dii jubileo e cruciata di Fiandra e Bergo-gna, per li do terzi ; ducati 7000, di là da’ monti ; ducati 3000, da’ fiorentini; ducati 7000, di l’abatia data al Triulzi, che fo promessa al Cardinal curzense; et ducati 3000, di uno altro beneficio. Dii dillo, di X. Come ha di persona fide digna, in concistorio verbum nullum in re christiana ; et il papa parlò a uno Cardinal solo di la cruciala, et feno varij coloquij insieme eie. Dii dillo, di XI. Come fo quella matina a palazo ; trovò el Cardinal Santa f et l’orator yspano, qualli non poteno haver audientia. 11 papa era andato a la vigna, con monsignor di Trans; et di tal streteza l’orator yspano assa’ ne parla. Item, ozi fo dal papa ; era il Cardinal Santa Praxede e monsignor di Trans, qualli parlavano insieme di certi bergantini presi a Ilostie, portavano sartie eie., per le galie ha compra-de il papa. Item, esso orator solicitò lo armar, et il papa li disse, faria, e haver scrito in la Marcha per haver zurme. Item, ozi è iutrato lì uno orator dii ducha de Lituania; li fo contra la fameia dii papa e di cardinali ; e lui orator si lauda di la Signoria nostra di l’honor. Dice è bon honorar li oratori di quelli principi poi favorir la cristianità. Ilem, manda la bolla di levar l’interditto a Verona. Da Napoli, di l’orator, di 7. Come il re li co* munichò letere di primo et 4 dii passato, di Elema-gna, di domino Francesco de Monlibus, di aparali si fa contra Franza; e il re non à voluto acetar le trieve; et li oratori, stati in Franza, non ossano ritornar, per lo cror fato, et dubitano. Item, à di Palermo, a dì 27 il capetanio yspano licentiò una nave zenoesa, feva aqua, et tre barze ; et à fato far cride, non si disarmi, et li banditi vengino, sarano asolti, riservato certi casi ; e chi voi danari, vadi da lui, ne haverano. Ilem, che a Saragosa si moriva, et domino Gregorio Gueriero era tornà per stafeta in Alemagna, et vi va domino Dionisio Asmodeo, fo alias orator a Milani, et Alvise Ripoi si aspeta ritorni. Item, il re à fato bando, non si trazi dii regno ni oro ni arzento. Item, Lucha di Rossi partì per la Vallona, con 3 carfazi di panni d’oro e di seda, per presentar. Ilem, una fusta di Molla, fu presa, esso orator la fece liberar; et che li arendatori di grani, 604 videlicel Jacomo di Rossi, li ha ditto si oferisse far biscoti a la Signoria, a ducati 7 il mier. Item, il re cavalcando a veder le mure, li disse haver avisi di 21 di la Valona, dal comandador di Capua, erano Irate di la Vajussa e menate in la Valona galie XI, et una ne era lì prima, et erano poste in uno stagno; et che tre nostre galie, al Sasno, con una barella remur-chiò fuora do gripi di merchadantie, et che veniva persone 5000 de lì. Noto, sier Lorenzo Bernardo, podestà di Cliioza, in luogo dii qual andò sier Alvise Capello, consigliò il rezimento, è amallato, et non referì. A dì 16 marzo. In colegio vene uno messo dii capetanio Carazolo, qual è suo maistro di caxa ; presentò una letera di dito capetanio, dimanda licentia di mandarlo dal padre e madre, eh’ è in Reame, per conforto lhoro ; qual arano inteso il caso di la sfortunata, et voria la Signoria scrivesse al nostro orator li ajutasse eie. Item, dimanda di gracia, la Signoria lo meli ad alozar a Ravena e Zervia, e lassi far a lui, perché non poi patir di l’oribel, violente et inusitato caso di la dona sua sfortunata, qual è in man di marani. Et il principe lo confortoe, dicendo andasse ; e li fo fato la letera. Vene uno corier dii re di romani, con Piero Pender, merchadante tedesco, et presentò una letera aperta dii re, data a dì 19 zener, a Nolimberg, par ■ citi il principe, termine zorni • 60, a presentarsi o mandar a raxon davanti il suo conseio, a requisitiom di Zuane et Zuane da la Scala, vicarij di Vicenza e Verona, videlicel li primi zorni 20 per il primo termine, li altri per il segondo, e il resto per il 3.° Et ditta lei (era dice cussi nel principio : Maxìmilianus