495 MCCCCC, LUGLIO. qual à sospeto non babbi intelligentia con turchi ; et fo ordinato per la Signoria a li cai di X lo examini, e fo posto im prexon. Da Trani, di sier Piero di Prioli, governador. Come è zonto lì pevere vicn di Napoli, va in la Marcila per il colfo, et altrove; voi la Signoria ordeni quello habi a far o tuorlo o ver non. Li fo scrìto li retegni, e avisi de chi sono. Vene sicr Zorzi Corner, el cavalier, cao di X, et cassier dii conscio di X, dicendo voler prestar danari per il bisogno da mar. El fo commesso a sier An-zolo Trivixan e sier Zacharia Delfini, erano dii conscio di X, volesseno tuor il cargo di Calar 1000 homeni maritimi, e mandarli in armada; e cussi feno. 190 Et perchè sier Bortolo Dandolo e sier Francesco Arimondo, sopracomiti, non erano partiti, li fo mandato a far comandamento che, soto pena di la vita, vadi via a borra e a dretura dal zeneral, et stagino solum bore a Polla. Il Dandolo porta ducati 5000. Et Jo fici ballotar ducati 200, per mandar biave a pastrovichi e quelli di Perasto. Fo parlato di armar le galie di capetanij e altri navilij, e mandar in armada. Ilem, di expedir il signor Schandarbecho, justa la forma di la parte, et ordinato mandar danari a Trani, per comprar biave e far biscoti, e de lì mandarli a Modom. Da Padoa, di sier Lorenzo Venier, capetanio. Come à electo Francesco, suo cavalier, castelan a Cita-della; prega sia confirmato. Da Crema, dii podestà et capetanio, di XI. Come à per via di missier Nicolò da cha’ da Mosto, qual fo a Milan, e li scrive li presoni vanno in Pranza, et tamen le cosse si conzano con danari. Missier Zuam Francesco da Marliam à conzo le cosse sue con ducati X milia, pur andò a Novara, et è ito in Pranza. Etiam le donne di rebelli vanno in Aste, et a Milan si aspeta monsignor di Obignì et monsignor di Cremesom, uno vien sora le zente d’arme, l’altro al governo, fino vengi missier Zuan Jacomo, licei francesi dichono non vera più, e va col re a Degium. Et la rainà à dona a la moglie di missier Zuan .Jacomo una coladena, di valuta di ducati X milia ; et monsignor di la Foieta, era a Castel Novo in la bocha di Adda, per nome ili monsignor l’armiraio di Fran-za, à brusà 45 caxe, per caxoin di certi stati amazati ; unde el prefato par sia stà retenuto in castello a Milani etc. Di Caravazo, di sier Zuan Antonio Dandolo, provedador. Zercha li dacij eie. Di Goricia, di commissarij regij. Zercha uno Antonio Burlò, retenuto per il luogo tenente di Udene, per sospeto desse aviso a’ turchi vengi in Friul ; fanno fede non esser vero. Fono alditi li oratori di Trevixo, in COntraditorio con quelli di le castelle, zercha il pagar dii subsidio; unde, fo terminato facesseno, come fece dii 1472, a tempo di l’altro subsidio, zoè la cita pagi G9 carati, et le castelle 31 ; e cussi fono scripto letere in favor di castelle. Di Ferara, dii vicedomino, di 12 et 13. Come il campo francese è stà roto da’ pisani, per esser dis-ordenali. Manda letere di Juliano di Medici. Scrive da Bologna qui a Piero di Bibiena, che saria hora tempo far fati contra Fiorenza. Ilem, manda una Mera dii conte Nicolò Uangon al dito Piero, scrive haver di Lucha, che il capetanio Zaneto à preso uno comissario de’ fiorentini, era in campo, e lo menò al capetanio zeneral, qual l’aferò por li capelli etc., sì che guasconi, sguizari e francesi sono in fuga, voleno andar a Monte Carlo e Pessa, e pisani voleno recuperar Vico Cassina et Pontadera, e andar a Monto Carlo e Pessa, et hanno XV fiorentini im Pisa retenuti, fanno compagnia bona a’ francesi e malia a’fiorentini; hanno tolto im Pisa forssi 400 guasconi. Ilem, il ducha di Ferara è di mala voia, non voi si ragioni di novo; et fiorentini stanno mal, qualli, come ha inteso, sono stati causa di far mover il turco. Di sier Hironinio Contarmi, provedador di l’ar- 190' muda, date in galia in Tinere, sopra l’isola diaria, a di 16 zugno. Come il campo dii turco, era a Napoli, se tirò, a dì 12, a la campagna di Nidi, mia 28 di Napoli, dove è loco ubertoso di aque et vituarie e pradarie; va poi a Modon et Coron, et molti stra-tioti nostri è fuziti per non pagar carazi, et à mandato il signor el bilarboì, con asapi per meterli su l’armada dii colfo; et soto Argos è slato tre flam-buli, con persone 3000, per assegurar il passo por le vituarie; et a Napoli, quel Martini Manassi, stralicio provisionato, à gran parenta’, è homo sagacissimo, et uno suo fradcllo e la moier fonno trovati una noete in una barella, fuzivano da’ turchi, et li altri fradelli sono homeni miserabolli; à fato il processo contra di lui, lo manda orator al zeneral con uno altro. Ilem, va con la galia, soracomito sier Alvise da Canal, et à fato meter in li castelli di sora moza 300 fermento, e impito el forzo di le cisterne in la terra da basso bote 1500 aqua ; à fato repari a le mure da terra, et aterar e far ruinar caxe di fuora al castello dii Scoio ; à fato impir le cisterne d’aqua, nietervi formenlo, et quello era su la galia, soraco-mìto sier Nicolò Taiapiera, e meter le bombarde a segno a le porporole; ha fato schandaiar; et lì è so-