1037 MCCCCC, NOVEMBRE. 1038 fu chiamato dentro ditlo Zuan da Casal, sta a Pize gaton, con suo cugnato, Paulo Bilia, zuroe fedeltà, et volse basar li piedi al principe, et dimandò andar con qualche segno di fedeltà. Sia fato cavalier; e cussi doman sarà fato. Vene maistro Zuan da l’Aquila, maistro Hiro-nimo da Verona, medici da Padoa, e domino Piero Trapolin, doctor, zercha aver la confirmation per pregadi di 1’ (lordine fato per li rectori. Essi doctori metano uno exator a scuoder il dazio di la masena, dà 16 milia lire, qual fo deputado a essi ductori le-zenti; e perhò anno posto Zuan Fazuol, venitiain, per exator. Et li fo risposto, si meteria la parte. Vene alcuni villani dii locho di San Pollo, dii pa-triarcha, eh’ è in trivixana, in contraditorio con li fioli di sier Zuan Marcello, per il beneficio etc., non 10 voleno. E li ajuta, per el conte Lanziloto, suo cu-gnado, domino Ector Brandolin etc. Fo comesso a sier Beneto Sanudo, avogador, aldi et expedissi, come di jure voi. Di Casal mazor, dì sier Piero Marzello. Zercha l’incantar di dacij, eh’ è il tempo, forssi di ducati 1500 ; et quello di l’imbotada etc. Li oratori lhoro sono qui; è bon expedirli presto. D t Milani, dii secretano nostro, di 3. Come era zonto uno secretano di missier Zuan Jacomo Triul-zi ; dice è zonto in Aste, vien de qui, con li titoli e podestà consueta, e questi signori francesi dicono non saper 0. Itern, quelli francesi hano fato comandamento a quelli castelli, stagino in hordine per mexi 6, aliter li (orano e fornirano llioro ; e hanno posto 11 castello di Milani per do anni benissimo in hordine di tutto; e cussi a Lecho e Como etc. Item, monsignor el generai Brizonet, fradello dii Cardinal 4li ‘ San Mallo, si parte, va dal re, dice per solieitar l’impresa contra turchi. Resta a Milan el generai di Savoia. Item, di la dieta di sguizari si fa a Turigo, 0 s’intende; e il re di romani ne fa un’altra a Nolim-berg, el dì de San Martini. Manda letere abute da Liom, di 1’ orator Foscari. Dii Liom, di sier Francesco Foscari, el cavalier, orator, date a dì 22 octubrio. Come, mo terzo zor-no, zonto lì missier Zuan Jacomo Triulzi, li mandò a dir voleva visitarlo ; e lui missier Zuan Jacomo non aspetò, ma vene a caxa, dove lui orator era alo-zato. Et li disse tornava in Lombardia, con graeia dii re, restituito a tutti li soi titoli ; ma lui non li voleva usar, maxime quel di luogo tenente, per li francesi soi contrarij governano Milan, ma sarà mara-schalcho generai di le zente d’ arme; starà a riposarsi, straeho da le fatiche, e voi recuperar certi soi lochi a’ confini di t .deschi. Dice, francesi non à inanellato oponerli al roy, tamen è stà visto la verità. Si racomanda a la Signoria nostra etc. Esso orator li rispose etc. Poi missier Zuan Jacomo disse, el roy era disposto a l’impresa contra il turcho, e veria a Liom a provederli ; danna francesi etc. Item, de lì à nova, il re à mandato uno secretario per stafeta a Fiorenza, a protestarli li dagi franchi 66 milia restano dar, per pagar le zente, aliter farà eie. Item, manda in Italia lanze 400, et si dice bretoni 7000. Item, missier Zuan Jacomo doman si parte per Milan, et lui per Bertagna, a trovar il re. Item, scrisse una letera a li capi di X. Vene el signor Schandarbecho, qual li inanella zercha 1000 ducati ; la soa expedition è stà speso ducati “2000 ; li fanti e stratioti, za zorni 50, è sopra Lio; li arsili preparati eie. Or dice non havea da viver; havia impegnato il tutto. Li fo ballota di darli ducati 100. Di Bologna, di missier Zuan Benlivoy, drizala a Piero di Bibiena, di 3. Come si mette in bordine, et di nulla teme ; à la protetione dii re di Pranza, e zercha conservarsi e difendersi ; par sij molto ga-iardo, si racomanda a la Signoria nostra. Fiorentini non hano finto di cassar il conte Ranuzo, ma è venuto da lui per suo soldo, et saria buono atender a remeter Piero di Medici in caxa. Di Bernardin da Nona, capo di stratioti, date a Cividal d' Austria. Voria licentia andar a Roma al jubileo ; e li fo data per uno mese. Da. Durazo, di sier Domenego Dolfim, capelanio dii colpho, date a di 17 octubrio, hore 16, in galia, a presso Durazo. Come, per letere abute dal prove-dador di Albania, li scrive da Dulzigno, dovesse mandarli una galia e la fusta, e a caro 1’ haria an-. dasse ini persona, per poter conferir alcune provi-siom insieme, perchè el dubitava, antivarani fosseno d’acordo con turchi ; unde esso capelanio, per questo, vene lì a Dulzigno; dal qual intese non era 0, e antivarani stanno ne la devotiom e fede solita, ben che tra lhoro ne sia qualche mala spina, come à scrito a la Signoria nostra di le conditiom lhoro, che suc-cerano la letta, e Dio voglia a la fine che, per nec-cessità, non divertano eie. E za molti anni meritava quella terra esser recluta a marina, perchè hessendo fra terra, con gran spesa e dificilmente si poi guardar; e lui capetanio volea con la galia butar il pro-vedador lì; qual li disse, conveniva prima proveder a Dulzigno, et de qui provederia etiam a Antivari, meglio che si fusse de lì. Et li persuase andasse a veder Chuvrili, locho novo; e cussi hessendo. prote-