235 • MDXXVIi, MAGGIO. 236 Cesarea, li qtial prometono alli alemani che se fra termine di uno mese non gli pagano integramente, gli darano in loro potere Parma et Piasenza, et fra tanto la persona del signor principe di Orange gli remane obligata. Et così domane se incominciaranno a pagare parte deli denari del primo pagamento, et perchè non si trovano tutti in contanti nel castello, se incomincierà a bater de li argenti nella Cecha. De questi primi denari se dice che Nostro Signore ne paga parte, et parte ne pagano quelli che sono nel castello, secondo le persone che sono et le robhe che ci hanno. Postdomane se ne pigliarsi il possesso, et se tiene che gli remanerà per castellano don Philippo Cerviglione con 150 spagnoli et 150 alemani, et poi Nostro Signore uscirà et con li cardinali che ci sono denlro andarà alla via di Napoli per andar poi in Spagna. Tulli li altri cosi soldati come di altra professione andarano ove vorano a suo beneplacito. Monsignor della Mota è sta fatto governator di Roma, et heri incominciò ad exercitar il suo officio. Le cose di questa cilà cominciano pur a respirar un poco perchè più non si fanno pregioni, ma si dubita che la pèste non faccia la parte sua, perchè fra che già ce ne era principio, in questi tumulti poi nelli quali et le persone et le robbe si sono ineschiate insieme, et le persone et bestie morte sono stati 5 in 6 giorni insepolti, è tanto il fettore, che non si può andare in volta per alcuni lochi ove era ma-153* gior la copia de li morii; tal che da ogni canto sono angustie. Non obstante che lo aponlamento 'sia come fermato, per alcuni segni che si sono veduti questa sera fare al castello, et per qualche altra suspitione è sta ordinato di star questa notte molto advertiti. Da doi giorni in qua si è levato fama per queslo exercito che’l signor marchexe del Vasto verrà in campo fra 3 o 4 giorni. Chi la tiene per certa, et chi non la crede punto. Certeza non ve n’è, per quanto ho potuto intendere. Il signor cardinale Colonna, che mi havea scordato di dirlo, serà remesso agli offitii, benefitii, dignità et honori c une prima, come per li capitoli quanto più presto li lassarano vedere Vostra Signoria diffusamente vederà. 154 De Roma de niesser Sigismondo dalla Torre, data alli 23 de Mano 1527. Per haver scrito diffusamente per molte altre mie, di quale so più che alcune serano capitate, non replicarò altramente, havendo scritto quel poco che si può scrivere de la ruina di questa desolatissima cità, poco a paragone di quel che è stato in effetto. Che a voler scriver quello ch’è la verità, io per me non credo che homo fosse bastante. Scrissi che lo aponlamento de Nostro Signore si tenea per concluso con quelle condilione che avi-sai ; il che da pur una el un altra difficullà, quando si credea ¡Joi che fosse concluso è andato in fumo tal che più non se ne parla, anzi sentendosi che lo exercito di la lega viene ¡nauti et già è a l’Insola, si sono falle le trinzee dintorno al castello dal canto di fuori, aziò che senza gran travaglio non possi esser soccorso o levatone Nostro Signore. Tulio lo exercito imperiale sta molto adverlito perchè li loro nemici non li possano inganare, che del sforzarli mostrano haver tanto animo di coiti-batere et de vincere quanto hanno havuto a com-bater et vincer Roma. Qui, quelli che hanno travagli sentono manco fastidii, et questo dico perchè quelli che sono implicali nelli negotii della guerra sono tanto immersi in quel pensiero, che altro non gli offende. Ma noi poveri ambasatori che non ha-verno da .travagliar in quello, sterno in la magior paura del mondo per la peste, la qual fa de mali scherzi, et da tre di in qua è intrata in alcuna parte de la famiglia del signor duca di Barbone. Et un Julio già suo secretano et hor thesoriero, è morto con uno espellano et altri dui, di maniera che un-dique sunt angustiae. In questi giorni son stato un poco indisposto di stomaco, pur sto assai bene. Qui si sla in expecta-tion del signor marchese del Guasto et il signor Alarcon vengano con alcune di quelle gente del regno, le qual, quando questo exercito se disponesse ussir alla campagna contra quel de la lega, baslarian insieme con li signori Colonesi, alli qual seria assi-gnato questa impresa per tenir l’assedio al castello, nel quale il signor arcivescovo di Capua, da che la pratica si è disconclusa, non è poi intrato. Et il signor Gioan Bartholamio Gatinara, che già per altre mie scrissi esser ferito in una spalla da uno arcobuso andando in castello, è come guarito. Ho scritto al signor Suardino in Spagna ludo successo di questa vittoria ; ma le lettere non sono ancor partite che monsignor de Beouri, qual subilo che le cose del castello pigliavano forma dovea par-lirse, non essendo quelle resolule, non è per ancor andato. II signor principe de Orange ha ben mandato un suo nominato monsignor Denlavilla giove-neto locolenenle di suoi cavalli legieri ; ma lo ha mandalo con semplice aviso del successo di Roma, per quello che se ne può sapere.