423 MCCCCC, GIUGNO. ra a’ nostri stipendij, per esser valente homo et ex- * perimentato in assa’ guerre. Iicm, mo terzo zorno fo conduto lì el Cardinal Ascanio, vestito da Cardinal, con capello rosso in testa, con uno episcopo in sua compagnia, et 25 in 30 arzieri. Fu posto in castello dove siete il Moro ; non sa dove sarà posto ; et che esso orator parlò al re, zercha la ju-stifichation si la Signoria nostra non rende al conte di Chaiazo il castello. Disse il re : Non in’ incuro. Ilem, il papa à serito al re, non è pericolo dii turcho; ma è bon, la Signoria nostra sia bassata. E il re disse : E mal papa, extra dìgnitalem. Eliam si ha questo da Rodi. Di Brexa, di rectori, di eri. Chome il conte di Piliano è contento tandem cavalchar ; si partirà do-menega a dì 28, senza altro. Aulo danari da Padoa, lassa suo flol, missier Lodovico e missier Mariano, ilriedo, a condur il resto di le zente, et lui, sier Do-menego Bencto, verà con lui, juxta i mandali. ' Di Cutaro, di la comunità, di 2. Si racomanda-rio se li provedi ; lauda sier Zuan Paulo Gradenigo", lhoro rector eie. Di sier Jacomo Venier, capetanio di le galie grosse, date ili Canal di Viscardo, a dì 2. Non fo lele ; 0 da conto. Da poi disiiar, fo conseio di X, simplice. A dì 28 zugno. In colegio non fu il principe. Vene sier Domenego Dollìm, va capetanio al colto, et messe baneho. Dice à homeni... ; dimandò uno armiruib e do compagni di stendardo eie. Vene sier Hironimo Lippomano, fo dal bancho, dolendossili è stà bollà il bancho; voria li 7000 ducati ; nihìl faclum. Vene sier Piero Michiel, da San Pollo, cugnado di sier Hironimo Donado, vicedomino a Ferara ; volse licentia per 15 zorni, per dito vicedomino, potesse venir a Moncélese a veder sua madre eh’ è amalata. Et cussi o.zi fo messa a conseio, et fu presa. Vene Hironimo Colla, fo canzelier di Rossi, con sier Nicollò da cha’ da Pexaro, fo a Rovere. Disse era stato da Rovere a Trento ; 3 parlà al conte Bortolo Crivello ; li disse era stato tre zorni in una se-pultura, ascoso a Bergamo, quando fuzite. Ilem, con l’arziepiscopo di Barri, di caxa di Chastiom, e altri millanesi, partono insieme, che si fa gran preparamenti in Alemagna, dicendoli si vederà assa’ cosse questo anno, et introno in trame di acordo il re di romani con la Signoria contra il roy, et si conze-ria le cosse dii turcho, sì che era venuto qui a dir questo. Or, mandato fuori, fo consultato ; et vedendo erano cosse di gran momento, li fo ordinato tazesse sub poem, et non se impazi più. Et dato sacramento per li cai di X a tutti di colegio, di tenir secreto. Di Rovere, di sier Mxfio Michiel, podestà, di 26', drezala ai cai di X, per inad. ver lentia tela. Avi-sa di le cosse di sopra, e di la dieta, qual è compita, e concluso tuor l’impresa di Milam ; si fa gran preparamenti eie. Manda in nota una lista di quelli fon-no a la dieta; non vi fu il conte palatino et lo episcopo triverenze, et di li oratori francesi, ivi venuti eie. Et iterum, fo dato sacramento per li cai di X, ut supra, a tutti. Vene uno domino Gabriel Bosso, canzelier di domino Lodovico di Gonzaga, electus manluanus marchio eie. La letera è data a Hostiam, di credenza. Et poi presentò un’ altra data a Bozolo, di domino Galeazo Sforza di San Severino, pur di credenza. Dimandò do cosse: che ’1 ditto domino Galeazo vo- 15i) ria vegnir a star sul nostro, si a la Signoria era di contento ; e l’altra non disse. Li fo risposto, si ve-deria. Da Curzola, di sier Alvise Balbi, conte, di 13. Chome à spazà di armar la galia con gran dificultà, li homeni sono andati pianzendo, et è andati di anni 60 in suso, licei si doglino, dicendo esser exenti. Manelia su la galia homeni 20, et lui, conte, fa la de-scritiom de li homeni remasti. Da Spalalo, di sier Piero Trivixam, conte, di 12. Manda la mostra di stratioti di la compagnia di missier Nicolò Bochali. Ilem, per un’ altra, avisa di uno è stà da Schander bassà preso, qual fo per nome di sibinzani, e fo relenuto ; era lì quando li fo portà la nova di la captura di Lodovico ; et il bassà rimase stramortito, e le volto cativo, e subito spazò a la Porta, et qui dice molte cosse ; et turchi dubita di hongari, et va il signor col campo a Napoli di Romania, et altre particularità. Di sier Piero Marcello, provedador, date a Ci-vidal d’ Austria. Ricomanda il capetanio di le fan-tarie, e l’Alviano manda una letera di 23, abuta di Cao d’Istria, par habi per via di Veia, turchi 15 milia sono partiti di Bossina, passa su zatre, vicn in Friul, imde lui provedador à fato asaper a tutti; tamen non è vero. In questa matina fono alditi li oratori di Sibini-cho, et, me anelare, expedito quel di Arbe, per la diferentia con il conte Anzolo di Frangipani; fo rimessa al conte. Vene sier Cabriel Soranzo, va soracommito con uno gripo fino a Corfù; volse alcuni homeni et il cornilo; li fo fato comandamento vadi via.