Ili MCCCCC, FEBBRAIO. 112 A dì 15 fevrer, da malina. Fo divulgato esser nova de l’intrar 2000 fan ti in Cremona, et za è il conte Bernardin e Tadio di la Motella,.siche quelle cosse son asegurade; tamen intisi, in queste novità, sier Jacoino Morexini, camerlengo, dubitando, mandò la moglie in castello, et eiiam lui vi andoe, che fece molto mal. Ilein, si have francesi, conzonti col Triulzi, esser mia 6 lontano di Milan, in campo di sora, tra Ve-gevene e Novara ; havia tagliato a pezi chi trovavano, et brusando le caxe, facendo molti danni. /lem, haveano posto a sacho Tortona, et che in Alexandria li gelfi haveano cazato fuor li gebelini, e toltoli il suo ; et che erano venute 5 bandiere de tedeschi o ver sguizari, in ajuto di Lodovico, qualli per non haver danari, tre ne erano tornate adriedo, et che il signor Lodovico era a Pavia stato, e, abuto la terra e la rocha, era ritrato a San Nazaro, dove dava danari a’ sguizari e fanti, 8 lire per uno e non più, di quella moneda, e fredamente. Ilein, intisi che fu preso a Milano uno, portava letere in castello, in uno pan, qual fo apichato ; et uno altro pocho inanellò non fusse preso, ina quelli dii castello ussite et lo tirò dentro, e scapolò. Item, el Cardinal Ascanio è in Milan, ma li populi sono mal conienti di haver fato tal movesta, et si scusano, credeva la Signoria fusse con Lodovico, perchè di tal reputation si serviva, ma, visto il contrario, sono rimasti molto dolenti. Ozi, im pregadi fu preso parte di dar muda 5 zorni più a le nave va in Soria, e sia eapetanio sier Zacharia Bernardo, patron di una. 41 * Da poi disnar, fo pregadi, et fo leto molte letere. Ut da Roma, di l’ orator, di X. Come el ponti-flce è constante, e non voi che San Piero in Vincala, qual è a Saona, e voleva venisse a Roma, si movi, per caxon non siegui novità a Zenoa ; imo voi, et va ivi el vescovo di Vintimia eie., et che voi esser sempre con Franza. El di nove da Milan, per via di Bergamo, Bre-xa, Crema, Cremona, Caravazo et altrove. Che tutti scrivea, licei di Zuan Dolze, secretano, 0 si ha-vea, per esser in castello, et non potea scriver, dove è monsignor de Lignì, et par il castello non trazeva cussi a la terra ; unde, fo dubitato di praticha. Et quel castelan francese, monsignor de Luciom, stava amalato. Item, da Lodi. Che il castello non havea vituarie, nè si poteva tenir ; havia dimanda socorsso al conte di Pitiano. Item, se intese, el inarchexe di Mantoa, de X burchij di sai fono venduti a Zuan di Torentino, per nome dii re di Fpnza, con promision dii banco di Pixani, et do passoe per Po, vano a Milan ; or li altri par, il marchexe di Mantoa li facesse retenir sul suo, non andasse più oltra. La qual cossa molto spiaque a tutta la terra ; tamen poi li lassoe, et si scusò haverlo fato, perchè Francesco di Roma li scrisse de Milan in questi garbugij non-li mandasse, nè lassasse venir, et che lui li toria e saria debitor a l’ofìcio dii sai. Li fo risposto, ne dovesse dar ducati 28 mi-lia, nè è debito per conto di sai prima, sì che più non tuo’ il sai da imi za un anno ; et havia‘fato co-mandamento, un homo per fuogo stagi in bordine. Item, le noze di la iìola fo dìi signor Zuan Francesco di Conzaga, sua zermana, in el conte Filippo de Rossi. In questo pregadi fu posto di scriver al conte di Pitiano, debi socorer Lodi, et passar di là ; qual era, con il campo, reduto a Trevi, et quello tuor per il re di Franza. Et sier Francesco Foscari, el cavalier, pur-loe in ditta materia. Li rispose sier Piero Balbi, savio dii conscio. Ilein, fu preso di meter 2000 cavali in veronese, a li alozamenti versso Ponte Molili, acciò, movendossi questo marchexe di Mantoa, si possi ofenderlo eie., soto Bortolo d’ AÌviano. Ancora fono electi 6 di X savij a tansar, in loco di alcuni manchavano, et do di rispeto, in luogo di quelli erano cazadi. Et rimase sier Zuam Morexini, fo savio dii conseio, sier Zuan Mozenigo, fo gover-nador, sier Pollo da Mula, fo governador, sier Nicolò Dandolo, fo cao dii conseio di X, sier Alvise Ari-mondo, fo provedador al sai, sier Alvise Mudazo, fo governador. Et di rispeti, sier Zanoto Querini, fo provedador al sai, et sier Piero Duodo, fo avogador di cornuti). Item, fo messo parte, che tutti li debitori tansadi diebano pagar in termine di zorni 8; e, pasadi, siano fati pagar con pena, e mandadi debitori a palazo. È da saper, Codignola, loco fo dii signor Lodo-vico, in Romagna, in queste mutation etiarn lei mutò e rebellò a Franza, et colui fo causa di darsi a Franza, fuzite ; e loro ruinono la sua caxa, e feno una piaza da vender bestiame. Sumario di una ¡etera venata di l’armata, data im 42 porto di la Zèfaionia, adì 13 zener 1499. Come za uno mese se bombardava la Zefalonia, et fin quel zorno se li havea dato 4 bataie, di le