91 JtCCCClXXXXlX, OTTOBRE. ceseo Bolanì, cao di 40, volse parlar : tandem d’a-.cordo rimaseno indusiar, fino si intendeva la relation dii Saracho, arziepiscopo di Nepanto, la qual ancora non era sta leta al pregadi. Et accadete che sier Polo PLxani, el cavalier, avo-gador, averse el pregadi, e lassò andar molti zozo; e sier Antonio Trun, cao di X, li fè un gran re-bullo, dicendo non oservava le leze eie. Et fato il scurtinio di tre savij dii conseio, di zonta al colegio, sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, fo savio dii conseio, fo primo balotado e passò di do balote; per la qual cossa poi rimase tre nuovi, zoè sier Antonio Trun, fo consier, sier Ali-Ionio Loredam, el cavalier, ambassador al re di Pranza, e sier Hironimo Zorzi, el cavalier, fo ambassador in Pranza. Et il Zorzi e Trun erano caì di X, e introno. Et fu fato in loco lhoro, e rimase poi sier Za-charia Dolfim, con titolo e provedador sora le cosse da mar; da sier Alvise Mudazo, fo governador, et za per avanti di ordenarij suo compagno sier Anzolo Trivixam era rimaso; et cussi eliam in luogo di sier Domenego Beneto. Fono fati poi cai dii consejo di X, sier Bortolo Vituri, sier AnzolO Trivixan et sier Zacharia Dolfim. A dì 6 octubrio. Fo gran conseio, et sier Polo Pixani, el cavalier, avogador, con mantello negro per coroto di sier Andrea Barbarigo, andoe a la bancha, e contò ballote, e fo publichà una condanasom, fata il mexe di avosto in quarantia criminal per ditto sier Polo Pixani, avogador, e sier Hironimo Capello, provedador sora le camere, contra Renier Venier, scadeva le decime dii clero a Padoa, di havor tolto lire 6000 di danari spedanti a la Signoria, et preso, fu condanà a restituir questo e la mità più per pena, e non ensi di P Armamento fin non paga, e sia pu-blichà ogni anno per ladro. In questa matina P orator di Pranza e quel di Monferà, eliam quel di Rimano, fono a la Signoria ; ad quid, ne fi ciò. E in questo zorno, a gran conseio fo chiama a la Signoria li oficiali a le raxon vechie, e ordinato, preparasseno una caxa per do ambassadori yspani, vieneno di Roma, vano-in Hungaria, e doman sarano qui. E fo chiamati sier Francesco Capelo, el cavalier, sier Zuan Badoer, el dotor, sier Marin Zorzi, el do-tor, sier Antonio Zuslignan, el dolor, sier Nicolò Michiel, el dotor, e sier Piero Pasqualigo, el dotor, li vadino doman contra. Qualli vieneno per via di Chioza, e poi venuti, andono a la Signoria.' In questo zorno zonse qui sier Alrnorò Pisani dal bancho, fo di sier Zuane, venuto da Londra per terra, el zqnlo a Yspurch, par trovasse el re di romani lì e il signor Lodovico Sforza, el qual ge Iodio la man, digando : Djo à voluto che perda el mio stato ; et che volea esser amico di la Signoria nostra ; et che de lì se diceva, erano in acordo con sgui-zari ; e questo referite in colegio. A dì 7 ditto. Fo pregadi per pro veder a le cosse di‘la Patria di Friul, per il mal portamento dii Zanchani, e leto le letere, et quello havia fato turchi nel passar P lzonzo. Et niun di colegio fo trovato me-tesse parte. Se non che li savij messeno, che sier Andrea Zanchani venisse de qui, et l'usse fato uno provedador in suo luogo el. primo pregadi, et che 7 sier Domenego Contarmi, era a Sazil, andasse a Gradiscila a far processo eie. Et sier Francesco Bolani, cao di 40, andò in renga, et disse, non meritava questo, et che lui fu fiol di Candiam Bolani, che li lassò solum ducati XV, perhò non voleva haver alcun rispetto. Messe a P incontro, che ditto sier Andrea Zanchani si dovesse vegnir a presentar a le proxom, et che per li avogadori fusse formato processo, e menato poi a questo conseio. E sier Piero Balbi, d cavalier, favelava su lo banche in favor dii Zanchani, suo cuxin, e rompeva d Bollarli. Qual Udisse: Non zanzè su le banche, ma vegnì qui in renga, e fate che il conseio ve intenda. E il doxe have a dii- : Costui è traditor di questo stado, a non haver defeso la Patria, nè pur mostrándose a P inimico; el se voi punir in exempio de altri. Etfo ditto, turchi torneriano fin 8 zorni. Et sier Nadal Nadal eliam parloe. Et mandate leparte, quella di savij have 60, et dii cao di 40, 107; e fu presa. E la "malina tutta la terra parlava dii.Bolani, adeo che ’1 primo conseio si fece luor di la zonta, e rimase da molti vechij, erano stati za più anni di zonta e pregadi. Ergo eie. Ancora in questo pregadi fo scrito a sier Marco Antonio Morexini, el cavalier, provedador a Cremona, atento si liabi auto una leiera di sier Alvise Michiel, podestà di Castel Liot^ come era venuto lì nel palazo el Bataia, olirn castelan a Cremona, con letere di dito provedador, volendo il dominio e poses-so di uno belissimo palazo, et quello fornì di artila-rie. Or la terra have a mal, e perhò li fo dato aviso di questo ; et mandasse P aventario di quello era in castello ; et scrito a sier Nicolò Foscarini, intri in Cremona, et che sier Domenego Trivixan, el cavalier, sub pwna, debi partir doman. Fono pratichà per queste excursión) di turchi in Friul, per obstarli a li passi, atento el conte Bernardin di Frangipani, qual havia uno suo messo qui, insieme con uno retor di scolari dal malino, et voleva